Parla il tecnico di Cernusco sul Naviglio, allenatore che nel campionato di serie A 2011/12 si distinse alla guida del Palermo prima dell'esonero per un ottimo score casalingo. Nel 2013/14 l'ex ct dell'Under 21 ha guidato lo Spezia in B
L’ex di turno Mangia incoraggia i rosanero «Promozione diretta? Bisogna crederci»
Vincere e sperare in un passo falso del Lecce a Padova. Se vuole tenere ancora viva la speranza di agganciare in extremis il treno per la promozione diretta, il Palermo in ogni caso deve battere necessariamente lo Spezia. Oggi, dunque, serve un successo al Barbera, il marchio di fabbrica di Devis Mangia durante la sua esperienza sulla panchina rosanero nel campionato di A 2011/12. Stagione culminata a titolo personale con l’esonero avvenuto a dicembre in seguito alla sconfitta per 2-0 rimediata in trasferta nel derby con il Catania ma contraddistinta comunque da un ottimo ruolino interno (in contrasto con uno score fuori casa molto deludente) impreziosito da sei vittorie di fila. Mangia, doppio ex della sfida odierna avendo allenato anche lo Spezia in B nel 2013/14, in qualità di talismano per il Palermo formato casalingo rappresenta in vista del match di oggi contro i liguri un portatore sano di positività.
«In questo torneo cadetto non c’è ancora nulla di scritto – sottolinea il quarantaquattrenne tecnico di Cernusco sul Naviglio, che nel 2011 venne ingaggiato dal club di viale del Fante come allenatore della Primavera prima di essere promosso alla guida della prima squadra dopo l’esonero di Pioli alla vigilia del campionato – è giusto, dunque, che il Palermo creda ancora nella promozione diretta, anche perché sarebbe un peccato poi avere il rammarico di non averlo fatto. Il match con lo Spezia? Mi aspetto una gara complicata, una sfida nella quale potrà avere un peso specifico più di un dettaglio». Uno di questi è la condizione psicologica dei padroni di casa costretti a convivere ancora con una scomoda situazione sul fronte societario: «In generale, nel rush finale, è utile avere una buona condizione atletica ma ciò che aiuta, però, è soprattutto la testa». E le due squadre tra Brescia, Lecce e Palermo che andranno su direttamente saranno quelle che dimostreranno di stare meglio sul piano mentale: «Alla fine del campionato emergono i reali valori – ha aggiunto Mangia che lo scorso aprile ha interrotto il suo rapporto professionale con i rumeni del CSU Craiova – e se una squadra è allo stato attuale ai vertici della classifica certamente è lì perché lo merita. La lotta per la promozione, in ogni caso, è ancora aperta».
E in ballo c’è anche il Palermo chiamato più tardi, in attesa degli impegni delle dirette concorrenti, a sfruttare il fattore campo: «Era questa la nostra forza – ricorda Mangia, che dopo avere rescisso il contratto con i rosa proseguì la carriera di allenatore in qualità di ct della Nazionale Under 21 con la quale arrivò in finale (persa 4-2 contro la Spagna) agli Europei di categoria del 2013 in Israele – il pubblico a Palermo rimane una risorsa. Ho ancora i brividi pensando all’atmosfera vissuta in occasione della vittoria per 4-3 contro l’Inter. Di quell’esperienza in Sicilia conservo certamente bei ricordi». Concetto valido anche per Delio Rossi, protagonista in casa rosanero nel passato e adesso pure nel presente: «E’ un allenatore con grande esperienza – spiega Mangia – e qualche anno fa a Bologna ha vissuto una situazione simile quando subentrò alla fine della stagione regolare riuscendo poi a portare in A la squadra dopo i playoff».