Un viaggio nel mondo del lettering con Maurizio Clausi «Punto di congiunzione tra linguaggio visivo e testuale»

Esplorando i molti mestieri che contribuisco alla costruzione del prodotto fumettistico incontriamo Maurizio Clausi, letterista, classe 1967, la cui intervista prende il via da una domanda semplice e diretta su cosa sia il lettering e come si collochi nel campo dell’arte sequenziale. «Il fumetto è l’unione di due linguaggi: visivo e testuale, il lettering orbita nel settore testuale fungendo al contempo da punto di congiunzione tra le due forme linguistiche. Il letterista si occupa dell’inserimento di dialoghi, didascalie ed effetti sonori all’interno della tavola,assicurandosi che la sequenza di lettura di questi elementi sia quella corretta».

Lavorando nel campo da molti anni, da prima che l’avvento del digitale rivoluzionasse l’industria fumettistica, Maurizio è entrato in questo mondo nel 1994 collaborando con Domenico Denaro per L’Arca Perduta, associazione palermitana dedicata al mondo dell’arte sequenziale, tra le prime in Italia, che varò la testata Max Living, edita nelle edicole italiane in formato Bonelliano. «Essendo da sempre un appassionato di fumetti, sui quali ho imparato a leggere, colsi l’occasione al volo chiedendo di poter collaborare e superai i provini entrando in questo mondo di china, matite e colori inventandomi come letterista, professione che continuo a esercitare tuttora», afferma parlando di una tra le tante specificità dell’arte sequenziale. «In seguito, grazie a Claudio Stassi, entrai in contatto con la casa editrice torinese Cronache di Topolinia, che ha da poco festeggiato i trent’anni di attività, lavorando fra i primi fumetti anche su Avalonia,fumetto fantasy scritto dallo sceneggiatore palermitano Manlio Mattaliano». Ci racconta parlando delle sue prime esperienze nel settore del lettering, che ci spiega essere diviso in due branche, ognuna dotata di una propria particolarità. La prima, quella dedicata al fumetto d’importazione, è mirata all’adattamento dalle altre lingue all’italiano: qui il letterista si limita a disporre i testi in balloon e didascalie precedentemente realizzate dai letteristi originali sulle tavole complete.

La seconda, invece, si concentra sulla produzione italiana nella quale al letterista è demandato il compito di disporre i testi e di creare delle onomatopee che abbiano anche un valore grafico. In questo caso il lettering viene considerato un vero e proprio ambito artistico a se stante. Nonostante questo, Maurizio ci fa notare come, contrariamente a questo avviene negli USA, nel nostro paese i letteristi godano di scarsa considerazione. Non solo il fumetto statunitense possiede dei premi dedicati al settore (fra tutti l’Eisner Award) ma, sulle copertine degli albi di alcune case editrici il cognome del letterista affianca quello dello sceneggiatore, del disegnatore e del colorista. Infatti,lavorando per la casaeditrice Zenescope, oltreoceano il cognome di Maurizio è apparso sulle copertine degli albi Gretel e Oz:Heart of MagicTornando a parlare del suo mestiere e del passaggio da analogico a digitale, Maurizio ci racconta come «all’epoca, quando iniziai a lavorare per editori nazionali, il lavoro si svolgeva in maniera completamente manuale e quando mi venivano recapitati i plichi con le tavole, aprendoli ero in grado di dire se il disegnatore fosse o meno un fumatore tale era l’odore che impregnava le tavole originali che venivano spedite lungo la penisola. Si trattava di una dimensione molto diversa rispetto al moderno lettering digitale che permette una maggiore delocalizzazione del lavoro», forse anche meno sterile aggiungiamo noi ascoltandolo raccontare quella che sembra un’epoca lontana per un mestiere che Internet ha mutato profondamente rendendolo internazionale e al contempo interamente artificiale.

Oltre a essere forse l’unico letterista palermitano con un curriculum internazionale, Clausi è anche un riconosciuto esperto di storia del fumetto, tanto da aver curato una rubrica di recensioni e critica fumettistica sulla testata giornalistica palermitana L’Ora,grazie alla sponsorizzazione fornita da Altroquando, storico esercizio commerciale specializzato nel settore. Inoltre, Clausi insegna lettering presso la Scuola del Fumetto, che «è stata determinante per lo sviluppo della coscienza e della professionalità degli autori siciliani e in particolare palermitani» afferma conoscendo bene da anni sottobosco del fumetto locale, «ovviamente quello del fumettista è un lavoro molto particolare, cui la scuola ha dato impulso restituendo alla città un’alta percentuale di professionisti del settore» prosegue Clausi ricordando di avere vissuto da lettore lo sviluppo del mercato nazionale legato all’industria del fumetto,«in cui non possiamo non citare la straordinaria era dell’Editoriale Corno, i cui adattamenti linguistici del materiale americano hanno contribuito a rendere il nostro uno dei paesi che più apprezza il materiale edito della Marvel».

E parlando del mercato attuale e della sua espansione afferma come «il pubblico non abbi all’esatta percezione del mercato o di quanto ampio e variegato sia davvero il panorama fumettistico italiano, sia di importazione che di esportazione,trattandosi di uno dei mercati più forti del mondo, soprattutto in relazione alla popolazione nazionale. Questo grazie a prodotti di grande tiratura come Tex e Diabolik esportati in molti paesi del globo, senza dimenticare la sterminata produzione Disney made inItaly. Inoltre il cinema ha dato forte impulso alla coscienza di un fenomeno già in esplosione e ben vengano tutti quei mercati collaterali che possono portare ulteriore linfa al fumetto puntando i riflettori su un fenomeno in crescita come l’espansione dell’arte Sequenziale».

Infine, lavorando Clausi anche per la fiera di settore catanese, Etna Comics, dove modera in una delle aree deputare alle conferenze degli autori, Maurizio tende a ricordare l’apporto economico indiretto che il mercato del fumetto può apportare a un’area geografica,specificando come «un evento così grande come Etna Comics, il cui valore non viene riconosciuto da un patrocinio economico,contribuisce all’economia della città di Catania attraverso il massiccio indotto, capace nei giorni della fiera,di fare registrare il tutto esaurito nelle strutture ricettive di una porzione della città non indifferente.


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