Università, idonei ma senza diritto a un alloggio Studenti protestano: «Non è colpa essere poveri»

Come ogni anno l’Ersu Palermo, nonostante la mancanza ormai da tempo di un consiglio d’amministrazione, ha continuato nell’esercizio delle proprie funzioni e ha pubblicato le graduatorie degli aventi diritto e di chi riceverà di fatto i benefici previsti. Una procedura che anche questa volta ha dato vita a non poche polemiche tra gli studenti, soprattutto fuori sede, che si sono visti chiudere in faccia le porte dei pensionati studenteschi per questioni di reddito. Polemiche che quest’anno sono sfociate persino nella creazione di un movimento studentesco, nato in maniera del tutto spontanea, come assicurano i fondatori.

«Sono il promotore di questo comitato spontaneo di mobilitazione studentesca – spiega a MeridioNews Youssef Amraoui, tra i capifila della nuova entità all’interno del mondo Unipa – La nostra costituzione ha origine dal fatto che siamo convinti che a Palermo stiamo subendo una violazione gravissima, che non consente a molti studenti di gareggiare alla pari con gli altri». Il nodo della discussione è stretto sulla questione dei posti letto garantiti negli studentati dell’ateneo palermitano. Una parte di questi sono assegnati a studenti del primo anno di corsi di laurea triennale e magistrale che, a differenza degli altri, non avendo una situazione meritoria da esibire, sono selezionati in base al reddito indicato sul modello Isee della famiglia dello studente, che deve essere inferiore a 23.500 euro annui per potere essere considerato idoneo. 

«È così da anni – continua Amraoui – ce l’aspettavamo, ma non con questa incidenza: il 17 ottobre sono uscite le graduatorie dei posti letto per gli studenti iscritti ai primi anni e con circa 250 posti letto destinati agli studenti di primo anno, con 1340 idonei, solo il 17 per cento degli idonei, 232 ragazzi, ha avuto diritto a un posto. La cosa che ci ha più impressionati, tuttavia, è che il 233esimo idoneo, il primo dei non assegnatari, ha un Isee che indica poco più di 2.830 euro all’anno. Essere poveri non può essere una colpa». In una lettera di denuncia diffusa dallo stesso movimento studentesco, che ha annunciato l’apertura dello stato di mobilitazione con la campagna #idoneiallostudio, i ragazzi snocciolano numeri: «Violare il diritto allo studio vuol dire minare l’uguaglianza sostanziale tra i cittadini – si legge – Le disparità tra Atenei – ossia il fatto che in alcune città siano coperti il 100 per cento degli idonei mentre in altre, come la nostra, si arriva a fatica al 20 per cento – è una grave discriminazione territoriale. Nessuno di noi ha deciso se nascere a Palermo o a Verona. E nessuno di noi deve essere costretto ad abbandonare la propria terra».

Va comunque ricordato che gli idonei per reddito, anche se non vincitori di posto letto, hanno una sostanziale riduzione sull’importo delle tasse universitarie e possono rientrare nella graduatoria degli assegnatari dall’anno successivo grazie al merito per crediti ottenuti, un sistema anche questo contestato dagli studenti, che denunciano «la difficoltà di raggiungere il numero di materie date, mantenere una media alta e un numero congruo di crediti senza essere messi nelle condizioni di potere seguire le lezioni». La protesta è partita da una lettera inviata via posta certificata all’assessore regionale, ed ex rettore, Roberto Lagalla, al presidente della Regione Nello Musumeci e al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. A oggi, però, sono poche le risposte ricevute. «L’unico riscontro – prosegue Amraoui – l’abbiamo ricevuto dalla segreteria del ministro, che ci ha promesso che avrebbe portato la nostra situazione alla sua attenzione. Siamo disposti a portare la protesta a qualunque livello, non molleremo, chiediamo il cento per cento dell’assegnazione degli idonei. E se non ci sono abbastanza posti letto che ci si attrezzi, si trovino i fondi, si facciano convenzioni con strutture che sono vuote a Palermo».

E tra le strutture vuote ce n’è una, l’ex hotel Patria, ristrutturato da tempo proprio per aumentare il numero dei posti letto disponibili, reinventandosi come studentato, ma ancora mai aperto. La sua riapertura potrebbe essere il primo passo verso un allargamento del numero degli idonei che potranno essere considerati vincitori.


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