Raccolta differenziata, entro il 2022 in tutta la città «Si deve prima intervenire sulla testa della gente» 

Differenziata, centri di raccolta, Bellolampo, ma anche progetti, iniziative e campagne di sensibilizzazione. Questi i temi cardine dell’incontro organizzato questa mattina ai Cantieri Culturali alla Zisa dall’amministrazione comunale, che ha chiamato i cittadini a partecipare a un confronto serrato su uno dei temi più caldi in città, approfittando della III edizione del Festival dello sviluppo sostenibile. «In moltissimi pensano impropriamente che l’obiettivo della Rap sia solo quello di raccogliere rifiuti, ma non è solo questo – spiega subito l’assessore all’Ambiente Giusto Catania -, ha soprattutto il compito di costruire una seria campagna di sensibilizzazione in città in tema di riduzione dei rifiuti, passando da una campagna di riciclo e riuso, solo in seconda battuta viene la raccolta dei rifiuti». È sulla scia di questo ragionamento che sono in atto progetti come #facciamounpatto e #teniamopulito. Al momento gli operatori sono tutti impegnati, a detta dell’amministrazione, in una pulizia straordinaria in tutti i quartieri, nel senso che «c’è uno sforzo straordinario che mette insieme tutti i settori dell’amministrazione e che si ripeterà ciclicamente diventando poi straordinariamente ordinaria».

È vero che, in tema di rifiuti, Palermo resta ancora oggi una città che si distingue per primati decisamente negativi. La città ha un livello tale di abbandono di ingombranti per le strade che non ha pari in tutta l’Europa. Ed è un livello che continua ad aumentare pericolosamente. Malgrado «il servizio Rap in tal senso sia un servizio che funziona – parola di Giusto Catania -. Ma i cittadini devono usarlo, devono provare». Più positive invece le stime in fatto di differenziata, anche se Palermo restituisce un paradosso: aumenta il quantitativo di rifiuto che va nella differenziata, ma non aumenta in modo proporzionato il tasso complessivo di differenziata. «C’è un problema legato alla produzione dei rifiuti: ogni cittadino palermitano produce in media 1,6 kg di rifiuti al giorno, è un dato altissimo rispetto a qualsiasi altra città d’Italia – continua a dire senza troppi giri di parole Catania -. Per questo stiamo facendo una campagna di sensibilizzazione per la città». Tra le prime decisione raggiunte, si colloca quella che impone ai lidi balneari di liberarsi della plastica per somministrare bevande e cibo ai bagnanti. Un’imposizione accolta, in realtà, con entusiasmo e favore, destando lo stupore dell’amministrazione che temeva invece una rivolta contro il recente provvedimento.

«I gestori e i privati non possono sempre e solo lamentarsi e basta – osserva ancora l’assessore -, serve il loro coinvolgimento e in generale quello di tutti i cittadini. Abbiamo quindi stilato un accordo in virtù del quale i negozianti, ad esempio, si impegnano a produrre meno rifiuti, promuovendo anche una sorta di competizione green tra le attività. Un passo in avanti». L’obiettivo di mandato è di arrivare al 2022 con la raccolta differenziata in tutta la città di Palermo, con un’estensione di prossimità della raccolta porta a porta, della raccolta su strada, un’estensione dei centri comunai di raccolta («prima dell’arrivo di Norata non ce n’era nemmeno uno») rispetto ai quali sono già stati individuati nuovi punti di realizzazione, come a Mondello e a Sferracavallo, e si conta di arrivare ad averne tredici. Si passa poi a quella che spesso è un tasto dolente: la discarica di Bellolampo. «Dal primo giugno la società privata messa lì dentro dalla Regione per gestire la discarica sarà fuori, Rap si farà inizialmente carico di una parte di rifiuti della provincia e nel giro di due-tre mesi saremo in grado di gestire tutti i rifiuti dell’intera provincia. Non è un passaggio di poco conto ed è un segnale che va in una direzione precisa, che vuole dare conto della solidità dell’azienda, il servizio di raccolta dei rifiuti può andare oltre i confini della nostra città», assicura addirittura Catania.

Insomma, la cattiva educazione dei cittadini in tema di rifiuti e rispetto dell’ambiente sembra essere la vera spina nel fianco da fronteggiare. Il Comune ribadisce che non è l’azienda a non funzionare bene, ma il palermitano medio che getta la propria immondizia senza curarsi degli orari di conferimento né delle zone di appartenenza in cui conferire. Senza contare l’abbandono indiscriminato proprio degli ingombranti che mette letteralmente in ginocchio la città. «Rap nasce dalle ceneri di Amia e porta ancora evidenti, vive e doloranti, le ferite del fallimento, non è facile scrollarsi di dosso questo marchio – ammette l’amministratore unico dell’azienda Giuseppe Norata -. Non auguro a nessuno di passare attraverso l’esperienza del fallimento, ne vale della propria persona e del lavoro che all’interno dell’azienda ha svolto ciascun operatore e dirigente. Oggi ringrazio loro, perché il singolo delinquente che c’è stato ed è stato arrestato non può oscurare il lavoro e la professionalità che sono all’interno di Rap». Storia recente che introduce poi i dati più concreti anche se, agli occhi dei più distratti, poco tangibili. «Ogni giorno raccogliamo circa mille tonnellate di rifiuti, che in buona parte vengono anche trattati – dice Norata -. I progetti in cantiere sono tanti e dalle relazioni verranno fuori, fino anche a programmare già un progetto per ridurre a monte la produzione dei rifiuti».

Tutte le iniziative, lo sottolinea l’amministratore così come prima di lui aveva fatto anche Catania, punteranno a mantenere la natura pubblica del servizio di raccolta. «Non sono ancora soddisfatto del lavoro fatto fino ad oggi – ammette Norata -, c’è ancora tantissimo da fare e l’impatto dall’esterno ancora non si vede. Ma i fornitori non devono essere visti come tali ma come partner del lavoro da sviluppare. Nel 2000 c’erano in tutta la Sicilia 511 discariche, ad oggi più del 90 per cento è stato chiuso. Oggi le discariche attive sono cinque-sei in tutta la regione, macro-discariche gestite dal punto di vista ambientale in modo sicuro. Questo grazie alle nostre maestranze e professionalità. Non ci possiamo più permettere di convivere coi delinquenti. Stiamo bonificando i quartieri ma chiediamo ai cittadini di impegnarsi, di restare in guardia». È un appello, insomma, a più voci affinché tutti i cittadini siano invogliati a collaborare. Non potrà mai essere risolto nessun problema solo con la pulizia, gli interventi straordinari e i progetti. Serve una mentalità nuova e un cittadino partecipe. «Solo ieri sono stati fatti due verbali da 333 euro per abbandono di ingombranti, cinque da 500 per l’abbandono di sacchetti e una motoape è stata confiscata perché individuata come mezzo non autorizzato al trasporto di ingombranti, e questo è avvenuto subito dopo il passaggio di Rap in quella zona – spiega il comandante della municipale Gabriele Marchese -. Quasi come se i cittadini siano lì pronti per risporcare immediatamente quanto appena pulito. Bisogna lavorare sulla testa della gente, da lì dobbiamo partire».


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