Palermo, Pelagotti sponsorizza Floriano «È devastante, ci darebbe una mano»

Floriano verso Palermo? L’opzione è molto concreta. Un ulteriore indizio, in tal senso, lo ha dato indirettamente il portiere Alberto Pelagotti esaltando le qualità dell’attaccante del Bari, suo compagno a Pisa nella seconda parte della stagione 2014/15. E il fatto che i due si siano sentiti ieri al telefono non sembra un fatto casuale. «Abbiamo parlato del più e del meno. È un giocatore forte e può sostituire benissimo Santana – ha spiegato il portiere rosanero nel corso della conferenza stampa odierna al Tenente Onorato, la prima del 2020 e la prima stagionale a Boccadifalco – è un dribblomane ed è un giocatore devastante. Uno che fa la differenza, se viene potrà darci sicuramente una mano». L’attaccante classe 1986 sarebbe l’alter ego dell’infortunato Santana, un punto di riferimento in campo e fuori: «Mario è un leader sotto tutti gli aspetti, in carriera ha giocato anche in Champions League e sa ciò che si deve fare. Siamo diversi, anche io cerco di tenere su il gruppo facendo da chioccia ai tanti giovinotti come diciamo dalle nostre parti, ma caratterialmente siamo differenti. Mario è più serio, io sono il classico giocherellone ma entrambi, con il nostro carisma, proviamo a dare qualcosa in più».

A prescindere dalla sostituzione di Santana, il possibile arrivo di Floriano darebbe nuova linfa a una squadra che ha bisogno di ritrovare le certezze acquisite nel primo segmento del campionato: «Sono un perfezionista ed è per questo che per me tutto è migliorabile ma il bilancio del girone di andata è comunque più che positivo. All’inizio credevo che potessimo vincere tutte le partite, poi mi sono reso conto che è difficilissimo e che un calo di risultati ci può stare. Di fatto, però, abbiamo toppato solo due partite (in casa contro Savoia e Acireale, ndr) e in occasione dell’ultima gara con il Troina se Ricciardo e Sforzini avessero segnato i rigori adesso parleremmo d’altro. Dobbiamo essere forti, ricompattarci e dare continuità ai nostri risultati sulla falsariga delle prime dieci giornate di campionato». Un torneo che per il trentenne estremo difensore toscano rappresenta una novità: «Non lo conoscevo e all’inizio non sapevo neanche da dove cominciare. Il livello è inferiore alla serie A, B o C altrimenti non si chiamerebbe serie D ma c’è grande agonismo, una componente importante. Per quanto riguarda i campi in trasferta, alcuni sono a dir poco imbarazzanti e anche la Nazionale italiana, a mio avviso, su quei terreni farebbe fatica a esprimersi. Rimonta del Savoia? Non mi aspettavo questo recupero ma siamo sempre primi in classifica. Io, in ogni caso, non guardo la classifica e non mi interessa cosa fanno gli altri. Guardo solo in casa mia».

E guardando in casa rosanero, Pelagotti si è accorto che il Palermo ha fornito finora due versioni differenti tra mura amiche e trasferta («Fuori casa siamo più compatti e giochiamo come se dovessimo salvarci, al Barbera invece lasciamo qualche spazio in più») e che, a livello ambientale, ultimamente da parte della gente c’è stato un calo di entusiasmo rispetto alla fase di innamoramento iniziale: «Un piccolo calo da questo punto di vista c’è stato e onestamente mi sarei aspettato il pienone contro l’Acireale ma, detto questo, i tifosi ci sono sempre stati vicino e sono sicuro che continueranno a farlo. L’importante è che ci sia il pienone a maggio per festeggiare il traguardo. Da parte nostra, invece, l’entusiasmo non deve mai mancare, c’è stato un calo di concentrazione dopo avere vinto dieci gare consecutive ma avere preso degli schiaffi ci ha fatto tornare con i piedi per terra».


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