We are the champions!

Grande festa ieri sera al “Massimino” davanti a circa 14000 spettatori paganti. Ho seguito l’evento direttamente dalla Tribuna B ed è stato abbastanza piacevole. Per il Pippo nazionale (Baudo, naturalmente!) sono in qualche modo proseguiti i festeggiamenti per i 70 anni compiuti recentemente, in una serata di grande passione rossoazzurra.

Gli ospiti presenti hanno dato vita ad uno spettacolo di buon livello. Il pubblico ha apprezzato le doti canore degli ospiti presenti, tra cui Franco Battiato, Mario Venuti, Vincenzo Spampinato, Marcella e Gianni Bella.

Applausi a scena aperta in particolar modo per gli Zero Assoluto. Braccia alzate e telefonini accesi hanno accompagnato la loro performance. Non sono mancati gli intermezzi comici. Luciano Messina si è presentato così sul palco: “Carusi, viriti ca mi chiamu Messina sulu di cugnomu. Poi ha dato vita ad uno show sulla “liscia” catanese, ricordando i tempi in cui da ragazzino seguiva il Catania allo stadio.

Ad esempio mentre oggi per dare del “cunnutu” all’arbitro può succedere che si lancino bottiglie o cose del genere, una volta, afferma Messina, “si lanciavunu direttamenti i scappi“. Il comico Gino Astorina si è invece soffermato su un fatto molto importante: una volta raggiunta la A finalmente si torna allo stadio la domenica.

Ecco che per l’occasione capita che la moglie prepari “na bella cutuletta” o un “puppittuni” per caricare al meglio le batterie del marito o dei figli, prima di raggiungere lo stadio! Tuccio Musumeci riflette invece sulla questione stadio.

In questi mesi si parla infatti della costruzione di un nuovo impianto sportivo, tuttavia bisogna porsi un problema: “Su ppi ffari ‘na strata nova a Catania ci volunu minimu 4 anni, allura ppi costruiri u stadiu novu quantu ci nni volunu? 40?”. A quel punto il presidente Pulvirenti avrebbe almeno 80 anni di vita e possibilmente non capirebbe più nulla di calcio. Per non parlare del direttore rossoazzurro Pietro Lo Monaco, mente organizzativa del Catania, che ne avrebbe almeno 90!

E Pippo Baudo? “Chiddu rimani sempri u stissu” sostiene ancora Tuccio Musumeci. Sul palco i giocatori non stanno mica in silenzio. Maurizio Anastasi scippa il microfono dalle mani di Pippo Baudo e grida alla folla uno dei cori principi della Curva rossoazzurra: “Nooi siaamo il Calcio Catania“.

In quel momento il pubblico impazzisce mentre il catanesissimo Orazio Russo grida dal palco “Alè, alè, alè, vulcanooooooo...“. Secondo mister Marino‘sti giocatori non sono tanto normali. Come si fa a riconfermarli per la prossima stagione?“.

Interessante anche l’intervento del centrocampista Ezio Brevi che si è prestato a cantare “My way”, devo dire con ottimi risultati! A pochi minuti dalla conclusione della serata salgono poi sul palco alcuni rappresentanti del tifo organizzato rossoazzurro. Uno di questi, Pippo Tattaresu, del club ‘Angelo Massimino’, ha chiesto al presidente Nino Pulvirenti di portarci subito in Europa e riscattare il 5 – 0 maturato nell’ultimo derby col Palermo.

E poi, udite udite, è il momento di una bandiera del tifo organizzato, Ciccio Famoso. Proprio lui, quel tale che ho incontrato tempo fa a Massannunziata (ricordate??). Esprime tutta la sua gioia sul palco ed incita tutti, ma proprio tutti i tifosi presenti allo stadio a gridare “Chi non salta rosanero è...“.

Il “Massimino” non può che accontentarlo e trema letteralmente al solo pensiero di quei colori sociali che tanto detestiamo noi catanesi! La festa si avvia alla conclusione e Pippo Baudo fa i migliori auguri al Catania e alla città etnea “che per cultura, storia e tradizione merita di occupare i primi posti in Italia“.

A questo punto è il momento dei fuochi d’artificio, con in sottofondo la canzone “We are the champions”, per uno spettacolo nello spettacolo. Giuro di non avere mai visto una cosa del genere nè in una finale di Champions League nè in un Mondiale di Calcio. Un qualcosa di veramente eccezionale, da lasciare tutti a bocca aperta, impossibile descrivere a parole uno spettacolo pirotecnico del genere.

Catania ha salutato e ringraziato così i gladiatori rossoazzurri per la conquista di un successo che porterà sicuramente benefici ad una città, mi permetto di dire, dal calore unico ed inimitabile in Italia.


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