Altavilla, fermata rete di spaccio da 10mila euro al mese La droga ceduta spesso «a giovani e anche a minorenni»

Una fiorente attività di spaccio, un giro d’affari da circa diecimila euro al mese ad Altavilla Milicia. L’hanno smantellata i carabinieri che oggi hanno arrestato otto persone ritenute responsabili di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. A prendere parte all’operazione una sessantina di militari. Cocaina, hashish e marijuana che spesso finivano nelle mani di giovani assuntori, a volte anche minorenni. Le indagini sono iniziate nel 2018 «grazie a un’efficace attività informativa svolta dai carabinieri di Altavillla Milicia – spiega il capitano Federico Lori, comandante della compagnia di Bagheria –  le cui risultanze sono state poi sviluppate dal nucleo operativo radiomobile della compagnia». Tutto si svolgeva nel territorio di Altavilla Milicia, e referente dei pusher della zona, secondo le indagini svolte dai militari, è ritenuto Dario Ribaudo, 41 anni, già in carcere per altri reati, ma che aveva anche «precedenti specifici e svolgeva questa attività  insieme alla moglie – aggiunge Lori –  che sembra completamente inserita nell’attività illecita del marito». In carcere si trova anche un altro destinatario delle misure cautelari eseguite oggi, Davide Ribaudo, un 25enne nipote dell’uomo. 

Secondo le indagini Dario Ribaudo, avrebbe acquistato lo stupefacente dai grossisti palermitani nei quartieri di Bonagia e Falsomiele e poi li avrebbe rivenduti al dettaglio tramite pusher. Sulla vicenda però, precisano i carabinieri «non sono state documentate ingerenze o relazioni con soggetti appartamenti alla criminalità organizzata». I due coniugi, disoccupati «avevano aperto un vero e proprio market della droga nei pressi della propria abitazione – spiega ancora il comandante – Dopo aver acquistato lo stupefacente a Palermo poi la successiva attività di spaccio avveniva anche nella loro casa». Non di poco conto, si diceva, il giro d’affari: «Abbiamo documentato circa 50 episodi di spaccio per un giro d’affari di circa ventimila euro in soli due mesi – afferma Lori – ma riteniamo che possa essere nettamente superiore».

Le altre persone arrestate, anche loro disoccupate tranne una che fa l’autotrasportatore,  avrebbero acquistato dai coniugi ingenti quantitativi di stupefacenti per poi rivenderli al dettaglio a persone del posto. Le cessioni avvenivano sul tutto il territorio di Altavilla. Tra di loro non ci sono altre donne oltre alla moglie di Ribaudo, Daniela Stagno, che, da quanto emerso nelle indagini, avrebbe partecipato «in tutto e per tutto all’attività del marito – sottolinea Lori – abbiamo documentato episodi di acquisto e successiva vendita di stupefacenti fatti insieme al marito e inoltre deteneva il libro mastro dello spaccio dove venivano registrati i nominativi degli acquirenti con a fianco le cifre dovute per l’acquisto dello stupefacente». Tra i pusher c’era anche un linguaggio in codice: la cocaina, ad esempio, era la coca cola. Ma la vera «importanza di questa operazione – conclude il comandante – è che abbiamo dato un duro colpo al fenomeno dello spaccio di stupefacenti in un territorio particolarmente sensibile sotto il profilo della criminalità, dove i destinatari ultimi erano molto spesso giovani e anche minorenni».


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