Musumeci e Cancelleri, pace stabile davanti agli industriali Il presidente in versione ambientalista: «Basta raffinazione»

«Impresa fa rima con infrastrutture». Lo dice il viceministro Giancarlo Cancelleri. Lo sanno bene i giovani di Confindustria che hanno voluto mettere il capo dei Cinque stelle siciliani allo stesso tavolo con il presidente della Regione Nello Musumeci. Per la seconda volta nel giro di pochi giorni, i due ex acerrimi rivali si ritrovano fianco a fianco. In un clima disteso e cordiale. «L’incontro che abbiamo avuto a Palermo con Musumeci serviva soprattutto a mandare un messaggio ai siciliani – spiega Cancelleri – vogliamo lavorare insieme per le infrastrutture dell’Isola. Perché lo so che il presidente è una persona intelligente». «Ah, finalmente lo stai dicendo», è la pronta risposta del governatore, tra le risate e gli applausi della platea. 

L’occasione del nuovo faccia a faccia è data dall’evento organizzato a Catania dai giovani confindustriali, Un’impresa a statuto speciale. Tra imprenditori, sindaci (c’è Salvo Pogliese), assessori regionali (Ruggero Razza), fanno capolino numerosi esponenti dei Cinque stelle: l’eurodeputato Dino Giarrusso, i regionali Salvo Siragusa e Gianina Ciancio, l’ex Giorgio Ciaccio oltre che Cancelleri. Volti di un movimento che sta abbandonando sempre di più la retorica antisistema per istituzionalizzarsi. 

È l’occasione per firmare un patto generazionale tra i vertici dell’associazione e quelli politici, in cui ciascuna parte si assume degli impegni. I giovani industriali quello di puntare su imprese sostenibili, assumere ragazzi e contribuire a una formazione 4.0, cioè collaborare con le istituzioni per stilare programmi di studio adatti alle esigenze del mercato. Dall’altra parte le richieste alla classe politica, sintetizzate da Sveva Arcovito, presidente dei giovani Confindustria di Messina, padrona di casa insieme al presidente regionale Gero La Rocca e a quello catanese Gianluca Costanzo. «Chiediamo infrastrutture, anche immateriali – elenca Arcovito – un’amministrazione 4.0, che tutti gli iter autorizzativi della Regione vengano messi online, in modo da evitare il più possibile rapporti tra imprenditori e dipendenti pubblici. Serve una pubblica amministrazione trasparente e digitalizzata. E più servizi sociali: le donne che lavorano hanno paura a fare figli, le nostre giornate sono complicate visto che non ci sono asili nido e scuole a tempo pieno».

Musumeci sviscera numeri – i 187 milioni impegnati sulla banda larga, i bandi per l’innovazione, gli undici milioni da investire sulla zona industriale di Catania «dopo aver chiesto a voi industriali quali erano le esigenze visto che non abbiamo trovato un solo progetto pronto» – e torna su due cavalli di battaglia: la crociata contro la burocrazia regionale e l’industria pesante. Una pubblica amministrazione digitalizzata? «La verità – afferma il presidente – è che alla Regione sono rimaste le seconde linee, non si fanno concorsi da 28 anni. Non c’è grande qualità, ma piuttosto una burocrazia inadeguata che frena l’azione di governo». 

Di fronte agli industriali, Musumeci può vantare di guidare l’impresa più grande dell’Isola, quella Regione da cui dipendono 45mila persone. «Usata come ammortizzatore sociale – ammette il governatore – Ma vogliamo parlare anche di cosa è stata l’industrializzazione in Sicilia negli ultimi 70 anni? Abbiamo inseguito miraggi: la Fiat a Termini, i petrolchimici… Oggi c’è un deserto. Serve una strategia per i prossimi 20 anni, un polo industriale nuovo. Alcune cose le deve fare Roma, altre noi. Ma il modello di sviluppo non può essere il fossile. La raffinazione continua a produrre il 90 per cento del nostro export, ne siamo consapevoli. Ma è reato sperare che tra 10-15   anni la raffinazione fossile si trasformi in biologica? È possibile, ad esempio, che il 70 per cento delle marmellate vendute in Sicilia vengano confezionate al Nord, con tutti i frutteti che abbiamo?», continua rivendicando il suo essere «ambientalista non integralista». 

E tra le eredità dell’industria pesante, Musumeci riparte da Augusta. Dove «dobbiamo bonificare la rada, quello deve diventare il porto commerciale di eccellenza, mentre Catania deve indirizzarsi sul settore turistico. Ad Augusta – sottolinea, trovando la sponda di Cancelleri – c’è un retroporto importante, dobbiamo dotarlo di infrastrutture capaci di mettere in movimento velocemente le merci. Non è ammissibile che le numerose navi che passano non si fermino qui ma vadano a Rotterdam. E chi dice che il Ponte sullo Stretto è inutile, o è superficiale o è in malafede», chiude. Trovando persino su questo punto un’inaspettata apertura da parte del viceministro pentastellato. «Il mio non è un no ideologico – dice Cancelleri – ma non deve collegare due deserti. Parliamone, in fondo chi non cambia idea non vince mai. Voi – chiosa rivolto agli industriali che gli tributano un forte applauso – fatemela cambiare». 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]