Coronavirus, a Bagheria positivo un secondo cittadino «Nessuna psicosi, restiamo sereni e rispettiamo le regole»

«L’Asp ufficialmente mi ha comunicato che un cittadino bagherese ha contratto il Coronavirus risultando positivo al tampone. Vorrei rassicurare tutti, ho sentito parecchi messaggi che circolano su Whatsapp e sulle chat scolastiche, gente che amplifica le situazioni per via della paura. Il caso c’è ma è comunque una notizia da vivere con serenità». Così il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli in una diretta Facebook, in cui ufficializza ai concittadini la notizia di un secondo caso di positività in città. Il primo risale alla settimana scorsa. «Bagheria è una città grande, ci sono 60mila abitanti e un indotto di 120mila, abbiamo già avuto un caso di contagio, una settimana e mezzo fa, quello del contagio avvenuto al dipartimento siciliano del Rizzoli, che ha attivato la procedura – assicura -. Come fatto anche qui da parte di Asp e ospedale insieme al 118».

«È accaduta una cosa che poteva accadere, doveva accadere, siamo una grande città, abbiamo contatti con tantissime persone, era normale che arrivasse anche qui – torna a dire il sindaco Tripoli -. Tutte le misure che abbiamo attuato, dal rimanere a casa al chiudere le attività, sono per limitare appunto i contagi, viviamo con serenità questo momento ma con la consapevolezza che dobbiamo rispettare le regole, evitiamo di innescare psicosi inutili, è un virus che si trasmette e quindi è chiaro che prima o dopo sarebbe accaduto anche qui». Il secondo uomo contagiato si sarebbe allarmato per il sopraggiungere della febbre, un po’ di tosse secca e alcune difficoltà respiratorie. Trasportato in ospedale a Palermo, «gli è stato messo l’ossigeno, non è stato messo in Terapia intensiva e già mi dicono che sta migliorando. Significa che si contrae il virus e che si supera, ma dobbiamo evitare che possa contagiare più persone», ribadisce il primo cittadino.

E assicura, poi, che è stato già attivato il protocollo necessario anche con tutte le persone entrate in contatto con l’uomo positivo dal 7-8 marzo, che stanno facendo la quarantena e che verranno controllate. «Mi permetto di dire solo che so che è un momento di difficoltà, specie per chi lavora a giornata e, con le attività chiuse, non può più portare il pane a casa, lo comprendo, purtroppo il Comune non può fare più di quello che sta già facendo, confido nel governo nazionale. Ma quando vi invito a stare a casa, che è un dovere, è per evitare il contagio. Questa è una persona che è uscita e ha incontrato i propri cari, è stata in giro, è andata a lavorare e ha contratto il virus, potrebbe capitare a chiunque di noi – insiste -. Ma, evitando gli allarmismi, direi di trasformare in positività questo momento e seguiamo pedissequamente le regole imposte, evitiamo psicosi che non servono, usciamo lo stretto necessario per lavoro, necessità, salute. Se non vediamo i nostri cari per qualche settimana non succede nulla».

Molti, secondo lui, uscirebbero più di una volta nella stessa giornata per andare spesso al supermercato, comprando prima una cosa, poi altre due, poi un’altra ancora. Senza, quindi, badare a limitare uscite e spostamenti. «Per cui abbiamo questo caso, quest’uomo la supererà alla grande, sta rispettando il protocollo così come i suoi famigliari e le persone che hanno avuto contatti con lui. Non serve preoccuparsi, semmai poniamo in atto quello che ci dice il governo. Supereremo anche questo momento. Inutile spaventarsi e poi, magari, uscire e non rispettare le regole. Chi ha contratto il virus non è un appestato, ma evitiamo altri contagi. Ci sono tantissime persone in quarantena a Bagheria. Questo è un momento eccezionale che può durare più di quanto pensiamo, quindi organizziamoci rispettando le regole».


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