Covid, spaventano positivi alla missione di Biagio Conte Focolaio al Pagliarelli, 23 agenti penitenziari contagiati

Il coronavirus continua a destare apprensione. A Palermo ormai si procede alla media di una trentina di nuovi casi al giorno, anche se il dato è relativo all’intera provincia. Quello della Rap è diventato un vero e proprio focolaio, con 34 positivi finora e una sfilza di autoisolamenti tale da mettere in crisi buona parte del sistema di raccolta di rifiuti della città. Ci sono due asili chiusi, uno per un caso sospetto, l’altro per un caso accertato. E c’è paura anche nel carcere dell’Ucciardone, dove a risultare positivo è un agente della polizia penitenziaria che sarebbe collegato con un nuovo focolaio, quello esploso tra le guardie del carcere Pagliarelli: 23 agenti del nucleo traduzioni, deputati al trasporto dei detenuti dalla struttura penitenziaria al tribunale. Un numero considerevole, probabilmente destinato a crescere con l’arrivo dei risultati dei test a tappeto, che adesso sono stati programmati per quanti lavorano alla casa circondariale.

E poi ci sono i tre pazienti ricoverati al Cervello con sintomi evidenti, su tutti la polmonite, che alloggiavano alla missione Speranza e carità di Biagio Conte. L’Asp di Palermo si è immediatamente attivata per rintracciare chi è stato a contatto con loro, effettuare i tamponi e sanificare gli ambienti nel quale dormivano. Scattate dunque le misure di contact tracing, con le prima 50 persone tra ospiti e operatori che sono già state sottoposte a tampone. Un tampone dall’esito quanto mai atteso, visto che nella cittadella gravitano in maniera stabile quasi un migliaio di persone. Per gli eventuali nuovi positivi riscontrati nella missione del frate laico si aprirebbero le porte del Covid-Hotel San Paolo, mentre anche i negativi saranno trasferiti in strutture individuate insieme al Comune e alla curia di Monreale. 

Tanti sono i locali della comunità da sanificare, diverse le strutture. E oggi si attende il primo carico di tamponi rapidi ordinato dalla Regione siciliana, che verrà già impiegato in parte per ospiti e volontari della missione. E c’è persino chi chiede che la missione diventi zona rossa per circoscrivere la diffusione di un eventuale contagio. È il caso della Lega, con i suoi esponenti cittadini e regionali che hanno lanciato l’idea. «La promiscuità in cui, purtroppo, vivono queste persone – dicono – rende questa struttura particolarmente fragile e permeabile alla diffusione del virus. E siccome Palermo è già teatro di numerosi focolai Covid che si stanno sviluppando in questi ultimi giorni, temiamo che questa situazione possa aggravare, e di molto, la condizione del Capoluogo siciliano. Per questa ragione chiediamo all’assessorato regionale alla Sanità, all’Asp di Palermo e al Comune delle misure energiche, eccezionali se serve anche dichiarando la struttura zona rossa, per contenere il focolaio».


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Nelle diverse strutture, tra operatori, volontari e ospiti, sono un migliaio le persone che gravitano attorno al centro tirato su dal missionario laico, Ieri sono stati effettuati i primi 50 tamponi. Per oggi è previsto l'arrivo e quindi l'utillizzo dei nuovi tamponi rapidi

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