Con il Roccella una vittoria sporca ma preziosa Il neo-acquisto Floriano ha dato nuova linfa ai rosa

Lui sa come si fa. E lo ha fatto. Roberto Floriano aveva già segnato contro il Roccella con la maglia del Bari il 23 dicembre 2018 in un match terminato 2-2. In quella circostanza l’esterno offensivo classe 1986 realizzò il gol del momentaneo 1-0. Oggi, invece, trasformando al 67’ un rigore (per la verità molto generoso) da lui stesso procurato per un presunto fallo commesso da Coluccio, il numero 25 rosanero ha segnato il gol vittoria. Una rete, all’esordio al Barbera, di notevole importanza per la compagine di Pergolizzi che, in virtù del pari casalingo del Savoia con il Marina di Ragusa, ha portato a cinque punti il margine di vantaggio sui campani secondi in classifica.

Floriano, sedicesimo marcatore rosanero in questo campionato e quarto tiratore diverso dagli undici metri facendo riferimento agli ultimi quattro penalty, con il gol da tre punti ha suggellato una prestazione confortante condita, al netto di una pausa centrale, da frequenti spunti in velocità, guizzi e abilità nell’uno contro uno. Era ciò di cui aveva bisogno il Palermo, in cerca di una scintilla e di qualche giocata determinante che potesse dare un po’ di verve e nuova linfa ad una squadra che soprattutto nelle ultime settimane è sembrata piatta e involuta. Con poche idee e lacune evidenti dal punto di vista dello sviluppo della manovra. E il Palermo che oggi ha battuto di misura la formazione calabrese ottenendo il secondo successo consecutivo tra le mura amiche non è che abbia fatto mirabilie o incantato sul piano del gioco ma, quanto meno, ha compiuto dei passi avanti rispetto alle ultime uscite. I rosa, soprattutto nel primo tempo, hanno creato diverse occasioni da rete e ai punti, prendendo in prestito la terminologia della boxe, ha meritato di vincere nonostante gli sviluppi di una gara decisa di fatto da un episodio e girata anche psicologicamente a favore dei rosanero solo nel momento in cui l’attaccante Khoris ha fallito dal dischetto (rigore procurato da Martinelli, in difficoltà oggi nell’interpretazione di un ruolo, quello di esterno sinistro a centrocampo in un 3-4-3, al quale non è abituato) la ghiotta chance di ristabilire la parità dopo l’1-0 firmato Floriano.

Tirando le somme, sono stati gli episodi alla fine a fare la differenza ma il successo con il minimo sindacale, in questo caso, non deve ridimensionare i meriti di un Palermo che comunque ha lottato cercando con gli strumenti a propria disposizione (grinta, un po’ più di intensità e diligenza nell’applicazione di un nuovo sistema di gioco) di scrollarsi di dosso ansie e pressioni esterne. La strada resta in salita, sia chiaro. La squadra non ha la giusta continuità nell’arco dei 90 minuti e diversi elementi stanno giocando nettamente al di sotto del loro standard (a parte Sforzini, entrato dopo undici minuti al posto dell’infortunato Ricciardo e ancora alla ricerca di una buona condizione nonostante una prova in crescendo, spicca l’involuzione di giocatori come Kraja e Martinelli), ma contro un Roccella bene organizzato e compatto in fase difensiva (il gol odierno è il primo subìto nel 2020 dalla squadra guidata dal tecnico Galati rimasta in dieci dal 77′ per l’espulsione del difensore Ibrahime per somma di ammonizioni e impelagata nei bassifondi della classifica) si è visto almeno un Palermo vivo. Che, nonostante le fatiche, forse ha trovato la medicina giusta per dare impulso al suo processo di guarigione.


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