Le rassicurazioni del vicepremier, che ha confermato il rinnovo degli ammortizzatori sociali per il 2019 e il coinvolgimento di Fca, convincono le parti sociali. Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom Sicilia: «È stata riconosciuta la responsabilità dell'azienda sul territorio»
Blutec, al tavolo Mise per la prima volta c’è Di Maio Sindacati e Giunta: «Col vicepremier buona intesa»
Dopo la breve visita davanti ai cancelli dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, il vicepremier Luigi Di Maio torna a occuparsi in prima persona della vertenza Blutec. Lo fa partecipando per la prima volta, a sei mesi dall’insediamento al vertice del Ministero dello Sviluppo Economico, all’ennesimo tavolo romano che tenta di diradare le nebbie di una riconversione industriale finora solo annunciata. La presenza del capo politico del M5s è stata apprezzata sia dal sindaco Francesco Giunta che dal segretario generale della Fiom Sicilia Roberto Mastrosimone.
«Ha detto inoltre che d’ora in poi seguirà personalmente questa vertenza – afferma il sindacalista – Questo è un fatto molto importante. Di Maio ha poi confermato il rinnovo degli ammortizzatori sociali per tutto il 2019, dando per certa la copertura economica sia per i lavoratori Blutec che per quelli dell’indotto. Inoltre ha affermato di credere molto nelle auto elettriche, sbilanciandosi sul fatto che a Blutec va dato ancora un po’ di tempo per capire se sono in grado di confermare le promesse, e nello stesso tempo ha annunciato di aver già interloquito con Fca. Perché l’ex Fiat non si può tirare indietro. Intanto noi abbiamo insistito sulla valutazione di altri possibili scenari». Vale a dire di non considerare Blutec l’unica interlocutrice, considerando anche l’inchiesta giudiziaria che pende su di essa. Vedremo se saranno in grado di rispettare gli annunci sull’avvio della costruzione del Ducato, delle batterie elettriche e la produzione dei Doblò».
E auspicare che ai prossimi tavoli, come interlocutori, possa esserci Fca – come c’era fino a qualche anno fa la Fiat? È una speranza plausibile? «Di certo è stata tirata fortemente in balla dal governo – continua il sindacalista – nel senso che è stata riconosciuta la responsabilità dell’azienda sul territorio. Una posizione che noi condividiamo, su questo siamo d’accordo col ministro». E che il tavolo romano, dopo la sfiducia da tempo serpeggiante, abbia significato una sinergia tra le parti sociali lo conferma anche il primo cittadino Francesco Giunta. Che invece nei mesi scorsi non aveva esitato ad attaccare direttamente Di Maio. «Abbiamo espresso al ministro soddisfazione per la presenza al tavolo tecnico – dice il sindaco – così come dichiarato dalle rappresentanze sindacali. Sono invece notevoli le perplessità sullo stato di avanzamento del piano industriale proposto da Blutec che sembra essersi fermato al palo da mesi, tra l’altro condizionato dal piano di rientro dei 21 milioni di euro da restituire a Invitalia e dalla contestuale inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese sulla gestione degli stessi fondi».
All’apertura dell’incontro l’azienda ha proposto le slide sui progressi effettuati in questi mesi. Le sigle sindacali al riguardo hanno manifestato ampie perplessità, rinnovate sia da Di Maio (che ha intimato la proposizione di progetti concreti entro i prossimi 15 giorni) che dallo stesso Giunta. Il quale, a margine del tavolo, si è soffermato col vicepremier per «chiarire le incomprensioni sorte nelle scorse settimane a seguito della visita di quest’ultimo dinanzi i cancelli dello stabilimento Blutec. Di Maio, rinnovando l’attenzione e la vicinanza alle esigenze della città, ha assicurato al sindaco che resterà al fianco dell’amministrazione».