Antonella Insabella porta Sanremo tra le frequenze Rmb «Festival imprevedibile, ci saranno diversi approfondimenti»

La strada che porta al festival di Sanremo sembra ormai avviata. Nonostante l’ampio dibattito condito dalle immancabili polemiche, martedì due marzo avrà inizio la 71esima edizione della manifestazione condotta da Amadeus e Fiorello. Un Sanremo più che insolito, quello di quest’anno: dettato dal distanziamento e con un teatro Ariston senza pubblico, dove a esibirsi saranno anche diversi siciliani, sia tra i big che tra i giovani.

A seguire il Festival per il gruppo Rmb sarà Antonella Insabella. La speaker, messinese d’origine ma catanese d’adozione, dal 2002 cura i rapporti con le case discografiche. Da quell’anno, con lo stesso entusiasmo con cui da ragazzina si divertiva a dare i voti ai cantanti, ha raccontato l’evento dai microfoni di alcune tra le radio più importanti. Su tutte: Radio Delfino Radio studio centrale. A settembre 2020 approda a Radio Fantastica ed Etna Radio, del gruppo Rmb. E anche quest’anno la sua voce non mancherà di accompagnare il festival dei Fiori con un programma tutto suo. Tante le novità e  gli approfondimenti. Che però, un po’ per lasciare alla curiosità e un po’ per sana prudenza, Antonella preferisce non svelare

«Stiamo lavorando già da tre settimane allo speciale sul Festival di Sanremo – annuncia – Abbiamo già fissato un buon numero di interviste, ma dobbiamo fare i conti con un’edizione nel segno dell’imprevedibilità. La squalifica per i partecipanti è dietro l’angolo: basta che ci sia soltanto la positività del manager perché il cantante venga escluso. È un anno complicato, dove gli artisti rischierebbero pure di saltare. Ma stiamo lavorando perché tutto sia perfetto».

Antonella Insabella ha seguito spesso il festival da inviata a Sanremo. Quest’anno, anche alla luce delle restrizioni, sono cambiate le modalità. «In quasi vent’anni ho attraversato il passaggio dall‘analogico al digitale – aggiunge – Chiaramente, a cambiare sono stati anche gli ascoltatori: prima era lo speaker a dare informazioni sull’artista. Oggi dobbiamo fare i conti con ascoltatori che attraverso le pagine social hanno già diverse informazioni. Quindi, col tempo, ho cercato sempre più di puntare sull’empatia: provando a far venire fuori l’interlocutore. Molti, invece, vanno a Sanremo solo per fare il classico selfie col cantante».

In un mondo musicale sempre più liquido, dove l’indice di popolarità di un artista si misura  sulle pagine social e i follower, inevitabilmente sono diverse pure le strategie della case discografiche, che agiscono di riflesso anche su Sanremo. «Le major ormai vanno a scovare talenti su tik tok, di conseguenza quello che crea la discografia italiana non sopravvive a se stesso – sottolinea – Va da sé che oggi nella copertina di presentazione del Festival ci sono tantissimi artisti che sono sconosciuti al grande pubblico, soprattutto quello più avanti con gli anni. La promozione dell’artista sono destinate quasi esclusivamente alla vendita: ne abbiamo prova con i tour svolti nei negozi di dischi che hanno accantonato i radio tour, dove venivano regalati Cd e gadget».

Nelle ultime edizioni di Sanremo è stata sempre più forte la presenza di figure extra musicali. Quest’anno sul palco dell’Ariston ci sarà Zlatan Ibrahimovic per tutte e cinque le serate. «Da sempre il Festival ha cercato di rappresentare tutte le fasce di pubblico e da sempre c’è stato chi lo snobba, salvo poi notare un numero alto di ascolti – evidenzia – Ma, a furia di puntare alla nazional popolarità, la manifestazione è diventata lo specchio del Paese: un fritto misto all’Italiana con tanta confusione». Vincitori? Vietato pronunciarsi anche sui big. «Tra i giovani direi il siciliano Davide Shorty, perché veramente bravo – conclude – Willy Peyote è uno che tra i big può essere l’outsider».


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