Bisogna restituire l’Università all’Università!

Bisogna restituire l’Università all’Università!

Cercherò ora di delineare alcune linee programmatiche che mi stanno particolarmente a cuore, cercando di non ripetere in dettaglio i programmi degli altri candidati.

 

  • Il metodo da cui partire è quello dell’analisi critica dell’esistente, sia in campo scientifico, didattico, che organizzativo. Si devono individuare i punti di eccellenza e valorizzarli, quelli deboli e rafforzarli. So che questo è difficile, ma è un lavoro che va fatto, se vogliamo progettare il futuro.
  • Il passo successivo è quello di creare insieme un modello di sviluppo, a partire dall’autonomia. Autonomia è prima di tutto assunzione di responsabilità, ma è anche condivisione di responsabilità. Il Senato Accademico dà gli indirizzi e le linee guida, ma poi le scelte vanno assunte dai Consigli di Facoltà, dove ci sono le reali competenze per poter meglio giudicare. Occorre dare maggiori deleghe e responsabilità alle Facoltà, riscoprirne il ruolo propulsivo e decisionale. È ovvio che ogni Facoltà ha le sue caratteristiche, per cui il Senato Accademico deve elaborare dei regolamenti flessibili, che permettano alle Facoltà di adottare regolamenti interni confacenti alle loro peculiarità.
  • Va istituzionalizzato il Collegio dei direttori di Dipartimento che deve diventare centro propositivo delle soluzioni alle esigenze dei Dipartimenti e dare impulso allo sviluppo della ricerca e all’incremento della interdisciplinarietà.
  • Si devono rielaborare i criteri per la suddivisione delle risorse alle Facoltà ed ai Dipartimenti.
  • Nuovo impegno va speso per l’istituzione della Fondazione Politecnico e del Polo umanistico mediterraneo.
  • Si possono creare macro-aree con il ruolo di elaborare progetti, da proporre alle Facoltà, per l’ottimizzazione della distribuzione, nei vari settori scientifico-disciplinari, della docenza esistente.
  • Relativamente ai posti di ruolo, il Senato Accademico potrebbe garantire l’ingresso dei giovani con la scelta di assegnare il 50% delle risorse a posti di ricercatore.
  • Con l’aiuto degli studenti, i Corsi di Laurea effettueranno un monitoraggio continuo delle difficoltà incontrate e dei miglioramenti che si possono apportare alla didattica, senza disperdere le preziose esperienze acquisite.
  • Gli studenti dovranno poter elaborare proposte, oltre che per il miglioramento dei curricula, per la suddivisione delle risorse provenienti da tasse e contributi per investimenti nella didattica, nelle borse di studio e nell’incremento dei servizi. Si dovrebbe creare una Commissione Fondi formata da studenti.
  • Con il Personale tecnico-amministrativo con cui sono venuto in contatto, ho sempre avuto un rapporto non solo di collaborazione, ma anche di amicizia. Si può crescere solo imparando l’uno dall’altro. Credo importante perciò che si valorizzi la loro professionalità e che sia necessario affiancare loro delle nuove leve. L’età media di questa componente è troppo elevata e bisogna quindi destinare delle risorse distinte per il Personale T.A. in modo da eliminare progressivamente il precariato.
  • Con le Organizzazioni Sindacali non si deve avere una contrapposizione, ma è necessario uno sforzo di elaborazione comune delle modifiche necessarie nel campo dello Statuto e Regolamenti, dello stato giuridico, delle progressioni di carriera, della sanità e della mobilità.
  • Nella Conferenza dei Rettori, chi sarà eletto dovrà impegnarsi a portare quelle innovazioni elaborate nel nostro Ateneo anche in campo legislativo. Ad esempio, credo che una modifica sia condivisa da tutti: quella sullo stato giuridico dei ricercatori.
  • Nell’Università la didattica si fonde indissolubilmente con la ricerca: non ci può essere buona didattica senza buona ricerca. La Scuola Superiore di Catania deve essere un esempio trainante in questa direzione. Anche per questo la Facoltà di Medicina e Chirurgia deve trovare il giusto equilibrio tra l’attività didattico-scientifica e quella sanitaria.
  • Per eventuali nuovi Corsi di Laurea in sedi decentrate bisognerà garantire criteri di non duplicazione e di vocazione territoriale. Ovviamente occorrerà anche ottimizzare i Corsi esistenti.
  • Da lungo tempo ritengo necessaria la costruzione della Torre Biologica e di un edificio che accolga strutture informatiche per tutti gli studenti dell’Ateneo.

 

So di essere stato frammentario ed a volte telegrafico, ma spero di avervi in parte trasmesso la mia passione per il nostro Ateneo.

 

Il mio servizio è stato sempre libero da condizionamenti. Quando ero preside, sono stato il membro del Senato Accademico che più di ogni altro ha dissentito sia con alcune proposte importanti del Rettore Rizzarelli, sia con alcune proposte importanti del Rettore Latteri. Questo ovviamente non per interesse personale, ma perché avevo opinioni diverse.

 

Con la mia candidatura ho voluto proporre un’alternativa ed una speranza. Con il vostro consenso e con il vostro aiuto spero di far crescere il prestigio del nostro Ateneo.

 

Cordialmente,

 

Renato Pucci.

 

P.S. Avevo scritto questa lettera Martedì pomeriggio, ma in tarda serata mi è stato comunicato, da un inviato del quotidiano La Sicilia, che ero stato escluso dalla competizione elettorale, in seguito ad un ricorso presentato dal preside Recca (successivamente alla presentazione della mia candidatura) ed accolto a maggioranza dalla Commissione elettorale dopo una riunione fiume. Sabato scorso avevo ricevuto assicurazione dall’Amministrazione centrale che, a seguito di una nota del Decano, con la quale si precisavano i termini per la presentazione delle candidature, ci sarebbe stato tempo sino a Lunedì 25 Settembre alle ore 12:00. Ho presentato la mia richiesta alle ore 11:00 di quel giorno. La Commissione elettorale, a maggioranza, ha interpretato come erronea la nota del Presidente della stessa Commissione, che fissava la data ultima di presentazione come su specificato. Non so se sarò riammesso, ma in ogni caso ho ritenuto oggi opportuno inserire nel dibattito, che si sta svolgendo in questi giorni, alcune mie considerazioni.


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