Palermo, udienza rinviata al 29 maggio A Roma presenti oltre 200 tifosi rosa

Bisognerà attendere ancora un po’ per conoscere il futuro del Palermo. La Corte d’Appello Federale ha infatti rinviato l’udienza al 29 maggio perché il presidente Sergio Santoro ha comunicato la propria astensione. Il motivo è un articolo pubblicato quest’oggi da La Repubblica, proprio su Santoro, indagato insieme ad altre trenta persone per presunti casi di corruzione al Consiglio di Stato. Precedentemente erano state ore cruciali e d’attesa, con tanto fermento sull’asse Roma-Palermo. In casa rosanero si attendeva infatti il verdetto che potesse ribaltare la decisione del Tribunale Federale Nazionale, il quale ha condannato, accogliendo le richieste della Procura, i siciliani all’ultimo posto in classifica e alla conseguente retrocessione in serie C.

Nella Capitale era presente anche un buon numero di tifosi, circa 250, che attendevano davanti alla sede della Corte d’Appello, in via Campania 47. Presente il gruppo della Curva Nord 12, così come quello della Curva Nord Inferiore. I tifosi hanno intonato diversi cori e srotolato diversi striscioni (al grido di “Palermo merita rispetto”) a sostegno della causa in cui si trova coinvolto il club rosanero. Tra i supporter presenti a Roma, inoltre, anche il noto attore palermitano Toni Sperandeo. L’udienza, originariamente prevista per le 14,30, aveva già subìto un primo slittamento di un paio d’ore.

A proposito del club, anche la proprietà, rappresentata dai fratelli Tuttolomondo, si era presentata presso la sede della Corte d’Appello. I Tuttolomondo si sono intrattenuti proprio con i tifosi prima di raccontare le proprie impressioni: «Porteremo avanti le nostre istanze con mezzi leciti e leali fino in fondo. Non sono né ottimista né pessimista – ha spiegato il direttore finanziario di Arkus Network –, facciamo quello che dobbiamo fare. Il presidente del Collegio e il procuratore capo sono persone che meritano, fino a prova contraria, rispetto, stima e considerazione». Sui tifosi presenti a Roma, Salvatore Tuttolomondo ha proseguito: «Una grande dimostrazione d’affetto e una grande segno di responsabilità per tutti noi e anche per tutti coloro che credono nei valori del club rosanero. Siamo qui a lottare anche per loro e lo faremo fino in fondo. Il Palermo non è una vittima sacrificale, non ci sentiamo così, non ci appartiene».

Da parte di Tuttolomondo era comunque filtrato un certo ottimismo: «Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, posso solo dire che l’ottimismo lo impieghiamo nel proseguire. Qualunque sia l’esito le sentenze non si commentano, la accoglieremo qualunque essa sia. Relativamente alla decisione del Tar, il Palermo è l’ago della bilancia». Quest’ultima considerazione deriva dal fatto che, intanto, il Tar del Lazio ha deliberato di sospendere, in maniera cautelare, l’annullamento dei play out di Serie B disposto dalla Lega B una decina di giorni fa. Dunque speranze per il Foggia e attesa da parte di Salernitana e Venezia. Tutto però girerà attorno al ricorso del Palermo alla Corte d’Appello Federale.


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Il presidente della Corte d’Appello Federale, Sergio Santoro, si è astenuto a causa di un articolo pubblicato quest’oggi da La Repubblica secondo cui risulterebbe indagato per presunti casi di corruzione al Consiglio di Stato. A Roma presenti anche i supporter rosanero, Toni Sperandeo e la proprietà del club

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