Io mi indigno, la risposta di Trappeto a Forza Nuova «La società civile contro l’inquinamento culturale»

«Perché un’associazione ambientalista si occupa di contrastare il fascismo? Noi trattiamo l’inquinamento che soffoca il territorio e dunque ci occupiamo anche dell’inquinamento culturale». Medita le parole più adatte Francesco Loria, dell’associazione San Cataldo Baia della legalità, per spiegare il senso del corteo che si terrà a Trappeto domenica 19 gennaio. La «camminata cittadina in difesa dei principi fondamentali della Costituzione», come la definiscono gli organizzatori, vedrà il punto di partenza alle 9 a piazza Trapani.

A muovere la società civile del comprensorio – dall’Anpi alla Cigl, da Casa Memoria al comitato No Muos di Palermo – le polemiche sorte in seguito all’ultima iniziativa di Forza Nuova a Trappeto, ovvero il dono di 100 calze dell’Epifania ai bambini e alle bambine del paese, di colore ovviamente nero e con tanto di logo del gruppo neofascista. Critiche rivolte anche, e soprattutto, all’amministrazione comunale, con il sindaco Santo Cosentino e la vicesindaca Rosita Orlando che hanno appoggiato il tutto con tanto di foto sorridenti diffuse sui social dagli stessi militanti di Forza Nuova.

La protesta di domenica, però, vuole allargare il raggio delle rivendicazione. «I promotori dell’iniziativa – dice l’attivista Francesco Loria sono tutte le associazioni che tra l’altro sono le maggiori realtà nel nostro territorio che hanno a cuore il tema dell’antifascismo. È infatti attorno al tema dell’antifascismo che si modellano i principi e i valori su cui si basano le nostre attività. Ci sarà prima un dibattito, nel punto di raccolta, in attesa che il pittore palermitano Igor Scalisi darà vita a un nuovo murale, dopo quello sul lungomare dedicato a Danilo Dolci». 

La domanda sorge spontanea: come è possibile che un gruppo neofascista, fondato da quel Roberto Fiore condannato in via definitiva per banda armata e associazione eversiva, abbia sede nella terra di colui che è stato soprannominato il Gandhi italiano, che proprio a Trappeto diede vita alle azioni nonviolente che lo resero celebre e apprezzato? «Questa è la patria di Danilo Dolci, dell’antimafia ed è questa l‘anomalia che ci deve fare riflettere – ribadisce Loria – Abbiamo scelto di organizzare poi la manifestazione a ridosso del 27 gennaio, anticipando la giornata della memoria proprio per non concentrare tutto in un singolo momento. La giornata della memoria si deve mantenere tutto l’anno. Dobbiamo stare attenti a qualsiasi rigurgito fascista che oggi più di ieri si registra. La sensazione è forte, è palpabile. Ci sono gruppi di facinorosi e nostalgici che pensano di trasmettere un messaggio totalmente sbagliato».

Ecco perché lo slogan principale della manifestazione è Io mi indigno: perché dietro l’indignazione c’è già la capacità critica di discernere, la volontà di prendere posizione, di resistere. «Oggi Trappeto ha avuto una visibilità mediatica nazionale alquanto spiacevole – commenta ancora l’attivista – Il timore nostro è che qualcuno potrebbe etichettare Trappeto come una sorta di piccolo comitato, un paese di fascisti. Ma quelli di Forza Nuova qui sono estranei, figurarsi che i fondatori non sono nemmeno del posto. Vogliamo ribadire che invece nel territorio ci sono voci che vogliono essere rappresentate in maniera diversa, per quello che sono. La gente di Trappeto ci ha scritto, pensiamo che potrebbero essere in tanti a partecipare».


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