Dopo la foto che lo ritrae all'interno dello spazio occupato Anomalia, è lo stesso giovane a chiarire con una nota su Facebook. «Non sono mai stato schierato», dice il figlio del responsabile di Forza Nuova che è stato malmenato il 20 febbraio, ribadendo di essere stato «accanto al padre, così come gli sono stato vicino in ospedale»
Figlio di Ursino dai centri sociali, arriva la smentita «Non mi occupo di politica, ero lì con la mia band»
«Io non ho mai militato in nessun centro sociale né ho mai frequentato questo luogo politico sedicente “pacifista”. Come ho sempre spiegato non mi occupo di politica bensì di musica ed anni addietro ho colto la possibilità, per due volte, di esibirmi anche nei loro centri». Dopo la notizia con la quale si è appreso che Erik Ursino, figlio del responsabile provinciale di Forza Nuova Massimo Ursino – che sei giorni fa è stato bloccato e malmenato in via Dante da un gruppo di persone sul quale si indaga ancora – è transitato all’interno del centro sociale Anomalia, i cui militanti sono stati ritenuti dalla Procura di Palermo responsabili dell’aggressione, su Facebook arriva la smentita dello stesso giovane.
Insomma: il giovane è transitato sì all’interno dei centri sociali, ma soltanto per esibirsi con la propria band Royal Zero. «Come ho già ribadito – scrive ancora Erik – io non sono mai stato schierato politicamente e ciò conferma che la militanza tanto acclamata da Anomalia non è altro che il tentativo disonorevole (anche questo), di tirarmi in mezzo ad una questione che non può che vedere un figlio accanto al padre, così come gli sono stato vicino in ospedale e durante la conferenza stampa a piazza Crispi. Spero vivamente che i genitori di chi frequenta questo centro sociale non siano ideologicamente in linea con loro o rischiano evidentemente lo stesso trattamento che è stato riservato a mio padre».
Una tempestiva presa di distanza, quella del figlio di Massimo Ursino, che riguarda non solo la foto che lo ritrae dentro lo spazio occupato di BorgoVecchio ma anche un altro scatto che lo vede in piazza in un corteo cittadino in cui, ancora una volta, erano presenti i militanti dei centri sociali. Erik spiega però che in quell’occasione si trattava di «una manifestazione studentesca apolitica, risalente ai miei primi anni di liceo». Sembra però che Ursino abbia incrociato altre volte gli esponenti dei centri sociali, compresi i due fermati accusati del pestaggio al padre – Carlo Mancuso e Gianmarco Codraro – e rilasciati due giorni fa a ridosso del corteo antifascista di sabato pomeriggio. Incontri che sarebbero avvenuti tra il pub Roxanne e i pressi del teatro Massimo, a ridosso proprio del centro sociale ExKarcere in via Basilio.