Ztl notturna, la visione di chi lavora nell’area «Così vogliono desertificare il centro storico»

«Non siamo contrari alla Ztl per partito preso, tant’è che pure essendo il mio un locale aperto anche a pranzo, quando hanno inserito la Ztl diurna non ci siamo opposti, dovevamo essere in qualche maniera un po’ Unesco e un po’ più europei, dovevamo in qualche modo credere alle promesse dell’amministrazione. Promesse che però non sono state mantenute sia in termini di parcheggi, che di servizi, che di trasporto pubblico e di sicurezza». A parlare è Doriana Ribaudo, ex consigliera comunale e oggi titolare dell’Osteria Ballarò, nel cuore del centro storico cittadino, che racconta la sua esperienza e di come viene percepito il provvedimento per la mobilità che partirà tra pochissimi giorni.

«Se proponi un provvedimento notturno – continua – non legato al problema dell’inquinamento o alla necessità di ridurre il numero delle auto e per di più lo imponi senza dare servizi alternativi, non stai migliorando la vivibilità di un quartiere, lo stai desertificando. In questi anni abbiamo avuto un calo del 40 per cento a pranzo, ma siamo riusciti a recuperarlo grazie al lavoro serale e all’afflusso dei turisti. Ma quello palermitano non è ancora un turismo che dura per 12 mesi all’anno come a Firenze o a Roma. Se va bene, se non piove, dura sei o sette mesi». E per quanto riguarda i palermitani l’idea è che la nuova estensione notturna della Ztl spaventi, e molto, anche se non è ancora entrata in vigore. «Già quando i primi di dicembre si è cominciato a parlare di questa Ztl notturna la gente chiamava per disdire le prenotazioni. Noi possiamo anche regalarlo il pass, come facciamo da anni durante le ore diurne, ma la gente è spaventata». 

L’idea della ristoratrice, tuttavia, è che la Ztl notturna, più che un espediente per fare cassa, come spesso denunciato da associazioni e critici del provvedimento, voglia andare a colpire un problema annoso e a cui l’amministrazione non è riuscita a porre completamente rimedio: quello della movida selvaggia. «Questa ztl così com’è concepita – spiega – è una resa del Comune. Come dire: “Noi non siamo in grado di far rispettare la legge e allora alziamo un muro attorno al centro storico”. Non è modo di amministrare la città. Perché devo pagare perché altri non rispettano le regole e l’amministrazione non è in grado di fare fronte al problema?». Un problema fatto di «abusivismo, alcool venduto dopo le due di notte anche a minorenni, cose che difficilmente si colpiscono con una Ztl».

I commercianti e i titolari di attività hanno comunque provato la via del dialogo, proponendo delle soluzioni alternative, non ultima Confcommercio che ha ipotizzato la possibilità di avere una finestra per la zona a traffico limitato dalle 8 del mattino alle 24, come succede in altre città come Firenze, per venire in qualche modo incontro alle attività, ma senza ricevere alcun riscontro. «Se devo pagare un servizio – conclude Ribaudo – preferisco pagare una tassa di scopo per finanziare i parcheggi o le navette elettriche. Invece è come se ci fosse un muro. Anche nell’assemblea di quartiere abbiamo presentato le nostre proposte. Orlando ha detto che la decisione era già presa, ma che la Ztl sarebbe partita dopo Natale per consentirci qualche banchetto, come se ci volesse dare un contentino, quando invece noi abbiamo investito centinaia di migliaia di euro in centro storico».


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