Esame superato, il Palermo piega il Potenza Filippi: «Una vittoria ottenuta con la sofferenza»

Anche il Potenza si è dovuto arrendere alla legge del Barbera. Sancita da 14 risultati utili di fila, in gare ufficiali, tra vecchia e nuova stagione e che ha punito pure una squadra organizzata e messa bene in campo come quella allenata da Bruno Trocini. Il Palermo, che si è imposto per 2-0 grazie ai gol realizzati nel secondo tempo da Fella e dal neo-entrato Silipo, è in grande salute in questa fase del campionato e, pur non incantando dal punto di vista del gioco, anche oggi ha saputo spostare l’asse dell’incontro dalla propria parte. Le marcature dell’attaccante ex Avellino, che dopo avere siglato al 6′ della ripresa il gol del momentaneo 1-0 (sinistro da distanza ravvicinata in seguito ad una carambola tra i centrali rossoblù Cargnelutti e Piana) ha festeggiato con una t-shirt speciale ‘a tema’ con la proposta di matrimonio per la compagna, e del fantasista scuola Roma a tempo scaduto con un sinistro sotto l’incrocio a tu per tu con il portiere sono il manifesto della ritrovata praticità necessaria per puntare in alto e attraverso la quale i rosanero sanno fare la differenza in partite complicate come quella odierna contro la formazione lucana.

«C’è ancora da correggere tanto sotto molti aspetti – ha sottolineato il tecnico Filippi – bisogna lavorare, ad esempio, sui meccanismi da assimilare durante il lavoro di preparazione alle partite. Nel primo tempo abbiamo faticato a smarcarci tra le linee anche per merito dei nostri avversari ai quali faccio i complimenti perché sono una squadra tosta e organizzata. Poi – ha aggiunto – è andata meglio nella ripresa durante la quale siamo riusciti a capitalizzare le occasioni che creiamo. Sono molto contento, comunque, perché abbiamo ottenuto questa vittoria attraverso il sacrificio e la sofferenza e perché vengono premiati gli sforzi della squadra che si allena sempre molto bene senza tralasciare nulla». Filippi esulta per un successo – il quarto nelle ultime cinque partite – che consente ai rosa di rimanere sulla scia della capolista ma non fa voli pindarici: «Dobbiamo ragionare step by step. Come diceva il grande tennista Agassi: i games si vincono punto dopo punto, poi vengono i set e poi i match. Bisogna fare un passo alla volta, seguendo il percorso che abbiamo tracciato, e in questo modo potremo andare lontano».

Si naviga a vista e ne è consapevole anche il difensore Marconi che oggi al Barbera ha acquisito lo status di capitano in virtù dell’assenza per squalifica del centrocampista De Rose: «Per me è stato un onore indossare la fascia e ringrazio il mister per la fiducia che mi ha concesso. Stiamo facendo bene e dobbiamo proseguire su questa strada. Messaggio lanciato alle dirette concorrenti? Non ci sono messaggi da dare agli altri ma solo a noi stessi attraverso il sacrificio e il lavoro che facciamo durante la settimana». Un lavoro che ha permesso in questo caso di preparare bene (e con un modulo speculare all’avversario, il 3-5-2, come avvenuto una settimana fa ad Andria) una gara piena di insidie contro una squadra temibile nonostante le evidenti difficoltà in trasferta testimoniate dallo zero ancora presente nella casella dei successi esterni in questo campionato. «Al Barbera i nostri avversari tendono sempre a dare qualcosa in più per provare a metterci in difficoltà. Detto questo, è uno stadio che esalta anche noi e il fatto di potere contare sul calore dei nostri tifosi è fondamentale per il nostro cammino. Oggi, anche se c’è sempre da migliorare, siamo stati compatti in campo e alla fine penso che il risultato sia giusto». 


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