Scritta da Dario Campagna e Giuseppe Fiori, la doppia biographic novel si concentra sulla storia dei due vicepremier. E sfata alcuni luoghi comuni, tra fumetto e ricostruzione giornalistica. «Un esperimento che si potrebbe applicare con altre vite»
Salvini-Di Maio, un libro ne ripercorre la genesi politica «Per collegare ciò che è stato con ciò che sta avvenendo»
«Di Maio non è un pinnolone totale, e Salvini non è mai stato comunista». Nel giornalismo la sintesi è tutto. Così quando Dario Campagna deve scegliere una formula per raccontare la sua nuova pubblicazione sceglie di sfatare forse i luoghi comuni più diffusi nei confronti degli attuali vicepremier del governo Lega-5stelle. Il giornalista e fumettista palermitano da ieri è nelle librerie con la biographic novel Di Maio-Salvini, pubblicata da Beccogiallo editore, che ripercorre la genesi politica del capo del M5s e del segretario della Lega. «Smontiamo anche qualche cliché – dice Dario -, sia dall’una che dall’altra parte. Ad esempio c’è una certa narrazione della stampa, che poi si ripercuote con parecchi sfottò sui social, che tratteggia Luigi Di Maio come un ignorante e un miracolato. In realtà non è esattamente così, nel senso che lui è un politico nato. Già alle superiori e poi all’università è sempre stato dentro il mondo dell’associazionismo, si è dato da fare, è sempre stato un leader. È chiaro comunque che il M5s è l’unico partito che avrebbe permesso una scalata totale e che lui comunque è criticabilissimo per tante posizioni e altrettante gaffes. E dall’altra parte, di Matteo Salvini si continua a dire che sia nato di sinistra, addirittura comunista. Non è vero. È vero che andava al centro sociale Leoncavallo, e in sua difesa fece il primo intervento da consigliere comunale, ma già a 17 anni aveva il poster di Umberto Bossi in camera. Era lui il suo leader maximo, è stato il suo motivo di avvicinamento alla Lega Nord, e per lui nutriva una passione smodata così come quella per il Milan. Così come è innegabile che la Lega sul territorio avesse certi linguaggi di sinistra anche se con certi strascichi razzisti e xenofobi che Salvini si porta dietro ancora ora».
Scritto insieme al sassarese Giuseppe Angelo Fiori, già autore della pagina Facebook Il coinquilino di merda (da cui l’opera omonima, pubblicata per Mondadori, con i disegni proprio Campagna) il libro si ispira alle biografie disegnate del vignettista statunitense Ted Rall, che con questa formula dal tratto minimale e molto colorato ha raccontato, tra le altre, le vite di papa Francesco e Bernie Sanders, svelandone anche il contesto storico e culturale. «Abbiamo voluto applicare, chiaramente a nostro modo, questa formula sui due personaggi del momento in un unico libro – racconta Dario – Le due storie di Salvini e Di Maio si incontrano al centro. Delineiamo per ciascuno le rispettive scalate al proprio partito di riferimento, e c’è anche qualche curiosità. Abbiamo messo ordine in un materiale molto fitto attraverso una ricerca giornalistica e una consultazione di articoli e libri di saggistica. Non diciamo molto di nuovo, il nostro è anche un lavoro di alleggerimento con l’inserimento di tavole più cazzone, più leggere, che sono cromaticamente differenti rispetto alle altre».
Il libro è formato da una doppia copertina, che vede da una parte il volto di Salvini e dall’altro quello di Di Maio, come se fossero lo specchio capovolto l’uno dell’altro. E da ambo le parti una striscia recita non ti piaccio? girami!. «È una sorta di esperimento – dice ancora il fumettista palermitano – che è applicabile anche con altre vite e altre storie. Vedremo come andrà. L’argomento è molto caldo, considerando anche che questo governo ha spesso scricchiolato, e se fosse caduto il libro si sarebbe rovinato. Per questo abbiamo corso molto. Il lavoro è partito in un modo ed è diventato in parte un’altra cosa. Avremmo voluto farlo molto più divertente e leggero, invece c’è molto testo. Comunque il nostro mondo di riferimento rimane quello del giornalismo».
L’incontro tra Di Maio e Salvini giunge poi con la firma del tanto discusso contratto di governo. Quello che è successo dopo il 4 marzo 2018, insomma, resta fuori. Perché questa scelta? «Abbiamo voluto dare una chiusa lineare al libro – spiega Dario – All’inizio abbiamo pensato alla possibilità di inserire dei flash forward (procedimento narrativo in cui l’ordine cronologico degli avvenimenti viene interrotto per introdurre un’azione che accadrà nel futuro, ndr), ma questo ci avrebbe complicato parecchio la vita. Perché dopo la firma del contratto di governo sono avvenute talmente tante di quelle cose che ci vorrebbe un libro a parte. In questo modo comunque diamo al lettore la possibilità di collegare quello che sta avvenendo con quello che è avvenuto». Il libro giunge dunque a ridosso delle elezioni europee, con i destini dei due leader politici che potrebbero nuovamente cambiare. Intanto Dario Campagna si gode la nuova pubblicazione: «Non ho ancora avuto la possibilità di toccare il libro cartaceo, spero sia venuto bene».