Blutec, Di Maio sblocca gli ammortizzatori per l’indotto Fiom: «Bene ora anche per operai in cassa integrazione»

Arriva il via libera per le risorse stanziate dalla legge di Bilancio per gli ammortizzatori nelle aree di crisi industriale complessa. Il decreto, firmato dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, suddivide i 117 milioni stanziati dalla legge di Bilancio in nove delle 11 regioni nelle quali queste zone di crisi sono presenti, tra cui Gela e Termini Imerese. Una buona notizia anche per i lavoratori Blutec, ma solo per quelli dell’indotto. La misura, infatti, sblocca l’iter di pagamento per la mobilità in deroga che nel sito industriale palermitano riguarda circa 170 lavoratori, tra 150 Lear corporation, 18 Clerprem e 12 interinali. Per gli altri, circa 570 tute blu ex Fiat, si dovrà attendere un altro decreto specifico che autorizzi i pagamenti a partire dal primo gennaio.

«Questo è il famoso decreto che riguarda l’utilizzo nelle 18 aree di crisi complessa della mobilità in deroga, e non riguarda i lavoratori Blutec – spiega Roberto Mastrosimone alla guida di Fiom Sicilia – I fondi erano stati stanziati ma non ancora sbloccati e con questo decreto Di Maio ha di fatto autorizzato i trasferimenti». Ora, la palla passa agli uffici provinciali del lavoro tuttavia, per la conclusione dell’iter burocratico, servirà almeno un mese di tempo. Diverso il percorso per i colleghi in cassa integrazione, per i quali è stato già approvato il decreto che contiene il quadro generale: in quel caso, per poter procedere con i pagamenti, è necessario un decreto ad hoc del ministero del Lavoro. 

«Gli operai Blutec sono senza cassa dal primo gennaio – sottolinea – È un bene che sia stata autorizzata la proroga per gli ammortizzatori dell’indotto. Allo stesso modo, ci aspettiamo che Di Maio lo faccia al più presto anche per questi altri lavoratori, perché dipende dal suo ministero». Nel frattempo si avvicina il 9 aprile, il giorno fissato per il nuovo tavolo al Mise. Incontro al quale è stato convocato il nuovo commissario straordinario dopo l’inchiesta che ha investito i vertici dell’azienda, Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi, il presidente e l’amministratore delegato di Blutec. Un quadro destinato però a cambiare dato che, pochi giorni fa, il tribunale del riesame di Palermo ha annullato le misure cautelari inflitte a Ginatta, liberato dagli arresti domiciliari, ed è stata riconosciuta l’incompetenza territoriale della Procura Termitana in favore di quella di Torino. 

«Giovedì potrebbe arrivare anche la sentenza che riguarda Di Cursi – prosegue Mastrosimone – e se anche lui sarà riabilitato dal giudice, a quel punto verrebbe meno il ruolo del commissario straordinario. Il rischio è che si faccia un po’ di confusione, ma i lavoratori non possono pagare il prezzo di questa situazione. Chiediamo al Governo che si chiarisca il prima possibile l’assetto societario di Blutec e si guardi al futuro, agli impegni presi per la reindustrializzazione di Termini. Giovedì prossimo noi ci saremo – conclude – partiremo con i pullman e una delegazione ampia di sindaci del territorio e dei lavoratori per far sentire la nostra voce».


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