Caso Saguto, ex giudice condannata a 8 anni Per il tribunale nisseno nessun cerchio magico

Otto anni e sei mesi per corruzione e abuso d’ufficio. È pesante la condanna inflitta dai giudici di Caltanissetta all’ex presidente della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo Silvana Saguto, nonostante la richiesta della procura nissena fosse di quasi il doppio: 15 anni e 4 mesi. Per Saguto sono cadute diverse imputazioni, su tutte quelle dell’associazione, negando così di fatto l’esistenza del famigerato cerchio magico che avrebbe abusato di favori, soldi e regalie per il proprio tornaconto e per quello di alcuni amici. 

Tra gli amministratori giudiziari della ristretta cerchia di Silvana Saguto spicca il nome dell’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, condannato a 7 anni e 6 mesi contro i 13 chiesti dai pm, e l’ex docente dell’università Kore di Enna Carmelo Provenzano che ha avuto 6 anni e 10 mesi. 

 «Caduta l’accusa più infamante – dice Ninni Reina, legale dell’ex giudice, riferendosi ai 20mila euro che l’ex magistrato avrebbe ricevuto da Cappellano Seminara, per i pm parte del prezzo della corruzione. Il tribunale di Caltanissetta non ci ha creduto e ha trasmesso gli atti per la falsa testimonianza resa da un teste che aveva raccontato di un trolley pieno di soldi ricevuto dalla giudice per conto di Cappellano. Restano comunque e reggono le contestazioni di abuso d’ufficio e di corruzione. Resta soprattutto una condanna che getta un’ombra pesante sulla gestione di anni di sequestri e confische dei patrimoni mafiosi. 

Dure le condanne anche per i coimputati, come il marito di Silvana Saguto, Lorenzo Caramma nominato da Cappellano consulente in procedimento di confisca: secondo l’accusa l’ennesimo regalo alla presidente. Condannata a tre anni l’ex prefetta di Palermo Francesca Cannizzo, che avrebbe caldeggiato l’incarico di un amico, quattro anni all’ex colonnello della Dia Rosolino Nasca e un anno e sei mesi Walter Virga, giovane avvocato da cui tutto ha avuto inizio. 

È indagando sulla sua gestione di una concessionaria di auto parte di un patrimonio sequestrato che ha preso il via l’inchiesta. Con lui fu indagato il padre, Tommaso, ex membro del Csm. Avrebbe ottenuto da Saguto l’incarico per il figlio e in cambio avrebbe avuto un occhio di riguardo per la collega in un procedimento aperto a Palazzo dei Marescialli. Virga senior però è stato processato separatamente e assolto. Una incongruenza che potrebbe pesare in un eventuale giudizio di appello nei confronti dell’ex presidente. Assolti, invece, il padre di Saguto, accusato di riciclaggio, un amministratore giudiziario, Gabriele Aulo Gigante, e il giudice Lorenzo Chiaramonte che, secondo l’accusa, avrebbe favorito un amico dandogli un incarico. Per lui la procura aveva chiesto 2 anni e mezzo. 


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