Al via colloqui nei centri per l’impiego: è spettro caos Timori lavoratori: «Navigator potrebbero scavalcarci»

Un assalto che potrebbe trasformarsi in un incubo. Dopo il debutto dei navigator, infatti, oggi sarà il primo banco di prova con l’avvio della seconda fase del reddito di cittadinanza. E stamane a Palermo, prima città nell’Isola, si attendono decine di persone invitate a presentarsi in via Praga per i primi colloqui. Le comunicazioni sono già state consegnate via mail ed sms nelle scorse settimane. Solo nel capoluogo sono 250 gli appuntamenti e dovranno presentarsi agli sportelli con l’intero nucleo familiare. Non è difficile, quindi, prevedere code e ora infuocate tra gli sportelli del centro per l’impiego palermitano. Ma i disagi potrebbero anche non fermarsi qui perché da giorni cova una nuova diatriba.

Il personale regionale, che da tempo svolge i compiti ora assegnati ai navigator, teme di essere scavalcato proprio dall’esercito di quasi 400 giovani laureati arruolati, a tempo determinato, per aiutare i disoccupati a cercare una nuova occupazione. Preoccupazioni amplificate dai bandi annunciati nei giorni scorsi dalla Regione per potenziare i centri per l’impiego. Seppure al momento solo sulla carta, potrebbero consentire l’ingresso di nuovo personale (249 unità nel 2019, 429 per il 2020 e altri 429 per il 2021). Solo ipotesi ancora allo studio ma, nel giorno del debutto dei navigator, è scattata una levata di scudi da parte delle organizzazioni sindacali.

Poiché «i collaboratori di “Anpal servizi” dovranno svolgere attività di supporto e assistenza tecnica affiancando i dipendenti dei CC.PP.I, nell’ambito delle attività relative al reddito di cittadinanza – si legge nella nota indirizzata da Cobas/Codir e Sadirs alla Regione – al fine di evitare un errato impiego del personale regionale in mansioni che non siano previste dal vigente contratto di lavoro, e al fine di evitare conflitti di competenze e tensioni fra i lavoratori, ed alimentare lo stato di confusione che regna negli uffici, si chiede di emettere un apposito atto di indirizzo. E che chiarisca in maniera dettagliata cosa si intenda per “attività di affiancamento dei navigator con il personale dipendente dei CPI” cui far seguire specifici ordini di servizio per il personale regionale onde evitare disguidi e incomprensioni».

Al di là della richiesta formale, ciò che impensierisce i dipendenti, che da anni ricoprono incarichi senza aver mai percepito un compenso superiore rispetto al loro inquadramento, è di essere insidiati dalle ‘nuove leve’. «Abbiamo chiesto degli ordini di servizio con una distinzione chiara dei ruoli del personale regionale e dei navigator perché, seppure non in maniera ufficiale, è stato detto loro di affiancare il personale e di assimilare le procedure» spiega il sindacalista Franco Madonia.

Ciò crea un disagio perché i collaboratori Anpal «sono laureati e potrebbero essere professionalmente più preparati, anche se ancora non lo sono perché al primo impatto con la pubblica amministrazione. Ma appena autonomi, temiamo non sarà più necessaria una ricognizione del bacino regionale che da tempo auspichiamo – mette in guardia Madonia – E in una ipotetica stabilizzazione è naturale che possano diventare funzionari, scavalcandoci. Per questo motivo, chiediamo di riclassificare il personale prima dei concorsi e, nel frattempo, di delimitare l’azione dei navigator. Siamo molto preoccupati, qualcuno vorrebbe scioperare – avverte – per ora vogliamo fare conoscere i motivi del nostro malessere ma non escludiamo altre forme di protesta».


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