Quale sarà il futuro delle piste ciclabili cittadine? Conferme, rinvii e novità spiegate dall’assessore

Utili o inutili, collocate in posizione errata oppure secondo tutti i dettami di legge, le piste ciclabili a Palermo fanno sempre discutere. Qualche giorno fa l’assessore comunale alla Mobilità, il rientrante Giusto Catania (che ha già ricoperto questo ruolo nella scorsa consiliatura) ha spiegato in un’intervista a Repubblica che entro l’estate la giunta approverà il nuovo piano della mobilità dolce, che sostituirà quello attuale risalente al 2015 rimasto per buona parte solo sulla carta. Nel frattempo però – è corretto riportarlo – ci sono stati cambiamenti di rilievo alla viabilità cittadina (le pedonalizzazioni nel centro e la Ztl) che hanno stravolto alcune idee originarie.

Fatto sta che cittadini, associazioni, e gli stessi ciclisti hanno pareri spesso contrastanti sui percorsi cittadini destinati alle due ruote. Per questo abbiamo chiesto all’assessore quali sono le intenzioni per alcuni dei casi più rilevanti, a partire dal percorso di via Libertà. Su un tratto del lungo viale, tra le piazze Politeama e Croci, un’ordinanza dell’ottobre 2016 dello stesso Catania ha istituito la pista ciclabile sui marciapiedi centrali. Una coabitazione forzata pedoni-bici che ha suscitato polemiche, rinfocolate negli ultimi mesi dall’incompatibilità con la presenza (ormai più che ventennale) delle librerie. Del caso è stato investito il tavolo tecnico voluto dalla precedente assessora Iolanda Riolo, ed ora l’attuale titolare della delega alla Mobilità afferma che «ci può essere una condivisione tra una pista ciclabile sul marciapiede e l’attività dei librai, comunque l’istruttoria è ancora in corso e stiamo verificando se può rimanere la compatibilità. Siamo arrivati al momento di tirare le somme sulla sperimentazione».

Altro caso scottante è l’ipotizzata pista in via Roma, che dovrebbe sostituire quella eliminata in via Maqueda per la difficile convivenza tra spostamenti veloci in bici e andature più tranquille dei pedoni. Un percorso che secondo i promotori (alcune associazioni cittadine e di ciclisti) si dovrebbe snodare dalla Stazione centrale fino a via Cavour, ma che deve passare dall’approvazione in consiglio comunale, dal momento che per motivi burocratici non si può avere promiscuità con gli autobus.

Ma – almeno per il momento – arriva una doccia fredda: «La costruzione di una pista ciclabile – analizza l’assessore – precluderebbe una delle corsie preferenziali dei bus. Stiamo lavorando in via Roma per un doppio senso di circolazione per le macchine, anche in previsione del fatto che ci sarà il tram. Quindi, in vista della progettazione di quest’ultimo credo che il percorso ciclabile sarà perfezionato quando sarà realizzato il tram». Al momento l’avvio dei lavori del tram è fissato a fine 2020 e il completamento della prima linea due anni dopo, quindi per la ciclabile se ne riparlerà non prima del 2022.

Dato per assodato invece che non si completerà il tratto mancante della pista tra via Dante e Giardino della Zisa (il pezzo di corsia ciclabile subito prima di via Guglielmo il buono non è protetto «perché non lo consentono le dimensioni dell’asse stradale»), lo sguardo si rivolge invece alle opere progettate. Quella in stato più avanzato è relativa alla costa sud, da via Archirafi al porticciolo della Bandita: la progettazione definitiva-esecutiva è stata affidata a dicembre 2018, e sono a disposizione 2,3 milioni provenienti dal Pon metro 2014–2020 per i lavori del primo lotto funzionale Archirafi-Diaz. Un percorso che si integrerà con la pista presente da tempo sui marciapiedi di via Messina Marine, ma che è soltanto un pezzo del progetto più ampio dell’amministrazione comunale: «C’è un grande investimento – sottolinea Catania – su tutta la costa sud. Con la redazione del Piano di utilizzo del demanio marittimo abbiamo immaginato una lunga pista ciclabile che va da Sferracavallo ad Acqua dei Corsari».

Un’attenzione particolare sarà rivolta nei prossimi mesi ai tragitti percorsi dagli studenti, nell’ambito del progetto “Go to school”, supportato da Amat, Comune e quattro istituti scolastici secondari cittadini: Vittorio Emanuele III, Einstein, Cassarà e Pio La Torre. «Insieme agli studenti – spiega il titolare della Mobilità – stiamo costruendo delle piste ciclabili, secondo le intenzioni di spostamento di ragazzi e lavoratori degli istituti, e nel giro di otto-nove mesi saranno realizzati questi percorsi casa-scuola. E’ un progetto che va avanti da un paio d’anni e che è stato finanziato dal ministero dell’Ambiente con un milione di euro. Sarà il primo atto propedeutico a costruire una serie di ragionamenti con le scuole palermitane». 


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