Firme per la docente sospesa, il provveditore si nega Usb: «Così Dell’Aria perderà anche la carta docente»

Quasi 200mila firme raccolte in sei giorni non sono bastate al provveditore di Palermo Marco Anello per tornare sui suoi passi e cancellare la sospensione di due settimane alla docente Rosa Maria Dell’Aria, l’insegnante di Italiano accusata di mancato controllo sull’accostamento realizzato dai suoi studenti della II E dell’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III tra il vicepremier Matteo Salvini e il dittatore fascista Benito Mussolini. Anzi, la richiesta di incontro inoltrata dall’USB – il sindacato di base molto attivo nel mondo della scuola – con lo scopo di consegnare le 196mila firme a sostegno della docente è saltata. A raccontarlo è Luigi Del Prete, che fa parte dell’esecutivo nazionale USB scuola. E che è rimasto fuori ad attendere la sede in via San Lorenzo. 

«Qui la risposta è stata molto negativa – afferma Del Prete – nel senso che abbiamo inoltrato tre richieste di incontro al direttore generale dell’ambito territoriale, che però si è rifiutato ogni volta non dandoci mai alcuna risposta. Adesso siamo qui e ci è stato detto che non possiamo accedere ai locali, nonostante sia previsto l’orario di ricevimento dalle 15 alle 17. Il provveditore dunque non solo non ci ha ricevuto ma non ha delegato nessuno e ci è stato soltanto consentito di consegnare le firme all’ufficio protocollo, come se fosse una normale pratica». Alla semplice consegna delle firme è presente in ogni caso anche la digos, probabilmente convocata dallo stesso ufficio territoriale del Ministero dell’istruzione. 

In contemporanea alla consegna a Palermo, il sindacato in ogni caso ha organizzato 20 presidi in altrettante piazze italiane davanti le sedi delle prefetture locali. E domani ci sarà invece la consegna di queste firme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Roma. «Intanto è evidente che non c’è nessuna volontà da parte del provveditore – dice ancora Del Prete – a venire, per così dire, a più miti consigli rispetto al provvedimento disciplinare inflitto alla docente. Noi abbiamo chiesto il ritiro del provvedimento, ma se questo è l’atteggiamento di chiusura c’è poco da sperare. È anche per questo che chiederemo le dimissioni del provveditore di Palermo se il provvedimento non sarà almeno sospeso». 

Alcuni colleghi della docente Dell’Aria negli scorsi giorni hanno fatto notare come il provvedimento disciplinare potrebbe penalizzare ulteriormente l’insegnante palermitana, soprattutto a livello pensionastico (Dell’Aria andrà in pensione il prossimo anno). «Oltre all’efficacia immediata dei 15 giorni di mancato pagamento, la sospensione prevede pure la perdita della carta docente da 500 euro per il prossimo anno – fa notare il sindacalista – E quei 15 giorni in meno, poi, non hanno validità ai fini pensionistici, oltre a restare nel proprio fascicolo personale. La ricaduta della sospensione a livello economico è molto forte». 

Sia il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che lo stesso Salvini hanno manifestato qualche critica al provvedimento preso da Anello, che invece ha affermato di aver agito secondo coscienza. Ma il governo ha voce in capitolo sul provvedimento o no? «L’unico che dal punto di vista normativo può intervenire in questo momento è proprio Anello – spiega Del Prete – Nel senso che in autotutela potrebbe riesaminare le relazioni degli ispettori e revocare la sospensione. Ma, ripeto, non sembra che ne abbia molta voglia. In teoria anche il ministro Bussetti potrebbe intervenire, chiedendo a sè tutti gli atti. Però le dichiarazioni di questi giorni fanno capire che il governo, almeno la parte leghista, ritiene che sia solo un problema di entità».


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