Palermo, tra una settimana scadrà il bando Orlando: «Sceglierò la proposta più seria»

Il futuro del calcio a Palermo è nelle mani di Leoluca Orlando. Spetterà al sindaco, dopo la revoca dell’affiliazione del club rosanero ai quadri federali, individuare la compagine societaria che rileverà il titolo sportivo per la ripartenza dal campionato di serie D. Le domande dei candidati dovranno pervenire sul tavolo del primo cittadino entro e non oltre le ore 20 di martedì 23 luglio. «Ho pubblicato un avviso che non è un bando perché deciderò io assumendomi la responsabilità della scelta – ha ribadito Orlando a margine della presentazione degli eventi (c’era anche il numero uno di Sicindustria Palermo, Albanese, ormai ex presidente rosanero) inseriti nel cartellone degli Internazionali femminili di tennis in programma al Country Time Club dal 20 al 28 luglio – assieme al presidente Guarnotta, magistrato e grande tifoso rosanero, sceglierò in base a rigorosissimi criteri di partecipazione dal punto di vista etico in relazione, cioè, all’assenza di condanne o precedenti. Ho dato alcune indicazioni che non sono vincolanti per partecipare ma sono elementi di valutazione che ho ritenuto opportuno introdurre come ad esempio l’assenza di maggioranza da parte di soggetti che controllano di fatto società professionistiche, come lo spazio da dedicare all’azionariato popolare e la presenza nel business-plan di un piano triennale».

Allo stato attuale, complice il dietrofront del presidente della Sampdoria, Ferrero, piuttosto critico nei giorni scorsi nei confronti dei criteri del bando, e dell’imprenditore palermitano Dragotto in qualità di capofila di una cordata, la prima fila è occupata dal duo Mirri-Sagramola: «Confido nella serietà delle proposte – ha aggiunto Orlando – e sceglierò quella che riterrò la più seria e la più conveniente per una città che ha vissuto la mortificazione della cancellazione da un campionato professionistico. Attendo che si chiuda la vicenda per dare incarico all’ufficio legale del Comune di agire per danni, prodotti all’immagine della città e alla tifoseria, contro chi ha provocato questo disastro. Se sono arrivate le domande? Arriveranno via Pec, alla scadenza provvederò a fare un esame comparativo nell’interesse complessivo della città che ha diritto di avere il calcio e una società che non sia un pretesto per fare altre cose. Come giudico le dichiarazioni di Ferrero? Non commento le dichiarazioni di nessuno, non ho incontrato nessuno e mi rifiuto di farlo al momento. Valuterò nell’interesse della città anche perché si tratta di una scelta che non può essere fatta da quattro amici al bar ma dal sindaco e in maniera responsabile».

L’attualità rosanero oscilla, al momento, tra le prospettive del nuovo Palermo che deve nascere e gli ultimi passi del sodalizio ormai giunto al capolinea. E a proposito della compagine destinata a scomparire, nell’ambito della procedura per il commissariamento del club avviata dalla Procura della Figc, il Tribunale ha disposto un’ispezione giudiziale facendo leva sulle memorie presentate dal curatore speciale Guerrera in base alle quali il Palermo risulta in «un incombente stato di insolvenza». Il primo deposito dei documenti è previsto per il 30 novembre ma in quella data l’U.S. Città di Palermo potrebbe non esistere più.


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