Le cifre, che si riferiscono all'ultima rilevazione del 17 giugno scorso, sono stati illustrati stamane del presidente dell'Inps, Pasquale Tridico. Dal capoluogo solo pervenute ben 75 mila istanze, seguito a breve distanza da Catania (60 mila)
Reddito di cittadinanza, in Sicilia oltre 250 mila domande Prima la provincia di Palermo con quasi un terzo di richieste
È Palermo la provincia siciliana con più richieste presentate per il reddito di cittadinanza: da sola rappresenta oltre il 30 per cento del totale della regione. In totale in Sicilia, infatti, sono pervenute 251.993 domande, mentre in totale ne sono state accolte 175.353 (il 69,59 per cento), con un tasso di rifiuto del 22,65 per cento, un valore in linea con il dato nazionale (23 per cento). Quelle sospese, in attesa di istruttoria, sono invece il 7,76 per cento del totale. I numeri, che si riferiscono all’ultima rilevazione del 17 giugno scorso, sono stati illustrati stamane del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, a Palemo, che oggi ha peraltro firmato i contratti relativi all’apertura dei punti Inps presso la quinta e sesta Circoscrizione comunali.
Dai dati raccolti in questi primi mesi, come già anticipato nell’Isola il capoluogo siciliano è il primo per numero di domande presentate (75.703), sebbene quelle accolte sono state solo 53.827. A breve distanza la provincia di Catania (60.773 domande presentate e 41.382 quelle accolte), mentre più distanziate Agrigento (21.126; 14.936), Siracusa (20.912; 14.636), Trapani (18.321; 12.902). In coda troviamo Caltanissetta (11.167; 7.949) Ragusa (8.261; 5.463), ed Enna (7.197; 5.207). «La spesa complessiva per il reddito di cittadinanza si potrà valutare soltanto a fine anno – ha detto Trudico -, ma secondo le proiezioni attuali ci potrebbe essere un risparmio rispetto ai 5,9 miliardi di euro stanziati per il 2019 di circa ottocento milioni. Una cifra che il legislatore potrà utilizzare come crede. A regime – ha sottolineato – la spesa prevista per il reddito di cittadinanza, già a partire dal 2020, è di 7,2 miliardi».
Un altro dato interessante riguarda le richieste per Quota 100 e, anche in questo, è Palermo a guidare la classifica nella Regione. Nel complesso, sono pervenute 13.288 richieste: di queste ne sono state definite attualmente solo 5.051, mentre quelle respinte sono 1.874. Tra le province con il maggior numero di domande, spicca il capoluogo con 3.689 richieste (definite 898, respinte 328), seguito a breve distanza da Catania con 3.057 (945; 485), e ancora Messina 1.561 (377; 182), Trapani 1.128 (205; 98), Siracusa 1.050 (148; 108), Agrigento 950 (220; 117), Ragusa 703 (140; 60), Caltanissetta 645 (129; 66), ed infine Enna 505 (115; 53).
Sul totale di domande pervenute, quasi la metà (49 per cento) proviene dalla gestione privata (6464), mentre dal pubblico il 41 per cento (5516). «In Sicilia sono state presentate un po’ meno istanze di quello che ci aspettavamo – ha detto Tridico – se in ambito nazionale siamo a circa 150 mila e forse arriveremo a quota 200 mila, nell’Isola ce ne aspettavamo 15-16 milla ma al momento sono poco più di 13 mila».
Novità in arrivo anche dal fronte delle assunzioni: dal primo luglio entreranno in servizio 324 nuove unità mentre a Palermo ne arrivano 83. A questi, si aggiungeranno altre 15 dipendenti per la mobilità, che rientrano nel bacino di 3900 lavoratori che prenderanno servizio dal prossimo mese in Italia. «Questa è una boccata d’aria importante», ha proseguito Tridico rivelando come le nuove assunzioni rappresentano il 17 per cento della forza lavoro dell’Istituto in Sicilia che attualmente conta 2mila dipendenti. “Una linfa vitale di nuove professionalità che andranno a sostituire i colleghi che vanno in pensione e che andranno ad aumentare l’organico dell’Istituto che era in sofferenza. Un piano di assunzioni così importante non si faceva da 30 anni”.