Inaugurato il MultiLab di Ragusa

L’apertura del nuovo laboratorio multimediale, il cui allestimento era stato annunciato già l’anno scorso, in occasione dell’inaugurazione dell’attuale sede ragusana della Facoltà, è avvenuta sabato 16 dicembre nei locali di Piazza Carmine a Ragusa alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico.
Nelle sale messe a disposizione dai Padri Carmelitani, appositamente ristrutturate, si è svolta la presentazione alla cittadinanza e alla comunità accademica della modernissima struttura progettata con criteri d’avanguardia e capace di far fronte ad ogni esigenza, anche la più sofisticata.
La realizzazione del MULTILAB risponde all’impegno che l’Ateneo catanese intende portare avanti nel potenziamento delle strutture delle sedi decentrate, che sono tali solo dal punto di vista territoriale – come ha precisato il Pro Rettore, Prof. Antonio Pioletti – perché nei fatti ogni struttura fa parte del complesso sistema universitario che ha nella sede catanese il suo centro organizzativo, ma il cui scopo primario è quello di fornire strumenti e strutture che siano funzionali allo sviluppo del territorio, con riferimento alla ricerca e alla formazione dei giovani.
Il Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, Prof. Nunzio Famoso, ha sottolineato come il nuovo laboratorio sia il risultato della collaborazione di tutte le componenti che concorrono alla gestione della realtà universitaria ragusana a partire dal Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa.
La nuova struttura, ha sottolineato il Prof. Famoso, seppure promossa dalla Facoltà di Lingue, si pone al servizio del territorio le cui istituzioni hanno contribuito in modo determinante alla sua realizzazione.
Conclusa la fase della realizzazione, si pone il problema della gestione che deve vedere il concorso di tutte le componenti che hanno reso possibile il raggiungimento di un obiettivo così ambizioso.
Dopo gli indirizzi di saluto rivolti ai presenti dal Presidente della Provincia Regionale, Ing. Franco Antoci, dal Sindaco di Ragusa, Nello Di Pasquale, e dal Vice Presidente del Consorzio Universitario, Prof. Lorenzo Migliore, il Prof. Vincenzo Cutello, progettista della struttura, ne ha illustrato le caratteristiche tecniche, evidenziando le potenzialità che ne fanno il centro multimediale tecnologicamente più all’avanguardia presente in Sicilia ed uno dei primi in Italia per potenza e capacità di calcolo.
Obiettivo di fondo è stato quello di progettare una struttura idonea alle video conferenze e finalizzata alle esigenze didattiche di tutti gli studenti dell’ateneo presenti sul territorio di Ragusa.
Il laboratorio ospita anche un server web con un portale internet multilingue sui beni culturali della provincia iblea.
La struttura si avvale di 128 postazioni multimediali, ciascuna autonomamente attrezzata di monitor, webcam e apparato cuffia/microfono professionale che consente il dialogo dell’utente tra la propria postazione e la regia, ma anche tra gli utenti delle postazioni stesse.
Il sistema operativo di base è LINUX, che è stato scelto sia per il fatto di essere “open source”, quindi gratuito, che per la sua architettura robusta e stabile. Ogni postazione è “diskless”, cioè senza hard-disk e l’avvio di tutto il sistema avviene direttamente dall’intranet locale con una procedura centralizzata. La macchina di ciascuna postazione dispone di una CPU Pentium 4 a 3 GHz con una RAM da 2Gb.
In sala vi sono inoltre 5 telecamere ad alta definizione orientabili e pilotabili in remoto, oltre ad un efficientissimo impianto di sonorizzazione ed un proiettore digitale con maxi schermo.
Due server, ciascuno dotato di una RAM da 3 Gb e due dischi SCSI in configurazione RAID rappresentano il cuore del sistema. L’apparato è stato appositamente studiato in maniera ridondante per evitare che un guasto improvviso possa impedirne l’utilizzo. In caso di caduta di un server, infatti, interviene immediatamente quello di riserva in sostituzione. Analogamente sono stati previsti due gruppi di continuità che garantiscono il funzionamento del sistema anche in caso di caduta dell’alimentazione elettrica.
L’intera rete è protetta da eventuali attacchi esterni per mezzo di un adeguato firewall. È disponibile un servizio di stampa laser a colori in quadricromia, oltre ad una stampante di rete laser in bianco e nero.
La sala è dotata altresì di un impianto WI-FI in grado di permettere ai partecipanti agli eventi che vi saranno organizzati la possibilità di connettersi in rete con i propri terminali personali.
Per coloro che non riescono proprio a farne a meno, alcune macchine saranno presto dotate di hard-disk sul quale verrà installato il sistema operativo MS-Windows.
Il Prof. Cutello ha sottolineato come la potenza di calcolo di questo laboratorio sia insolita, nel senso che è più unica che rara e lo rende idoneo all’organizzazione di conferenze dal contenuto ambizioso, con la possibilità di utilizzare procedure di calcolo che richiedono una gran quantità di risorse.
Nelle sue conclusioni il Pro Rettore dell’Università di Catania, Prof. Antonio Pioletti, ha auspicato che questa nuova risorsa a disposizione del territorio possa efficacemente stimolare uno sviluppo locale sostenibile anche in prospettiva internazionale, assicurando tutto l’impegno in questo senso da parte dell’Università.
Oggi non è possibile parlare di sviluppo locale senza aver presente l’orizzonte dell’internazionalizzazione delle industrie, dei commerci, degli scambi. Per raggiungere quest’obiettivo è necessario che si predispongano adeguate infrastrutture e, soprattutto, che si dia il giusto rilievo ai processi di ricerca e formazione.
È all’interno di questo quadro che va vista la nuova struttura. Il merito storico di questo progetto è senza dubbio della Facoltà di Lingue, ma adesso bisogna fare di più rendendo pienamente operativa la nuova struttura. Occorre che si dia vita ad un gruppo di lavoro che veda protagonisti oltre all’Ateneo catanese e alla Facoltà di Lingue, la Provincia Regionale, il Comune, il Consorzio che, individuando lo strumento regolamentare più idoneo, ne sappia valorizzare la gestione in chiave di sviluppo locale e di internazionalizzazione.
Questo laboratorio deve entrare dunque a pieno titolo nella rete di ateneo, tenendo presente che il progetto di sviluppo è comune all’ateneo e alle istituzioni territoriali.
In conclusione, non bisogna perdere l’importante opportunità oggi offerta da una struttura certamente all’avanguardia nel panorama nazionale.


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