Il primo cittadino invia una lettera alla Regione, criticando le ultime scelte con le quali «il territorio viene pesantemente penalizzato». Ma l'assessore al Territorio rassicura: «Il distaccamento di Castelbuono garantisce una copertura più che buona»
Collesano, alla Forestale mancano uomini e mezzi L’allarme del sindaco. Cordaro: «Non è una novità»
«Siamo in emergenza». Comincia così la lettera che il sindaco di Collesano Giovanni Battista Meli ha inviato ai due assessorati – Ambiente e Territorio e Agricoltura – che si occupano della forestale e più in generale di prevenzione degli incendi. Un allarme che la Regione Siciliana in un certo senso sposa, invitando comunque il primo cittadino a una collaborazione, in maniera tale che il territorio resti coperto. «Com’è noto – scrive Meli – d’estate il rischio di incendi aumenta vertiginosamente, a causa delle alte temperature e soprattutto dell’azione di persone scellerate che cercano di distruggere il nostro territorio appiccando focolai molto pericolosi: ad oggi siamo soltanto stati fortunati se ciò non è accaduto. Per contrastare questi fenomeni, fondamentale risulta l’azione di prevenzione delle squadre antincendio forestali, il cui ruolo indispensabile si esplicita nella tutela del territorio e nella prevenzione dai rischi conseguenti al nascere di incendi. Una buona politica regionale dovrebbe prevedere, strategicamente, mezzi e uomini sufficienti a poter fronteggiare sul nascere ogni pericolo. Invece accade che il territorio di Collesano viene pesantemente penalizzato da scelte tecniche di gestione del fenomeno, a mio avviso allarmanti, e che ci sentiamo di dovervi rappresentare».
In sostanza la squadra, antincendio presente in contrada Rascata è formata da quattro squadre, ciascuna composta da quattro operai, di cui due autisti e due operatori. Ma manca l’autobotte che dovrebbe intervenire per fronteggiare eventuali fiamme. Come ricorda il primo cittadino, «seppur con gravissimo e ingiustificato ritardo a seguito dei numerosi solleciti inviati dal sottoscritto ai vertici della Forestale, la Regione aveva provveduto a inviare un’autobotte il 14 agosto, ma quel mezzo non è mai arrivato a Collesano perché ha subito un guasto nel tragitto verso il nostro paese». Inoltre a creare ulteriori disagi è la scelta della Regione di «dirottare un operaio di ogni squadra presente nel nostro Comune verso l’antincendio di Lascari (che però è formata già da sei-sette persone per squadra), diminuendo a tre gli operai a nostra disposizione per ciascuna unità».
Una «carenza di mezzi e di personale» che preoccupa, dunque, considerando anche che il caldo estivo è ancora feroce e aumenta i rischi di incendi, insieme all’azione dei piromani che specie in questa stagione continuano purtroppo a imperversare. «Che succede – domanda Meli – se dovesse verificarsi un incendio, come quello che ha distrutto la nostra comunità tre anni fa, o quello del 2007? Con quali mezzi interverremo? Come riusciremo a salvaguardare il nostro territorio tempestivamente, considerato che le squadre antincendio più vicine (Isnello, Lascari, Scillato) distano non meno di dieci chilometri?». Un grido d’allarme, dunque, al quale l’assessore all’Ambiente e Territorio Toto Cordaro risponde tempestivamente.
«Raccolgo la segnalazione del sindaco di Collesano in maniera costruttiva – afferma Cordaro – e certamente non polemica. Dico che purtroppo il fatto che siamo in emergenza non è una novità. Se siamo arrivati al punto di chiudere il distaccamento di Collesano per accorparlo a Castelbuono è perché la carenza di uomini è un dato ormai che va affrontato. Per farlo, a partire già da quest’autunno, abbiamo stabilito i presupposti normativi attraverso un concorso per nuove assunzioni che avvieremo da qui a breve. È vero che l’autobotte si è sfasciata durante il percorso, ma ricordo che abbiamo inviato un Land Rover che è sul posto, in vigilanza e pronto all’intervento, insieme a un’unità di supporto che è un’autobotte da quattromila litri. Il distaccamento di Castelbuono, in ogni caso, con dieci unità garantisce una copertura più che buona di quella parte delle Madonie. Vorrei dunque rassicurare la cittadinanza che il territorio è presidiato e non è sguarnito».