Palermo, torna il vero derby contro il Messina Pergolizzi: «Gara importante ma come le altre»

Anche se il vero derby per i palermitani è e sarà sempre quello con il Catania, pure la gara con il Messina rientra nella categoria classificabile come ‘partita diversa dalle altre’. Etichetta adatta ai tempi in cui la sfida si giocava in serie A (l’ultimo precedente nella stagione 2006/07) e, nonostante un fermento diverso da quello che circonda gli incontri con gli etnei, anche all’appuntamento di domani in programma al Barbera alle ore 14,30 e valido per la tredicesima giornata del girone I del campionato di serie D. Al di là della categoria, Palermo-Messina resta una gara particolare. Un match, quello di domani, che richiama i fasti di un passato ormai lontano e che, a proposito delle gare con i peloritani, ha un fascino superiore rispetto al derby con l’FC Messina disputato al San Filippo lo scorso 29 settembre proprio perché è l’ACR, avversario di turno, il vero erede della compagine giallorossa che circa quindici anni fa frequentava la massima serie assieme ai rosanero in un’epoca d’oro in cui le due formazioni siciliane ad un certo punto hanno sentito anche profumo d’Europa. Un contesto totalmente diverso dai contenuti che propone l’attualità.

Nonostante la tradizione, infatti, Palermo-ACR Messina in programma tra meno di 24 ore è in quarta serie solo uno step nei rispettivi percorsi di crescita. Una tappa certamente meno prestigiosa rispetto al passato anche se importante in funzione della classifica e, contestualmente, anche di determinate risposte in merito alla reale identità delle due squadre. Concetto valido sia per i peloritani, ottavi a quota 20 punti e rigenerati a quanto pare dalla cura indicata dal tecnico Karel Zeman come suggeriscono le ultime due affermazioni contro Corigliano e Biancavilla, sia per i rosanero intenzionati dopo la sconfitta casalinga con il Savoia e il pari a reti bianche sul campo del fanalino di coda Palmese a consolidare il primato in classifica e a riprendere il filo con la vittoria interrotto lo scorso 3 novembre in occasione della partita con il Corigliano Calabro.

«Si tratta di una gara importante e che può dare una certa continuità – ha dichiarato il tecnico rosanero Pergolizzi nel corso della conferenza stampa odierna al Pasqualino Stadium di Carini – sono convinto che se la squadra applicherà ciò che abbiamo fatto in settimana potremo fare bene. Se sento questo derby in maniera particolare? Assolutamente no. Deve essere un derby per l’ambiente e per i tifosi ma per me è una partita che va interpretata nello stesso modo in cui prepariamo le altre. Io non voglio perdere neanche nel test contro i Medici, è questa la mia mentalità e voglio che questo atteggiamento mentale valga per tutte le gare». Trovarsi di fronte una formazione guidata dal figlio di Zdenek Zeman potrebbe avere un sapore particolare rispetto ad altre situazioni: «Zeman è unico, tra padri e figli possono esserci anche differenze ma in questo caso c’è la condivisione di uno stile e di una cultura calcistica. Zeman junior ha una sua impostazione (il 4-3-3 che è stato il marchio di fabbrica del padre, ndr) e sono sicuro che l’avrebbe mantenuta anche se avesse perso le ultime partite».

Per il match del Barbera, stadio in cui 94 posti resteranno vuoti perché occupati simbolicamente nell’ambito di una iniziativa contro la violenza sulle donne alla quale ha aderito il club rosanero, sono venti i convocati. Pergolizzi, che dovrà fare a meno dei centrali difensivi titolari Lancini (out per squalifica) e Crivello (infortunato), tornerà al collaudato 4-3-3 e darà fiducia alla coppia Accardi-Peretti al centro di una linea difensiva a quattro supportata sulle fasce da Doda, reduce dall’impegno con l’Under 20 albanese, e Vaccaro. A centrocampo Ambro e Kraja (il primo è favorito) si contenderanno un posto nella cerniera a tre completata da Martin e Martinelli. In avanti, complice l’assenza dello squalificato Ficarrotta, spazio al tridente composto da Felici, pronto al rientro da titolare dopo il turno di riposo a Palmi, Ricciardo (sospiro di sollievo per l’attaccante messinese che oggi, alla vigilia di una sfida emotivamente speciale, alla fine della rifinitura ha rimediato in uno scontro con Pelagotti una botta al naso per fortuna senza conseguenze) e Santana.


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