Festival di Flaiano 2006: Pescara centro di convergenza del ‘fare cultura’

Per gli 11 giorni del Festival Pescara diventa crocevia di volti famosi e grandi promesse del campo artistico con una impressionante partecipazione di pubblico, anche grazie alle iniziative che l’associazione Flaviano ha messo in atto (per gli under 30 tutti i 100 film dell’edizione a 15 euro).

In questa Pescara “vestita” di Hollywood gli uomini e i loro percorsi personali sono al centro del Flaiano 2006 per la sezione Cinema. E si tratta di nomi molto significativi: dopo l’interpretazione in Le chiavi di casa, Kim Rossi Stuart (già premiato con Valeria Golino anche al Taormina Film Festival) torna a far parlare di sé con la sua opera prima Anche libero va bene, l’intenso racconto in cui protagonista è ancora la famiglia. Qui il regista interpreta anche il ruolo di Renato, un padre single che insieme ai due figli, Viola e Tommi, cerca di reggere la famiglia nel migliore dei modi possibili alle prese con i problemi di Tommi (interpretato dal piccolo Alessandro Morace) che maggiormente risente della situazione.

 

 

La famiglia e la terra d’origine sono lo specchio di La terra del quale il pluripremiato Sergio Rubini è anche autore del soggetto. La terra è una storia di emigrazione e nasce, rivela Rubini, “dalla voglia di raccontare quella che è stata anche la mia storia, e in generale la storia di tutti quelli che vanno via, non necessariamente dal sud ma piuttosto che vanno via, si allontanano dal posto dove sono cresciuti e dalla loro famiglia”.

Nel via vai di volti noti e meno noti non è passata inosservata la spiazzante interpretazione di Nonna Irene da parte di Carmen Maura in Volver di Pedro Almodovar, premiata quale migliore interprete straniera.

Il riconoscimento alla carriera è andato a Riz Ortolani uno dei più prolifici compositori italiani, autore di oltre duecento colonne sonore alcune delle quali spiccano per l’indubbio coraggio delle scelte compositive.

 

Non solo cinema al Flaiano, e non solo entertainment è la logica che ha guidato quest’anno la giuria del Festival (presieduta da Gregoretti) per l’assegnazione dei premi per la Categoria Spettacolo. Infatti, i premi assegnati per La buona battaglia (andata in onda in due puntate su RAI 1 dal 25 aprile di quest’anno) a Furio e Giacomo Scarpelli e a Flavio Insinna  – che ha definito questa produzione “un film nobile” –  hanno sottolineato il valore della memoria storica non solo dei grandi eventi bellici ma anche delle piccole storie di uomini come Don Antonio Pappagallo variamente travolti dalla storia e capaci di essere oggi altrettanti esempi di lucida condotta morale.

Se il 4 maggio del 1949 a Superga si consumò una tragedia che ha segnato fortemente la storia del calcio italiano, Il grande Torino, fiction di RAI 1 per la quale oggi viene premiato Claudio Bonivento, rappresenta una tessera non indifferente nella costruzione e ricostruzione anche presso i giovani di una memoria collettiva nazionale che passa ancora una volta per le storie varie dei piccoli grandi eroi del quotidiano che, lontani dagli scandali che oggi affliggono il mondo dello sport, perseguivano, come il giovane Angelo protagonista della miniserie, il proprio sogno.

Chiara Salerno, che ne La squadra interpreta Nicoletta Veneziani, ispettore della Scientifica, considera fondamentale, dopo anni di teatro, questa esperienza televisiva che le ha fornito una nuova dimestichezza con la telecamera.

Antonello Piroso per Omnibus (in onda su La7) che, già collaboratore de “Il Foglio”, “La Repubblica”, “Capital” e “Panorama”, ha sempre coniugato la satira all’informazione. Autore o co-autore di programmi come La Casa dei Sogni, I Cervelloni, Iva Show, Non è la Rai, Domenica In, Quiz Show, si è dedicato alla radio (Rtl 102.5) ed è stato animatore, nel 2002, di Niente di Personale, rubrica di satira dell’informazione trasmessa all’interno di Omnibus di cui è anche autore.

 

Nella kermesse del Festival non poteva mancare la voce storica di Radio Deejay e direttore artistico dell’emittente, Linus, uno dei più noti protagonisti italiani dell’emittenza radiofonica; capace di inedite complicità col pubblico e di progetti coraggiosi come il film Natale a casa Deejay (dicembre 2004) del quale è stato ideatore, sceneggiatore e protagonista e che, uscito direttamente in DVD in edicola e in pochi giorni ha venduto 200.000 copie.

 

Di scena al Flaiano anche il Teatro, i cui prestigiosi riconoscimenti saranno consegnati a Isa Danieli, una delle figure più significative del teatro partenopeo e non solo. Isabella Ferrari e Ascanio Celestini come gli “interpreti dell’anno”. La Ferrari è stata protagonista del progetto teatrale di Cristina Comencini (acclamata regista de La bestia nel cuore) in cui s’indaga l’universo femminile attraverso quattro protagoniste fotografate in situazioni e momenti storici differenti. Ascanio Celestini che si autodefinisce “attore, mascheraio e scrittore” è da molti considerato assai più che un interprete. Moni Ovadia ha detto di lui: “Marco Paolini ed io giochiamo ad essere ciò che Ascanio Celestini veramente è”. Un personaggio difficile da racchiudere sotto un’unica locuzione per la sua stessa capacità di far divenire eventi “performanti” tutte le esperienze di teatro e teatro-musica che porta in scena.

Last but not least, Germano Mazzocchetti, dedicatosi da tempo alle musiche per film e alle musiche di scena (ottima la sua prova sul testo brancatiano de Gli anni perduti), ha raccontato con i suoni alcune delle pellicole e delle produzioni teatrali più note degli ultimi anni ed è autore della commedia musicale Arcobaleno, su testi di Dino e Gustavo Verde e dell’operina La ballata di Orfeo.


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