Sp119 chiusa da 13 anni, un milione e mezzo da Regione «È una vittoria, ma insidie burocratiche dietro l’angolo»

Si intravede uno spiraglio concreto per la riapertura della strada provinciale 119 che collega Polizzi Generosa a Piano Battaglia, nel Palermitano. La spinta decisiva arriverà dalla Regione Siciliana che, attraverso l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente Nello Musumeci, anticiperà i costi per effettuare le indagini e le successive operazioni di messa in sicurezza di un costone roccioso pericolante che sovrasta l’asse viario chiuso ormai da tredici anni.

L’elaborazione del progetto esecutivo per avviare i lavori che consentiranno di eliminare avvallamenti, buche e crepe di cui soffre il mando stradale, sarà invece a carico dell’Ufficio speciale per la progettazione che il governatore ha insediato agli inizi di gennaio a Palazzo d’Orleans. Una riunione operativa si è svolta negli uffici della polizia municipale del centro madonita. A precederla, un sopralluogo tecnico effettuato sul tratto inibito al transito e per il quale è stata verificata l’impossibilità di revocare l’ordinanza di chiusura. È stato fatto il punto sulle risorse attualmente disponibili che ammontano a circa un milione e cinquecentomila euro e che provengono dall’accordo di programma quadro finanziato dal dipartimento regionale delle Infrastrutture.

Per individuare altre possibili risorse, la Città metropolitana di Palermo, presente al vertice, si è impegnata a inserire prioritariamente l’opera nella propria programmazione. Una bozza di accordo è già stata elaborata e nei prossimi giorni saranno meglio definiti gli aspetti di natura tecnica e amministrativa per sbloccare l’iter che dovrebbe rendere nuovamente fruibile l’arteria stradale. La relativa convenzione sarà sottoscritta dall’Ufficio speciale per la progettazione, dalla Città metropolitana di Palermo, dalla struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico, dall’Unione dei Comuni delle Madonie e dal Comune di Polizzi Generosa. 

Il sindaco di Polizzi Generosa, Giuseppe Lo Verde, intanto continua la sua protesta e sposta il suo ufficio sotto la tenda alle porte del paese. La sede del primo cittadino fuori dal municipio si trasferisce da Piano Colla, dove era allestito nei fine settimana, alle porte del paese dove sarà organizzato tutti i giorni, per alcune ore, nel luogo dove inizia la strada che collega il Comune a Piano Battaglia. Ma c’è comunque entusiasmo di fronte all’impegno da parte della Regione. «Con piacere ho appreso che la strada provinciale che collega il mio comune con Piano Battaglia rientra nel piano delle strade che la Regione porterà avanti in tutte le province siciliane. – commenta infatti -. Ho iniziato la mia protesta lo scorso 12 febbraio. Abbiamo fatto sapere a tutti l’assurdità di una strada tenuta chiusa da tredici anni nonostante ci siano stati quattro sopralluoghi, sette richieste per la sua riapertura, due tavoli tecnici, una riunione in prefettura e persino uno studio di fattibilità per la messa in sicurezza. La giunta regionale il 27 febbraio ha finanziato con un milione e mezzo la messa in sicurezza della strada. Questa è una vittoria della nostra comunità».

Il sindaco Lo Verde non si arrende ed è comunque intenzionato a proseguire la sua protesta, in modo che i riflettori sulla vicenda rimangano accesi. «Il finanziamento è una vittoria ma adesso occorre dare vita alla progettazione esecutiva. Non possiamo abbassare la guardia. Le insidie burocratiche sono dietro l’angolo. Per questo ho deciso di continuare la protesta. Voglio tenere alta l’attenzione sull’apertura di questa strada – ribadisce -. Con la tenda mi sposto dal tratto finale a quello iniziale della strada che collega il mio comune con Piano Battaglia. La mia tenda non sarà più a Piano Colla ma alle porte della mia città e vi opererò non più nei fine settimana ma tutti i giorni». Il sindaco Lo Verde, poi, ringrazia pubblicamente il presidente della Regione. «Lo ringrazio per avere ascoltato la voce di un povero sindaco che per gli interessi della sua comunità ha deciso di dare vita ad una protesta che terminerà solo quando la strada sarà riaperta. Una comunità offesa dal fatto che una strada resta chiusa da tredici anni senza un vero perché».


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