Rifiuti, a Trapani porte chiuse per camion dal Palermitano I sindaci: «Non smaltiamo l’indifferenziata da 19 giorni»

Si voleva scongiurare l’emergenza rifiuti, ma così non è stato. I sindaci dei Comuni del Palermitano che conferivano nella discarica di Alcamochiusa per mancanza della valutazione d’impatto ambientale, a cui solo quattro giorni fa la Regione aveva indicato la discarica di Trapani come nuovo sito di riferimento, si sono visti chiudere in faccia i cancelli dell’impianto, impossibilitato a ricevere più rifiuti di quanti già non ne incameri quotidianamente. La cosa ha dato il via a un copione purtroppo ricorrente negli ultimi anni, con i camion che tornano indietro ancora carichi e le vie dei Comuni che si riempiono di munnizza.

«Il comune di Bagheria sta aumentando vertiginosamente la differenziata – racconta a MeridioNews il primo cittadino Filippo Tripoli, che è uno dei più agguerriti sul fronte della protesta – nell’ultimo mese abbiamo raggiunto il 52 per cento, ma grazie alla Regione dal 7 novembre non sappiamo come smaltire i nostri rifiuti. Da quel giorno non abbiamo un decreto di conferimento ordinario ed è ormai da 19 giorni che non raccogliamo l’indifferenziata».

I camion respinti dalla discarica, al momento, si trovano a Bagheria, fermi con il loro carico intatto. E nella cittadina la questione rifiuti ormai è un problema serio, che si aggrava di giorno in giorno. «Garantiamo la differenziata di ogni giorno – continua Tripoli – ma non possiamo fare niente con l’indifferenziata. Ci saranno circa 200 tonnellate in strada non raccolte. Abbiamo incontrato tutti gli attori ma finora ci sono state solo parole, di fatti neanche l’ombra. Noi abbiamo fatto la nostra parte – va avanti il primo cittadino – ma la Regione a causa di una mancanza di programmazione non ha risolto nulla. Abbiamo anche individuato un’area all’interno del territorio comunale e a settembre 2019 – ricorda – abbiamo presentato un progetto per un’impianto di compostaggio, ma dopo un anno non abbiamo avuto una risposta. Subiamo una colpa che non è nostra. Siamo un Comune che punta sul turismo, sulla promozione del territorio e tutto questo ci danneggia, per questo diffiderò la Regione per danno d’immagine».

Dall’impianto trapanese, intanto, fanno sapere che «la situazione ancora non è stata definita perché abbiamo comunicato al dipartimento di avere un’autorizzazione per conferire 300 tonnellate al giorno, anche se abbiamo dato disponibilità per altre 100, ma per questo ulteriore incremento serve il via libera dello stesso dipartimento. Non ci sono ostacoli, ma fin quando non c’è l’autorizzazione non possiamo aprire. Tra domani e dopodomani la questione si dovrebbe risolvere – assicurano – C‘è un’emergenza in corso e stiamo lavorando tutti».

Un altro dei grandi Comuni che sta vivendo un momento di difficoltà è Carini. Anche lì l’indifferenziato non viene smaltito dal 7 novembre, con tutti i problemi che ne conseguono. «Ieri c’è stata riunione in quarta commissione all’Ars, erano presenti anche l’assessore all’Energia Alberto Pierobon e il capo del dipartimento Calogero Foti – spiega il sindaco Giovì Monteleone – Quest’ultimo ha detto che sta trovando una soluzione che dovrebbe arrivare a breve, anche se a dire il vero siamo scettici. È da 19 giorni che ci dicono che troveranno una soluzione a breve. Il decreto di mercoledì ci consente di conferire in discarica 20 tonnellate al giorno, ma hanno fermato tutto perché non sapevano dove portare gli scarti trattati dal Tmb di Trapani. Ancora tutto è in itinere».

E proprio ieri sera era in programma una riunione in videoconferenza dei sindaci coinvolti, per fare il punto della situazione per capire le novità. Riunione che riguarda anche il primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando perché, nonostante il capoluogo conferisca nella propria discarica, c’è la grossa quantità di rifiuti accumulata nei mesi scorsi. Al tempo della crisi per la diatriba con Oikos, i camion tornavano indietro carichi dalla discarica di Motta Sant’Anastasia (nel Catanese) e la città si è via via riempita di spazzatura. «Bellolampo ha già un sacco di rifiuti abbancati – conclude Monteleone – anche Palermo dipende da questa situazione, il Tmb di Bellolampo non ha la capacità di trattare tutti questi rifiuti, per questo pure il capoluogo si appoggiava ad Alcamo per riuscire a smaltire più in fretta gli arretrati». 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]