Partinico, dimissioni a sorpresa del sindaco De Luca L’opposizione: «Non basta essere un bravo ragazzo»

«Non basta essere un bravo ragazzo per fare il sindaco, specialmente di una città come Partinico». Il commento di Emiliano Puleo è a metà tra il caustico e lo sconsolato. La decisione del sindaco Maurizio De Luca, che questa mattina ha comunicato le proprie dimissioni al segretario comunale e al presidente del Consiglio, giunge inaspettata. Il primo cittadino, eletto neppure un anno fa al ballottaggio con uno schiacciante 65,04 per cento dei voti contro l’avversario Pietro Rao, aveva rappresentato in un certo senso la vittoria del volto nuovo (De Luca è docente e architetto, alla prima esperienza politica) contro un avversario, Pietro Rao, che invece ha lunghi trascorsi politici (è stato anche deputato nazionale). 

Le dimissioni di De Luca, però, non sorprendono più di tanto Puleo, consigliere d’opposizione con la lista Cambiamo Partinico. Il sindaco, infatti, da mesi non aveva più una maggioranza in consiglio comunale. L’ultimo episodio in tal senso che ha certificato queste difficoltà è stata la proposta di esternalizzare la casa di riposo. Da un mese, inoltre, De Luca aveva dovuto incassare le dimissioni di due assessori che non erano stati ancora sostituiti. «Una situazione di totale stallo – commenta Puleo -. Probabilmente non ha retto sia politicamente che mentalmente, e ha preso questa decisione. Sappiamo che ci sono 20 giorni per ritirare la proposta di dimissioni, quindi o è un bluff nel tentativo di ricompattare la coalizione in Consiglio (che aveva 17 consiglieri su 24 quando De Luca è stato eletto), oppure è un atto sincero. La giunta De Luca non ha prodotto quasi nulla, tanto che anche come opposizione abbiamo avuto delle difficoltà perché avevamo ben poco su cui intervenire». 

Nel comunicare le proprie dimissioni, che sembra siano state prese in totale solitudine, il primo cittadino ha scelto poche parole. «Sono venute meno le condizioni politiche originarie che mi avevano fatto decidere di accertare un impegno che sapevo essere gravoso ma necessario – ha scritto De Luca -. Sono stato ai patti ma oggi lo scenario mi impone una decisa presa di posizione dato il clima che rende ingovernabile il difficile, necessario e improcrastinabile processo di cambiamento di cui questo Comune invece necessita».

Da parte propria Puleo guarda già alle prospettive future. «Si certifica un bilancio fallimentare dal punto di vista politico e amministrativo – afferma – De Luca lascia un Comune che da tre anni non ha un bilancio, ed era la prima cosa che avrebbe dovuto fare dopo la frettolosa scelta della dichiarazione di dissesto finanziario. Così si lascia la patata bollente ai consiglieri comunali, che invece resteranno in carica al subentramento del commissario fino a nuove elezioni. Che a questo punto mi sembra l’ipotesi più plausibile, con possibili elezioni ad autunno». 

In attesa delle reazioni da parte della coalizione che ha sostenuto De Luca, resta il rammarico. «De Luca non era neanche un uomo di centrodestra – osserva Puleo – ma si è messo alla guida della coalizione solo perché ha trovato l’occasione giusta. Ha avuto a che fare con una compagine interessata esclusivamente alle poltrone. Questo sindaco alla prima crisi avrebbe dovuto aprirsi alla città, ai tecnici, a persone non legate ai partiti. Sono decisioni che non ha preso, e se adesso provasse appelli del genere sarebbe troppo tardi. Dopo questo suo continuo fallimento giorno dopo giorno, nessuno avrà voglia di salire su una barca che sta affondando». 

Abbiamo provato a sentire Maurizio De Luca per una replica, finora senza esito.


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