Passepartout, a spasso per le periferie con gli studenti «Per far conoscere loro i quartieri che spesso ignorano»

Camminare è il modo migliore per conoscere una città. La lentezza della passeggiata permette di percepire i dettagli che sfuggono in auto o sui mezzi pubblici, e la fatica fisica stimola a interiorizzare sensazioni magari non definite ma che comunque vengono sedimentate. Sono insomma tanti i motivi del successo del peditour, l’iniziativa per la promozione della cittadinanza attiva e per la cura degli spazi comuni organizzata in seno a PASSepartout, il progetto contro la dispersione scolastica e la povertà educativa sostenuto dall’impresa sociale Con i bambini che sta coinvolgendo la comunità educante e gli istituti comprensivi Mattarella–Bonagia, Antonino Caponnetto, Russo-Raciti e Ernesto Ascione dei quartieri Villagrazia-Falsomiele, Borgo Nuovo e Tommaso Natale

Si tratta di quartieri ai margini, che fanno parte delle mille periferie della città. E che spesso non sono conosciute e vissute neanche da coloro che ci abitano.  «Noi li chiamiamo peditour – spiega l’operatrice Ivana Felice – perché si tratta di passeggiate urbane per le vie dei quartieri. È un modo per stimolare i ragazzi e fare conoscere loro le realtà che spesso ignorano. I ragazzi vivono infatti a casa o a scuola: non stanno più in giro per le vie, non si riuniscono nelle varie piazze, il luogo di incontro diventa esclusivamente il centro commerciale, e ciò succede per i noti problemi di sicurezza e degrado delle periferie. Noi invece vogliamo far toccare loro con mano ciò che ogni giorno incrociano, senza viverlo appieno». 

Il progetto Passepartout costituisce un ampio partenariato, guidato dall’associazione capofila I.S.I. ONLUS e coinvolge enti del privato sociale, scuole ed enti pubblici per una durata di 30 mesi. Nato dalla necessità di intraprendere azioni in grado di intervenire sui diversi fattori responsabili della dispersione scolastica, dal mese di ottobre 2018 Passepartout ha previsto iniziative di coinvolgimento degli studenti che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado, nonché tutta la comunità educante composta da scuole, famiglie, associazioni e organizzazioni non profit che in questi quartieri operano. Tra le tante iniziative messe in campo sono state proprio le passeggiate urbane a suscitare più interesse. «Gli studenti e le studentesse sono molto incuriositi e incuriosite – racconta ancora Ivana Felice – grazie anche alla formula della memoria che abbiamo pensato per loro, stimolata dal racconto degli abitanti del quartiere». 

Così per ciascuna periferia le narrazioni che sono venute fuori sono simili e diverse allo stesso tempo, perché simili e diversi sono i contesti e i protagonisti. «A Bonagia abbiamo incontrato gli anziani dell’Auser – dice l’operatrice – che lì hanno una sede molto grande e sono molto presenti. Hanno raccontato la nascita del quartiere, le prime case di edilizia popolare (che furono consegnate senza energia elettrica, senza fognature e senza strade), le prime iniziative dal basso, i comitati di quartiere che oggi non esistono più. Il problema è che dall’alto arriva poco o niente e dal basso non ci si muove, per cui tutto rimane fermo e lasciato all’abbandono. Lo abbiamo constatato ad esempio con la polisportiva, che doveva essere una grande struttura dotata di un campo di calcio, di un campo di bocce e di una pista di pattinaggio, ma che invece è totalmente abbandonata». 

Problemi ormai cristallizzati che però gli studenti non rinunciano a denunciare. I ragazzi segnalano lo stato di incuria delle villette adiacenti la struttura sportiva, che dovrebbero essere adibite a parchi giochi. «In inverno i nostri genitori hanno paura a farci frequentare l’area verde oltre le 16.30 – lamentano gli studenti -. Manca l’illuminazione pubblica, non ci sono scivoli o giochi per bambini, mancano i cestini per la spazzatura e le panchine in cui sedersi, inoltre la manutenzione non viene fatta con costanza, così capita di frequente di vedere chiodi sporgenti e arrugginiti e le recinzioni che circondano l’area squartate. Chiediamo più attenzione per questo spazio verde, vorremmo poterlo frequentare anche assieme alle nostre famiglie e ai fratellini più piccoli».

Borgo Nuovo, poi, non ha una situazione molto dissimile. «Molti abitanti vivono in residence o comunque in strutture chiuse – spiega sempre Felice – per paura dello spaccio e delle rapine. Non molti sanno che nel quartiere c’è una sede distaccata della biblioteca comunale. Figurarsi i ragazzi. Anche la scuola non aveva fatto da tramite, cioè non aveva portato mai studenti e studentesse in biblioteca. Una volta lì i ragazzi si sono appassionati, grazie anche al racconto della direttrice e di un operatore. In tanti si sono iscritti per la prima volta alla biblioteca, hanno preso in prestito i primi libri. L’obiettivo è proprio quello, cioè riappropriarsi dei posti in cui si vive, in maniera tale che si sviluppi in loro una coscienza e un’idea di cittadinanza attiva». 

Non è un caso dunque che, spulciando gli ultimi dati pubblicati dal governo, è proprio nelle periferie – caratterizzate da una generale carenza di servizi dedicati al tempo libero, alle opportunità educative e all’apprendimento non formale – i tassi di dispersione scolastica toccano punte di oltre il 30 per cento nelle scuole secondarie di secondo grado. «A Sferracavallo siamo partiti dalla scuola Caponnetto e siamo arrivati, con un percorso molto lungo, nella piazza del quartiere. Lì abbiamo incontrato un’altra memoria storica del quartiere, che addirittura nel suo percorso di ricognizione storica è partito dai fenici, in un racconto anche un po’ romanzato ma che ha affascinato moltissimo i ragazzi. E poi abbiamo incontrato i pescatori della borgata, che ci hanno raccontato come la pesca non è più fiorente come un tempo, anche perché i giovani vogliono sempre meno impegnarsi in questo tipo di attività, mentre l’istituzione della riserva di Capo Gallo è stata certamente un bene perché si sono resi conto essi stessi che l’ambiente marino è stato troppo sfruttato».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]