Palermo, idee chiare in vista della nuova stagione «Sarà una squadra competitiva, diremo la nostra»

Mirri, Sagramola, Castagnini e Filippi. Anche il tecnico di Partinico sarà uno degli anelli di congiunzione tra il 2020/21 e la prossima stagione. L’ex vice di Boscaglia, confermato alla guida della squadra dopo la ‘promozione’ ricevuta alla fine dello scorso febbraio, partirà in questo caso dall’inizio ma ha già un background su cui fare leva per potere impostare in un certo modo il lavoro che servirà per il prossimo campionato. «Quello che mi aspetta non lo considero un avvio ma uno sviluppo di ciò che si è verificato in questi mesi – ha spiegato Filippi in conferenza stampa allo stadio Renzo Barbera – ringrazio la proprietà per la fiducia che mi ha concesso e ribadito consapevole del fatto che ciò che è stato fatto non basta e che bisogna lavorare ogni giorno per migliorare. Cercheremo di eliminare qualche errore, da intendere in ogni caso non come mancanze nella preparazione delle sedute ma come spunto necessario per analizzare tutto a 360 gradi in modo da mettere gli interpreti nelle condizioni di esprimere il massimo delle loro potenzialità».

Sapere come e dove intervenire rappresenta un vantaggio se si considera che un nuovo allenatore avrebbe avuto bisogno di un po’ di tempo per comprendere caratteristiche e dinamiche di questa squadra: «Bisogna curare i dettagli, è questo uno degli argomenti principali su cui abbiamo già ragionato con lo staff e che proveremo a trasmettere al gruppo. Il calcio è cambiato e bisogna capire che vivere in toto questa professione significa vivere il calcio in una determinata maniera non limitandosi alle ore dell’allenamento. Curare il particolare e trovare anche risorse non tecniche può portare dei punti che potrebbero anche fare la differenza». Filippi si fida del Palermo che verrà costruito nelle prossime settimane: «Sarà una squadra competitiva e sono sicuro che potremo dire la nostra. C’è una base collaudata e da cui ripartire. La squadra, che è già pronta per trequarti, dovrà solo essere completata con elementi funzionali al sistema di gioco e adatti all’ambiente Palermo. Daremo continuità al modulo (il 3-4-2-1, ndr) ma questo non significa, e mi riferisco al centrocampo così come al fronte offensivo, che non ci saranno giocatori duttili e in grado di offrirci diverse soluzioni. Per il nostro tipo di gioco, ad esempio, sappiamo che abbiamo delle esigenze sulle corsie laterali. Il direttore (Castagnini, ndr) sa cosa c’è da fare e ho già parlato con la dirigenza con la quale c’è piena condivisione dei programmi».

La conferma di questa sintonia arriva anche dalle parole del direttore sportivo Renzo Castagnini il quale, prima di rispondere alle domande dei giornalisti, ha puntualizzato che quella relativa a Filippi «non è una scelta al risparmio» ma il frutto di una valutazione tecnica dettata anche da stima e da quattro anni di conoscenza reciproca. Il ds si è già calato mentalmente nella prossima stagione: «Ancora non abbiamo concluso affari perché il mercato non è iniziato ma sappiamo il lavoro che c’è da fare. Ho la fiducia del presidente e dell’amministratore delegato e mi baso su questo per cercare di fare il mio lavoro nel miglior modo possibile. Sono in una società straordinaria, composta da professionisti di livello e con un presidente che è anche tifoso, e ci sono le premesse per fare bene. Nella passata stagione sono stati commessi degli errori, e su questo non ci piove, ma sono state fatte anche cose buone e da queste cose buone dovremo ripartire». Facendo riferimento ai singoli e alle questioni di natura tecnica, Lucca e Santana fanno parte di questa base di (ri)partenza? «Ho parlato con Lucca prima che partisse. A Palermo si è trovato benissimo ma è legittimo che un ragazzo cerchi di fare carriera e compiere dei passi avanti. Se ci sarà la possibilità chiederà di andar via ma poi bisognerà vedere se ci saranno le condizioni per poterlo fare. A noi, di sicuro, piacerebbe tenerlo. Per quanto riguarda Santana, nei prossimi giorni tutti noi allenatore compreso parleremo con lui per prendere tutti insieme una decisione sul suo futuro».

Castagnini, che nel corso della conferenza stampa ha preannunciato che nei prossimi giorni molto probabilmente verranno definiti gli aspetti organizzativi legati al ritiro (che non sarà in Sicilia, ndr), è vigile su diversi fronti. Anche quello relativo alla presenza in organico di diversi giocatori con il contratto in scadenza nel 2022: «Ma questo argomento non è una priorità. C’è il tempo necessario per parlarne e poi non lo considero un problema. Chi va in scadenza, anzi, dovrebbe avere anche più stimoli con l’obiettivo di guadagnarsi il prolungamento. In ogni caso, abbiamo le idee chiare: i giovani sono blindati e rinforzeremo l’organico con due giocatori per ruolo in modo da formare un gruppo omogeneo. Cosa non ha funzionato nello scorso campionato? Obiettivamente per il tipo di rosa il Palermo avrebbe potuto fare di più. Credo che l’aspetto su cui bisognerà lavorare sia quello motivazionale. La squadra ha fatto molto bene contro le big, e a questo proposito vorrei ricordare che tra andata e ritorno abbiamo conquistato due pareggi sia contro la Ternana che ha ammazzato il campionato sia contro una corazzata come il Bari, ma ha steccato spesso nelle gare contro le cosiddette medio-piccole a causa di cali concentrazione che dovranno essere oggetto di riflessione».


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