Dai renziani all’Udc, così nasce il patto per Grande centro D’Agostino: «I partiti rimarranno con una loro autonomia»

Mentre sul fronte di sinistra il Partito democratico dialoga con il Movimento 5 Stelle per ricostruire quello che è l’assetto tra i banchi del parlamento romano, Italia Viva si muove in direzione opposta e guarda verso il centro annunciando insieme all’Udc e a Idea Sicilia, movimento guidato dall’assessore Roberto Lagalla, una federazione con lo scopo di creare un progetto autonomo da presentare alle prossime Regionali. «Il modello Draghi è difficilmente replicabile – spiega a MeridioNews Eleonora Lo Curto, deputata regionale dell’Udc – perché intanto manca il regista, che è Mattarella e poi manca Draghi, un soggetto al di sopra delle parti che riesce a fare stare insieme gli opposti con il richiamo della responsabilità».

«I vari ismi: sovranismi, populismi, grillismi hanno spazzato via dall’immaginario l’idea di una politica buona. Una politica che adesso sta tornando – continua Lo Curto – Siamo in tanti a volere colmare questo vuoto che la politica non ha saputo colmare, un vuoto che è di progetti, di idee, di contenuti, perché come si potrà notare negli ultimi decenni la politica è stata o da un lato o dall’altro lato. I campi si sono ristretti a centrodestra e centrosinistra. Oggi vogliamo ribaltare questa visione, adesso c’è bisogno di centro, al di là della nostra volontà».

La nuova compagine dunque tende a definirsi marcatamente centrista, tanto da volersi smarcare, quanto meno nei concetti, dall’area più a destra dello scacchiere politico, che comunque negli ultimi anni ha esercitato la propria influenza sulle varie parti in gioco. «Il centrodestra è il nostro campo, almeno come Udc – ricorda la deputata – siamo tutte forze di centrodestra, ma la nostra cultura è moderata, basata sul dialogo, sul confronto, meno schiacciata su posizioni inconciliabili. Attorno a noi vogliamo spostare il baricentro della politica in Sicilia. Il presidente della Regione ha una marcata propensione di destra, è la sua storia, nessuno gliene vuole fare un torto, ma noi oggi vogliamo esprimere un’altra storia, una cultura più aperta, più incisiva e stiamo cercando di ragionare su questi termini. Senza volere togliere nulla a nessuno o disconoscere la buona esperienza di questo governo». 

Chi continua a rifiutare, tuttavia, etichette di destra o sinistra resta Italia Viva, con il capogruppo all’Ars Nicola D’Agostino che interviene in maniera chiara: «Penso che questa cosa del centrodestra-centrosinistra sia uno schema mentale sbagliato. Siamo tutti uniti al centro, si abituino gli altri». D’Agostino che nega anche qualsiasi connessione con l’ultima grande esperienza centrista ad avere successo elettorale in Sicilia, quella targata Totò Cuffaro. «Il centro deve necessariamente far pensare a Cuffaro – dice – Può richiamarsi alla Democrazia cristiana di don Sturzo, così come ad altre esperienze. Noi non stiamo lavorando per guardare al passato, ma al futuro: ci richiamiamo al popolarismo europeo e guardiamo avanti per affrontare problemi che si sono cementati con un sistema politico che negli anni non ha funzionato».

E su Roberto Lagalla, assessore all’Istruzione dell’attuale governo Musumeci, ma anche leader di Idea Sicilia, che potrebbe essere figura di riferimento per il nuovo soggetto politico, D’Agostino non si sbilancia: «Roberto Lagalla è uno dei protagonisti di questo processo, non più e non meno di altri, potrebbe ambire a tanti ruoli, poi questo si vedrà. Abbiamo promosso l’iniziativa di una federazione che sanciremo tra un paio di settimane. Si tratta di partiti che rimangono con la loro autonomia, ma che sottoscrivono un patto che li porta a condividere un programma e una proposta politica in vista delle prossime Regionali. Partiti simili con percorsi separati – conclude il deputato renziano – trovano l’intelligenza di camminare insieme».


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