Do you speak… Lingue? Passaporto per il futuro

Oggi, diversamente rispetto a ieri, la facoltà di Lingue permette d’investire le conoscenze acquisite nel corso degli anni, non solo nell’ambito dell’insegnamento, ma nei più disparati settori professionali. Che attualmente, nel villaggio globale che si estende e si spande, si arricchiscono del valore aggiunto di curricula universitari che vantano una, due, più lingue da spendere nel mercato del lavoro. Chiavi d’accesso per le aziende che puntano al mercato e alla sua internazionalizzazione.

Il preside della facoltà di Lingue e Letterature Straniere, Antonio Pioletti non ha dubbi: «La nostra moderna offerta formativa consente la nascita di figure professionali trasversali». A conferma di questo, il trend delle immatricolazioni rimane positivo e in perfetto equilibrio tra la scelta dei diversi corsi di laurea disponibili grazie al nuovo ordinamento.
 
Partiamo dai numeri: quanti studenti conta in totale la facoltà di Lingue?
«Complessivamente il totale degli iscritti, sia a Catania che a Ragusa, è di 5.252: una popolazione studentesca entusiasta e che conclude i vari cicli con buoni risultati. Per l’anno accademico 2004/2005 il numero degli immatricolati è stato di 1.273. Assistiamo a una crescita continua e progressiva, soprattutto nella sede distaccata di Ragusa, prova del radicamento della facoltà nel territorio».

Preside Pioletti, proviamo a tracciare un breve bilancio dei risultati ottenuti quest’anno?
«Gran successo per il corso di laurea in “Scienze per la comunicazione internazionale”, che grazie al vasto “portfolio” delle competenze, consente di acquisire una preparazione da spendere nei settori dei servizi culturali; nell’ambito del giornalismo, dell’editoria e della pubblicità; nelle istituzioni culturali, nelle imprese e nelle attività commerciali; nelle rappresentanze diplomatiche e consolari. Il tutto, attraverso la ricerca documentale e la redazione in lingua di testi quali rapporti, verbali, corrispondenza. I nostri laureati, inoltre, acquisiscono una solida base formativa per le lauree specialistiche rivolte alla formazione di insegnanti e all’addestramento per la ricerca».

«Un riscontro più che positivo è quello che vede crescere anche il numero degli iscritti in “Scienze della mediazione linguistica”articolato in tre indirizzi: “Scienza e tecnica dell’interculturalità”, “Esperto linguistico per il turismo”, “Esperto linguistico per l’impresa”. I laureati in quest’ambito saranno pronti a svolgere attività nel campo della scuola, con particolare attenzione per i problemi delle classi multietniche, del turismo, dell’organizzazione di attività compatibili con l’ambiente, della comunicazione turistica per il mercato, dell’editoria tradizionale e multimediale, dell’impiego negli uffici stampa di enti e aziende del settore, e per finire, dell’accoglienza e dell’integrazione degli immigrati».

Attività, queste ultime, oggi più che mai attuali.
«Sì, perché l’asse che regola domanda e offerta sta cambiando, e di conseguenza ci adeguiamo alle richieste del mondo professionale, che poi dovrà accogliere i nostri studenti».

Oltre alla “teoria”, le università oggi puntano tantissimo anche alla pratica. Come e con quali risultati?
«Abbiamo attivato il progetto Medialab, con laboratori che spaziano dalla fotografia, alla pubblicità, alla realizzazioni di cortometraggi. Le richieste da parte dei ragazzi sono tantissime, visto e considerato che le lezioni sono effettuate da esperti e tecnici dei vari settori. Uno dei risultati più lusinghieri ha visto la selezione di un “corto” girato dagli studenti per la partecipazione al Festival di Taormina»

Invece per quanto concerne le novità per l’anno accademico 2005/06?
«Sarà attivato il secondo anno delle lauree specialistiche sia a Catania che a Ragusa. Inoltre, la facoltà sta lavorando per rivedere tutti i piani di studio e renderli ancor più funzionali all’offerta formativa: tramite la diminuzione del numero degli esami e lo snellimento delle prove di verifica. Nel frattempo, aspettiamo che a livello ministeriale vengano approvate le nuove classi degli ordinamenti didattici».

Può, quindi, ritenersi più che soddisfatto.
«Assolutamente sì, visti anche gli ottimi risultati del rendimento universitario dei giovani. La facoltà, inoltre, ha chiesto all’Ateneo d’investire maggiormente sul personale, potenziando l’organico così da permettere che non ci sia un rapporto divaricato docente-alunno e provvedendo a potenziare anche i laboratori multimediali, oggi importantissimi per formare a 360° i numerosi iscritti alla nostra facoltà».

(Assia La Rosa su “La Sicilia” del 30 luglio 2005)


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