Flash mob delle Sardine, scendono di nuovo in piazza Poesie, canti e comizi: «Lui spaccia odio, noi amore»

Le Sardine tornano in piazza ma questa volta è meno gremita della precedente. Lo scenario cambia: dal Teatro Massimo la manifestazione si è spostata in piazza Sant’Anna. Anche se la risposta della gente a Palermo non si lega sembra essere inferiore  stavolta, il movimento è reduce da un tour siciliano che, a detta degli organizzatori, sembra aver conquistato terreno nell’Isola. Questa sera il capoluogo regionale è solo una delle città toccate dal flash mob, che si svolge in tutte le nove province della Sicilia e in altre città d’Italia. Ed è tempo ormai, a detta delle stesse Sardine palermitane che venga data un’organizzazione e una struttura al movimento, che potrebbe essere definita meglio proprio a Scampia il 14 e il 15 marzo prossimi dove si terrà una sorta di primo congresso. 

Il flash mob di piazza Sant’Anna si è tenuto in pratica sul sagrato della chiesa omonima, dove era allestito il palco, ed è iniziato al termine della messa. Alla base pare ci sia un fraintendimento sui permessi. Non è passato però molto dall’orario stabilito quando nell’aria si diffondono le note di Imagine, intonate da una sardina salita sul palco insieme agli altri. Dagli interventi arriva forte il dissenso contro l’ingresso della Lega all’Ars ma non è l’unico tema che viene fuori. «Una follia l’ingresso della Lega nella giunta siciliana. afferma Leandro Spilla, uno degli esponenti delle Sardine –  Ci siamo portati dietro la valigia di cartone anche per richiamare l’attenzione sul tema dell’emigrazione. Un’altra questione è senz’altro il ripristino delle Infrastrutture più urgenti del nostro territorio che potrebbero attrarre degli investitori che altrimenti non avrebbero motivo di venire qui. Da anni aspettiamo, ad esempio, che venga aggiustato il viadotto Himera». 

Il flash mob per le Sardine «ha un significato molto particolare: cercare di arginare la politica delle destre xenofobe, razziste e fasciste che ci sono in giro per l’Italia – spiega a Meridionews Liborio Martorana, un altro membro delle Sardine. Oggi concludiamo la staffetta dopo un tour in tutta l’Isola che ha visto tanta gente partecipare. Chiediamo alla politica attenzione per le infrastrutture e l’emigrazione giovanile, tenendo presente che adesso alla Regione stanno per entrare i leghisti. I partiti negli anni non hanno saputo imbrigliare e guidare il malessere dei cittadini. Gli stessi partiti si ritrovano a fare i conti con le Sardine». E sulla risposta di Palermo all’appello delle Sardine di stasera aggiunge: «Palermo è una città particolare. A piazza Massimo è andata molto bene, come l’assemblea pubblica che abbiamo tenuto in un locale. Stasera siamo qua, speriamo di continuare a fare bene. Palermo ha bisogno di momenti di aggregazione e di sentirsi ben rappresentata». E sull’appuntamento di Scampia: «Il 14 e il 15 avremo una linea e un’organizzazione, credo, perché ritengo che qualsiasi movimento che si affida all’improvvisazione e al volemose bene non funziona, dopo un po’ muore». Stasera le Sardine si sono anche scambiate una poesia: «Un atto di gentilezza contro gli odiatori sul web e fuori dal web», dice ancora Martorana che conclude a proposito della polemica sulla prescrizione, stavolta «a titolo personale, dico, noi la possiamo abolire ma lo stato è in grado di garantire i processi celeri?». 

Tra gli interventi sul palco c’è anche quello di Nadine Abdia, esponente della comunità tunisina di Palermo che si rivolge direttamente a Salvini: «Mentre lui spaccia odio, noi spacciamo amore. Mentre lui spaccia razzismo, noi spacciamo integrazione» e invita i presenti a scendere in piazza al fianco della comunità tunisina il primo febbraio, alle 15, in piazza Pretoria. 


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