Palermo, partita trappola sul campo dell’Andria Filippi: «Ci manca poco per il salto di qualità»

Pareggio nel derby con l’ACR Messina, sconfitta a Taranto, pari contro il Monterosi Tuscia. Tre indizi sono sufficienti per formare una prova: nelle gare esterne contro le cosiddette matricole il Palermo fa fatica ed è partendo da questo presupposto che alla vigilia del match in programma alle 14,30 sul campo della ripescata Fidelis Andria e valido per la tredicesima giornata del girone C è lecito affibbiare a questa sfida l’etichetta di ‘partita trappola’ per la compagine rosanero. Squadra, peraltro, che come ha dimostrato la sconfitta in Coppa Italia rimediata mercoledì a Catanzaro non ha ancora i requisiti necessari per la definitiva consacrazione a alla quale manca la scintilla per accendersi definitivamente.

E se la miccia fosse innescata proprio dalla gara dello stadio Degli Ulivi? Si tratta di un altro esame di maturità per gli uomini di Filippi che, dopo il pari interno con l’Avellino preceduto dal blitz vincente sul campo della Vibonese, in caso di successo si avvicinerebbero al vertice della classifica agganciando a quota 23 il secondo posto occupato dal Monopoli (bloccato sull’1-1 a Vibo Valentia) e portandosi a sole quattro lunghezze dalla capolista Bari sconfitta a Castellammare di Stabia. Sulla carta i rosanero partono con i favori del pronostico ma fidarsi dell’ultimo posto della formazione guidata da Ginestra, tecnico subentrato a Panarelli dopo l’ottava giornata e il cui nome era stato accostato anche alla panchina rosa all’inizio della scorsa stagione prima che la scelta cadesse su Boscaglia, sarebbe un grave errore di valutazione. Ad Andria, dove peraltro il Palermo non ha mai vinto negli otto incontri ufficiali disputati in terra pugliese, l’undici di Filippi troverà quasi certamente del filo da torcere contro una squadra che il 24 ottobre ha interrotto contro la Turris il digiuno di vittorie casalinghe in questo campionato e che vorrà dare continuità al successo ottenuto mercoledì fuori casa nel derby con il Foggia agli ottavi di finale della Coppa Italia di categoria.

«Sappiamo che giocheremo su un campo difficile contro un avversario tosto – ha sottolineato Filippi – troveremo una squadra affamata di punti ma lo saremo anche noi. Difficoltà fuori casa contro le matricole? Le esperienze negative del recente passato in termini di risultato ma anche di atteggiamenti ci hanno insegnato qualcosa e sono convinto che non ripeteremo gli stessi errori anche perché adesso la squadra è più matura. Siamo consapevoli del fatto che il percorso per raggiungere obiettivi importanti come i nostri passa attraverso questo genere di partite e sappiamo anche, a prescindere dall’opinione dei tifosi o degli organi di stampa, che ci manca poco per compiere il salto di qualità».

I 23 convocati, partiti dal capoluogo siciliano venerdì sera con la nave destinazione Napoli, hanno sostenuto in Puglia l’ultimo allenamento pre-gara. Filippi, che dovrà rinunciare allo squalificato Doda e al lungodegente Accardi, sembra intenzionato a tornare alla difesa a tre. Un orientamento tattico emerso venerdì mattina nel corso della seduta al Barbera a porte chiuse e dettato dal fatto che il tecnico potrà contare nuovamente su un centrale mancino. Sono arruolabili, infatti, sia Perrotta che ha scontato i due turni di squalifica sia Marconi ormai avviato verso il definitivo recupero in seguito all’infortunio tendineo rimediato lo scorso 10 ottobre nella gara interna con il Foggia. In caso di 3-4-2-1 dovrebbero essere Almici e Valente, favorito su Giron, a presidiare le corsie esterne in un centrocampo in cui ci sono quattro elementi (De Rose, Luperini, Odjer e Dall’Oglio) in corsa per le due maglie da assegnare ai centrali. In avanti torna in prima fila Fella in un fronte offensivo in cui, allo stato attuale, Brunori sembra in vista di questa partita l’unico sicuro di un posto da titolare.


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