Si aggiungono tre nuovi casi, comunicati dal sindaco Tripoli in una diretta Facebook alle 22. «Ci sono buone ragioni che ci portano a pensare che il focolaio possa essere unico, non ci sono dati certi, ci si sta lavorando ricostruendo un po' il tutto»
Bagheria, i positivi al Coronavirus salgono a 5 Tra i contagiati c’è anche un bimbo di 18 mesi
«Dopo quella di ieri, pensavo davvero di non dover fare anche oggi un’altra diretta Facebook». E invece eccolo lì, dall’altra parte dello schermo e collegato dal suo profilo istituzionale, il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli. Collegato alle 22 per dare l’ennesima difficile notizia: «Abbiamo altri tre casi di cittadini bagheresi risultati positivi al Coronavirus – dice -, cittadini che appartengono a fasce di età diverse: abbiamo un ultra 60enne, un uomo tra i 40 e i 50 anni e purtroppo abbiamo anche un nostro bimbo di 18 mesi che ha contratto il virus, che per adesso si trova in ospedale, dove sta ricevendo tutte le cure necessarie e sembra stare bene». La notizia gli era arrivata già questa mattina, ma solo in serata è giunta anche l’ufficialità. Dopo i primi tre casi, quello cioè del dipendente del Rizzoli e degli ultimi due annunciati fino a ieri, i contagiati a Bagheria salgono quindi a cinque.
«Questo è un momento difficile che dobbiamo superare insieme – torna a dire il sindaco Tripoli -. Vi do qualche altro dato: dei 5 casi, escluso il bimbo, ci sono buone ragioni che ci portano a pensare che il focolaio possa essere unico, non ci sono dati certi, ci si sta lavorando ricostruendo un po’ il tutto. Cinque casi intanto, che significa? Che tutte le misure prese dal governo nazionale, da quello regionale e a cui si aggiungono le nostre, con le limitazioni delle uscite e non solo, vanno in questa direzione, lo ripeto, di limitare i rapporti per evitare il contagio. I medici di base sono a lavoro, compreso io e la giunta». Il sindaco però invoca tutto l’aiuto possibile e la massima collaborazione da parte dei concittadini. «Stiamo pensando di accelerare quel percorso per creare qui un osservatorio breve intensivo, domani infatti andremo a vedere dei locali di proprietà del Comune per vedere di poterli utilizzare subito, anche perché ci sono già dei medici di base, e non solo, che si sono resi disponibili».
Un discorso, quindi, che già da domani stesso verrà affrontato anche coi medici dell’Asp. «Dobbiamo essere pronti a fare questo osservatorio in tempi immediati, per monitorare tutto. Lottiamo contro un nemico invisibile comune – continua a dire – e stare a casa, per chi lo può fare, è l’arma che abbiamo a disposizione». Ma l’amministrazione vorrebbe poter fare di più per tutti. Per questo il primo cittadino oggi ha mandato una lettera direttamente al governo nazionale per chiedere di aiutare concretamente chi è maggiormente in difficoltà in questo momento, in primis tutti quelli che per ora non stanno più lavorando e che quindi non guadagnano nulla. «Sapevamo che queste sarebbero state settimane nevralgiche in fatto di dati e di contagi – torna a dire -. Oggi Bagheria ha dato però un buon esempio perché in giro non c’era nessuno, ma è pur vero che le attività erano tutte chiuse. Per adesso non si può avere qui l’esercito, che viene dislocato solo nei centri nevralgici. La situazione è difficile, ma dobbiamo combatterla con consapevolezza. Noi ci siamo e non ci fermiamo, non siamo deboli, lo supereremo. Invito a segnalare tutte le situazioni anomale. So che tutto si risolverà per il meglio, facciamo squadra e ce la faremo».