Nessuna rivendicazione per il pestaggio subito dal militante di Forza Nuova, ma una precisa scelta di campo dopo le perquisizioni che hanno visto protagonisti sei esponenti del movimento antifascista cittadino. «Chiunque verrà coinvolto nelle indagini avrà il nostro supporto pratico e legale». Guarda il video
Aggressione Ursino, i centri sociali non condannano «Grazie a queste azioni Palermo è città antifascista»
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Noi non rivendichiamo questa azione perché ci mettiamo la faccia: lo abbiamo fatto il 12 dicembre e lo faremo sabato, per impedire il comizio di Fiore che non é gradito, non é utile ed è dannoso per la città». I centri sociali non rivendicano ma non condannano l’aggressione subita ieri sera dal leader provinciale di Forza Nuova, Massimo Ursino, legato e picchiato in via Dante da alcune persone incappucciate. Lo fanno con una conferenza stampa in cui spiegano, per bocca di Giorgio Martinico, scelto come portavoce, i risultati dell’azione antifascista a Palermo, al di là del fatto di cronaca. «Qualche giorno fa – continua Martinico – è stata diffusa su Facebook la mappa delle aggressioni fasciste in Italia. Se Palermo non c’è in quella mappa è anche grazie ad azioni del genere, perché qui i fascisti hanno paura».
«Non siamo nessuno né per condannare né per giudicare.
Prendiamo atto di quello che succede nella nostra città e scegliamo da che parte stare», prosegue il portavoce. E la parte scelta dai centri sociali non è di sicuro quella della vittima che paga, a detta di Martinico, gli oneri di una scelta di campo: «Che tu sia immigrato o un omosessuale, qui a Palermo puoi girare tranquillo – prosegue – E se lo puoi fare è anche grazie ad azioni del genere. Voglio dire: se sei un camerata e ti organizzi, subisci le scelte che fai; essere immigrato o omosessuale non è invece una scelta».
L’appoggio dei centri sociali, invece, va ai giovani portati in questura all’alba dopo le
perquisizioni fatte allo studentato Malarazza e nelle abitazioni di alcuni militanti antifascisti. «Chiunque verrà coinvolto nelle indagini avrà il nostro supporto pratico e legale. Ci sono sei attivisti nostri in questura, prima ancora di aspettare l’esito degli accertamenti come centri sociali diamo la nostra solidarietà agli antifascisti – e ancora – Ci sentiamo di dire che queste persone avranno la nostra solidarietà. Ci mettiamo a disposizione di chiunque operi per difendere l’anima antifascista di questa città».