3+2 o 1+4? Non fate calcoli, ragionate da Giuristi!

Si è svolta ieri 4 settembre, alle ore 10, l’assemblea indetta dal Preside della Facoltà di Giurisprudenza di Catania, il prof. Luigi Arcidiacono, per parlare agli studenti già iscritti in Scienze Giuridiche o al corso biennale specialistico. Oggetto dell’incontro il passaggio al nuovo corso quinquennale di Laurea Magistrale in Giurisprudenza.

Un’aula affollatissima l’A1 di Villa Cerami, sede della Facoltà di Giurisprudenza. 200 i posti disponibili a sedere, ma almeno 300 i presenti disposti in ogni angolo della sala. L’incontro, fortemente voluto dal Preside, aveva lo scopo di chiarire le condizioni necessarie per il passaggio al nuovo corso quinquennale di Laurea Magistrale in Giurisprudenza.

Prima dell’arrivo del Preside, l’atmosfera che si respira tra gli studenti è pesante, sia in senso letterale che metaforico: i ragazzi commentano l’avvento del nuovo corso con parecchi dubbi e perplessità. Molti di loro si aspettano già integrazioni propedeutiche alla convalida degli esami già sostenuti. Una ragazza quasi prossima alla laurea si vede spiazzata: «Stavo per finire e adesso mi vedo sconvolta la vita. Avevo intenzione di fare il biennio specialistico in un’altra Facoltà. Ora che faccio?». Maria, iscritta in Scienze Giuridiche (corso A-L) dice la sua: «Si sta tornando al vecchio ordinamento dandogli un nome diverso. Tornando ai 5 anni si vuole alleggerire un corso che era tra i più pesanti in Italia. In ogni caso ci aspettiamo delle integrazioni». Una collega ipotizza addirittura «una congiura verso gli studenti per farli restare a Catania negli ultimi due anni di studio». In effetti gli iscritti alla specialistica nella Facoltà di giurisprudenza sono davvero pochi, circa 150, ma a parte la battuta ironica la questione è molto più seria e complessa.

Microfono alla mano, il prof. Arcidiacono spiega infatti che «nell’ambito della Conferenza Nazionale dei Presidi di Giurisprudenza la lotta contro alcune componenti della commissione ministeriale ha portato finalmente alla quinquennale». Parte dunque quest’anno il corso magistrale di 5 anni, composto da un primo anno comune e dai successivi 4.

Poi il Preside si rivolge agli studenti esortandoli apertamente a passare al nuovo corso: «Passate per evitare eventuali incidenti di percorso. E poi si guadagnano crediti!». Gli occhi sgranati degli studenti parlano da soli: come si fanno a guadagnare crediti? Semplice: nella quinquennale le materie non sono aumentate di molto ed inoltre hanno più crediti. Alcuni esempi: Costituzionale passa da 11 a 12 crediti, i due corsi di Privato da 16 a 18 e il Lavoro da 11 a 15. «Lucrate crediti!» Questa la lapidaria conclusione del professore. Le materie che hanno visto aumentati i crediti sono le materie professionalizzanti. Altre materie biennalizzate, come Amministrativo, diventano annuali con un solo esame invece di 2. Ma è previsto un esame di verifica a metà corso per chi volesse sostenerlo.

«Questo nuovo corso – spiega il Prof. Arcidiacono – va verso una preparazione del sapere giuridico fortemente specialistica, con 2 materie “satelliti” professionalizzanti che permettono agli studenti di caratterizzare il loro percorso».

Per convincere ulteriormente gli studenti il Preside dice in tutta franchezza: «La triennale vi serve a poco, è propedeutica alla biennale. E non fatevi allettare dalle biennali delle università private che vi offrono particolari specialistiche. Il corso in Giurisprudenza è uno e compatto».

Anche coloro che si sono già laureati con il corso triennale potranno passare, tra convalide e integrazioni, alla quinquennale. Oppure possono sempre proseguire con la specialistica.

Veniamo alle integrazioni. Molti docenti, il Preside in primis, hanno rinunciato a eventuali integrazioni dei loro corsi sebbene i crediti relativi aumentino. Le materie che hanno stabilito degli esami di integrazione (che andranno a fare media aritmetica con il voto dell’esame già sostenuto) sono solo 5: Commerciale, Penale, Amministrativo, Procedura Penale e Procedura Civile.

Dopo l’intervento del professore fioccano le domande degli studenti, ognuno con la propria situazione particolare: una ragazza già laureata con la triennale e con 28 CFU di corsi singoli chiede a che anno della Magistrale potrà transitare. La risposta è chiara e veloce: al 5° anno, così come previsto da una delibera di Facoltà.

Arcidiacono però invita a non fare calcoli aritmetici e a ragionare per principi, da bravi giuristi. Ricorda inoltre un altro vantaggio del passaggio: sarà possibile sostenere gli esami integrativi già a partire da novembre. E in più i punti assegnati per la tesi della laurea triennale passano da 5 a 7/8.

Sembra che gli studenti di Scienze Giuridiche abbiano tutto da guadagnarci. Non è lo stesso per gli iscritti al corso di Operatore Giudiziario, la cui situazione verrà a breve discussa in Commissione Didattica e in Consiglio di Facoltà. Saranno sempre agevolati, ma in maniera diversa poiché le due triennali non sono equipollenti.

Domande, dubbi e perplessità possono essere risolti consultando il sito internet della Facoltà di Giurisprudenza. Il transito potrà avvenire in qualsiasi momento del corso di studi, nel rispetto dei termini previsti nella domanda d’iscrizione.

 

Link utili:

– Leggi il piano formativo del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza per l’anno accademico 2006-2007
– Passaggio da Triennale (Sc. Giuridiche) a Magistrale
– Passaggio da Specialistica a Magistrale


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