Ballarò, il Comune ridisegna il mercato, ma è polemica Catania: «Le critiche nascondono solo motivi politici»

Ballarò cambierà volto. E lo farà radicalmente, ma non a tutti l’idea di tornare all’antico va a genio. Tornare all’antico perché comunque già nei primi del Novecento il mercato storico si svolgeva all’ombra di una grande tettoia liberty in vetro e metallo che proteggeva le bancarelle. Da qui l’idea dell’amministrazione comunale di tornare al chiuso, non tanto per fornire riparo ai venditori, ma per avere un maggiore controllo del mercato, negli ultimi decenni diventato ormai tristemente noto per il proliferare dell’illegalità. Così via al progetto, che è stato approvato di recente dopo diversi anni di dialogo con associazioni che si occupano del quartiere come Sos Ballarò e dopo decine di incontri organizzati dalla circoscrizione.

La polemica nei confronti del Comune arriva da parte del Movimento 5 Stelle e dalla sua consigliera tecnicamente più ferrata in materia, Giulia Argiroffi, che sui social tuona: «è stata approvata (a maggioranza) in Consiglio la variante per le brutte coperture che invaderanno, distruggendo, la piazza storica del Carmine e per le brutte gabbie-pollaio in cui saranno rinchiusi i mercatari di Ballarò, distruggendo anche quello che rimane della nostra identità culturale». Le gabbie a cui fa riferimento sono le postazioni interne previste per alloggiare i venditori. «Il futuro di un altro dei nostri mercati storici è stato ipotecato da un’approvazione volutamente frettolosa e inconsapevole» conclude l’architetta. 

E in risposta all’attacco la replica di Giusto Catania, che da assessore all’Urbanistica ha apposto la propria firma sulla delibera, non è meno accesa: «Le polemiche sono tutte strumentali – dice a MeridioNewsSi nasconde dietro criteri estetici una volontà politica, quella di non volere tutelare il mercato storico di Ballarò. Questo invece è un modo per regolarizzare tutto il mercato». Una volta realizzata la tettoia in piazza del Carmine e in generale il progetto, le postazioni saranno assegnate dal Comune. «Le autorizzazioni saranno concesse tramite una procedura che riguarderà il Suap – continua Catania – come si fa in genere con tutte le strutture che vengono autorizzate per la vendita. C’è in atto un’operazione che coinvolge tutti gli operatori economici».

L’assessore infine torna alla polemica iniziale: «Penso che sia un’operazione che serve a tutelare tutti e a regolarizzare complessivamente il mercato. Dal punto di vista estetico il problema non si pone: stiamo parlando di un progetto che ha avuto parere positivo da parte della soprintendenza, che in conferenza di servizi ha avuto tutti pareri positivi, che è redatto dall’ufficio del Centro storico del Comune, che in materia di monumenti e di salvaguardia della bellezza ha dimostrato di essere particolarmente attento. Si sta discutendo della struttura interna, non vorrei che ci fosse una ragione nascosta per parlare di una questione che non esiste. La storia delle gabbie riguarda la struttura interna, non è quello che sarà visto all’esterno, quindi è assolutamente un falso problema». 


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