Eolico, settore in crescita ma operai «poco tutelati» Regione: «Al lavoro per garantire clausole sociali»

Sono operai altamente specializzati tuttavia godono di pochissime tutele contrattuali. Eppure non si tratta di pochi casi isolati ma di oltre 400 lavoratori metalmeccanici. Impiegati nei parchi eolici a Palermo e in provincia, soprattutto nelle Madonie e tra Mezzojuso e Misilmeri, per conto di aziende multinazionali e nazionali: operano in condizioni critiche, ad alta quota e in spazi angusti. Ma nei cambi di appalto si ritrovano senza alcuna clausola che tuteli la loro professionalità e sono costretti ad accettare, nel migliore dei casi, «condizioni al ribasso». E questo è solo uno degli aspetti che andrebbe modificato, come richiesto a gran voce dai sindacati. Anche a seguito dell’annuncio di un gigantesco piano di investimenti da 15,5 miliardi di euro per 4mila nuovi posti di lavoro da parte della Regione in un settore così strategico.

L’allarme, lanciato nei mesi scorsi dalle associazioni dei lavoratori, non è caduto nel vuoto. Approfittando del piano di rilancio annunciato dal governatore Musumeci, il tema è stato al centro di una riunione ai primi di febbraio, assieme all’assessore alle Energie, Alberto Pierobon e la Fiom di Palermo. «Durante quella riunione abbiamo chiesto all’assessore la sottoscrizione di un accordo di programma per la tutela delle professionalità dei lavoratori coinvolti – racconta Francesco Foti segretario Fiom Cgil Palermo – Un accordo che impegna i proprietari dei parchi a inserire clausole di salvaguardia per i cambi di appalto per le manutenzioni». Nel corso della riunione si è discusso anche dei progetti e degli investimenti che ha in corso la Regione per l’installazione di nuovi parchi, del refitting degli attuali impianti, dello sviluppo dell’offshore, delle piattaforme a mare che rappresentano una nuova frontiera per l’installazione di nuovi impianti. 

Il sindacato ha anche sollecitato lo sblocco dei fondi di gara del fotovoltaico, fermi dall’autunno scorso, la ripresa degli incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili delle imprese. «Lo stop sta causando il fermo di tante aziende che si occupano di installazione di impianti fotovoltaici», costrette così a fare ricorso alla cassa integrazione per i propri dipendenti. Da allora, però sono trascorsi oltre tre mesi senza alcuna risposta da parte della Regione e le richieste dei lavoratori sono cadute nel vuoto. «Avevamo chiesto di essere informati sui nuovi investimenti che la Regione vuole approntare – incalza Foti – I parchi esistenti sono ormai vetusti mentre con i nuovi avremmo maggior potenza e più servizi garantendo più sicurezza ai lavoratori». 

Il punto più importante rimane la richiesta di inserimento della clausola di salvaguardia nei bandi: «È una questione prioritaria e avevamo chiesto di siglare un accordo tra Regione, sindacato e i proprietari dei parchi eolici per garantire così che ad ogni cambio di appalto, i lavoratori non siano privati dei loro diritti. Pierobon nel corso dell’ultimo incontro si era detto disponibilissimo e che ci avrebbe incontrato per definire il percorso nei minimi dettagli – aggiunge Foti – , ma ad oggi non siamo stati più riconvocati». A gettare acqua sul fuoco è proprio l’assessore che contattato da MeridioNews assicura la massima attenzione su una questione così delicata.

«Abbiamo sempre incontrato i sindacati, li abbiamo ascoltati e abbiamo condiviso le loro preoccupazioni – spiega l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità – Continueremo a farlo e vogliamo rassicurare tutti sul fatto che stiamo lavorando sulla questione. Ho chiesto agli uffici di prevedere il rispetto delle clausole sociali nei bandi e nel piano energetico, e comunque di trovare ogni soluzione utile a salvaguardare lavoratori». Analoga disposizione è stata data al gruppo di consulenti a titolo gratuito che stanno dando il loro contributo al piano energetico, rivela ancora Pierobon: «Parliamo di professionalità riconosciute, tecnici, docenti, esperti del settore. Sono argomenti su cui ho chiesto aggiornamenti frequenti e puntuali – conclude – c’è la volontà di tutelare questo bacino che opera in un settore molto importante per lo sviluppo dell’isola». 


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