Gianmaria Testa Quartetto + Erri de Luca

CataniaJazz è felice di riproporvi, a 2 anni di distanza dalla precedente esibizione, un raffinato cantautore, GianMaria Testa, accompagnato da una personalità d’eccezione nel mondo dell’arte italiana: Erri de Luca.

Testa sarà a Catania per presentare il suo nuovo lavoro: a tre anni di distanza da “Altre Latitudini”, esce infatti il 13 ottobre 2006 “Da questa parte del mare”. Ed è il disco della svolta, una svolta sotto diversi aspetti.

Innanzitutto, per quanto riguarda i testi. E’ un disco “à l’ancienne” che, in controtendenza rispetto a questi tempi “di una canzone e basta”, ripropone il formato del “concept album”, ossia di un disco interamente dedicato ad un unico argomento, come se l’album intero, nella sua totalità, fosse un romanzo e le canzoni, tanti capitoli che insieme raccontano una storia.

Il tema, il filo rosso che cuce e tiene insieme tutte le canzoni, è quello delle migrazioni moderne. Una riflessione poetica, aperta e senza demagogia sugli enormi movimenti di popoli che attraversano questi nostri anni. Sulle ragioni, dure, del partire, sulla decisione, sofferta, di attraversare deserti e mari, sul significato di parole come “terra” o “patria” e sul senso di sradicamento e di smarrimento che lo spostarsi porta sempre con sé. A qualsiasi latitudine.

Il disco è concepito come una lunga ballata con diversi tempi e diversi ritmi, non solo musicali. C’è la fiumana, ad apertura, una fiumana di uomini e donne “dallo sguardo assorto”, il loro passo è melanconico, ma inarrestabile (“Seminatori di grano”). Poi c’è la partenza, il mare da affrontare così come non l’aveva mai raccontato nessuno, l’imbarco clandestino, le urla, la ressa (“Rock”) e dopo la partenza arriva -fatale- l’immagine dello sradicamento definitivo, della perdita di identità, di un addio che è alla terra, alla casa, alle proprie cose e addirittura al proprio nome (“Forse qualcuno domani”).

Il viaggio è lungo, pericoloso, è un viaggio verso una meta ignota, solo immaginata e in fondo a questo mare scuro le sirene non sono quelle melodiose delle favole, le voci che arrivano dalle acque sono i lamenti degli annegati, una nenia che è quasi una ninna nanna alla rovescia (“Una barca scura”).

Poi si arriva di qua, da questa parte del mare, la meta sognata e idealizzata diventa una realtà concreta da vivere giorno per giorno, diventa un grumo di difficoltà e c’è l’incontro/scontro con l’altro, che poi siamo noi. Il clandestino imbarcato di notte nella tempesta diventa quello che “tende la mano al semaforo rosso”, diventa il sinonimo di tutte le noie e di tutti i fastidi del mondo (“Tela di ragno”). Il tempo passa, ma il viaggio, il mare “che ti rovescia come una deriva”, quello non si può dimenticare, è qualcosa che ti entra dentro, nel bene e nel male. E allora succede che “di certi posti” si finisce per guardare “sempre il mare” e guardandolo si comincia a ricordare.

Ed è strano, ma normale, come alla memoria ritornino non solo la fatica, le urla, o le violenze, ma soprattutto un piccolo fuoco di umanità, “due occhi neri di sabbia e sale” che sono stati “rifugio al delirio freddo dell’attraversare”. Ma “l’incanto” finisce con l’arrivo che è anche il principio di una separazione e gli occhi scuri si perdono per altre strade (“Il passo e l’incanto”). 3/4 è il sogno di come le cose sarebbero potute andare se quella separazione non fosse avvenute, è una piccola e intensa canzone d’amore che parla al passato e mescola dolcezza e nostalgia.

Ma c’è anche spazio per una storia buffa di ordinaria umanità. Una storia che nella sua innegabile tragicità -una nascita che avviene all’improvviso al mercato di Porta Palazzo, a Torino- nasconde pure il paradosso di una risata e il pensiero che una qualche integrazione è certamente possibile. Se non oggi, domani. Perché è la vita che vince, e la vita è più forte di tutto (“Al mercato di Porta Palazzo”).

C’è stato un tempo in cui gli emigranti eravamo noi. “Ritals” è la canzone che racconta questa storia ed è idealmente dedicata da Gianmaria allo scrittore francese, scomparso qualche anno fa, Jean-Claude Izzo. Jean-Claude era un amico di Gianmaria ed era il figlio “francese” di un emigrato salernitano, un “rital”, come i francesi degli anni ’50 chiamavano con un certo disprezzo, gli italiani andati in Francia per cercare lavoro.

“Miniera” è invece quella che oggi si definisce una “cover”. Non è di Gianmaria, anche se Gianmaria se l’è cucita addosso. E’ stata scritta da Bixio e Cherubini negli anni ’20 (precisamente nel 1927) e restituisce bene, con quella sua melodia nostalgica e melanconica, a dispetto di una certa demagogia populista dell’epoca, lo spirito e il sentimento di “un cuore emigrato”, lontano dalla sua casa e dai suoi affetti.

Sul finale, quasi come una post-epigrafe, ecco la dichiarazione del punto di vista: questa è una storia raccontata “da qua”, da “questa parte del mare”, da “una città piccola dove non passano i tram” (“La nostra città”).

Ma la svolta è anche e soprattutto musicale con un ritorno deciso alla “forma canzone” in senso stretto e una sonorità che pur non dimenticando la melodia italiana, si fa decisamente più “metropolitana”. Grazie anche alla direzione artistica dell’americano Greg Cohen, Gianmaria ritrova, con altri sapori e altre chiavi, quella complessa semplicità strutturale che stava alla base di uno dei suoi album di maggior successo, “Il valzer di un giorno”.

Da segnalare la presenza, oltre agli amici e ai compagni di sempre (un grandissimo Gabriele Mirabassi, Paolo Fresu, Enzo Pietropaoli, Philippe Garcia, Piero Ponzo, Claudio Dadone, Luciano Biondini) del chitarrista americano Bill Frisell che con la sua inimitabile sensibilità ha saputo accompagnare, con la musica, lo spirito di alcune canzoni di Gianmaria (Rrock, Tela di ragno, 3/4, Ritals).

“Da questa parte del mare” è prodotto da Paola Farinetti. E’ distribuito in Italia da Radio Fandango -altra scommessa e altra svolta- e nel resto del mondo da Harmonia Mundi – Le Chant du monde.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]