Nuovi equilibri nella grande distribuzione  Decollano i supermercati made in Sicily

In Sicilia cambiano gli equilibri della grande distribuzione. Decollano i made in Sicily, difficoltà con le grandi catene nazionali. Ieri è stato inaugurato il nuovo superstore Decò presso il centro commerciale ai Leoni a Palermo precedentemente a marchio Conad. Negli ultimi mesi alcuni tra i più grandi associati Conad hanno deciso di uscire dal sistema Conad e passare a Decò, marchio che in Sicilia è decollato grazie al Gruppo Arena, licenziataria per la Sicilia e Calabria del marchio, con decine di supermercati in tutto il territorio regionale con più di 2 mila dipendenti. Si tratta di strutture grandi, piccole e medie che garantiscono una offerta diversificata e di alto livello qualitativo grazie anche all’introduzione di prodotti di nicchia che si possono trovare nei negozi Gourmet, dalle cantinette alla panetteria e gastronomia. Un nuovo modello di offerta che da risposte anche al cliente più attento.

Lo stesso Gruppo Arena il mese scorso ha acquisito alcuni negozi nella zona orientale della Sicilia appartenenti al gruppo Abate in concordato preventivo, salvaguardando oltre 350 posti di lavoro. Si prevede un maxi ingresso del marchio Decò anche nella Sicilia occidentale, dove è stato stipulato un accordo con la società Arcipelago di Salvo Vitale e Gianluca Amato per alcuni punti vendita tra Palermo e provincia. Alcuni mesi fa il Gruppo Arena ha acquisito i 3 punti vendita Simply di Trapani ed Erice, ristrutturandolo e dandoli in fitto di azienda al master franchising di zona. Il Gruppo Arena ha realizzato un grosso investimento finanziario che ha portato alla totale ristrutturazione dei negozi dopo ben 25 anni di abbandono. Non si esclude che nei prossimi mesi nel mondo della GDO in Sicilia si possano registrate ulteriori novità e ciò a causa della grave crisi che sta colpendo i grandi gruppi nazionali e internazionali che ormai da qualche anno arrancano. «Il gruppo Arena – spiega Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs – grazie agli accordi sindacali raggiunti ha sempre mantenuto gli impegni assunti con particolare riguardo alla garanzia dei livelli occupazionali. Così come il Gruppo Romano, che ha acquisito Carrefour, ha dimostrato che in una terra difficile come la Sicilia, si può fare sana impresa nel rispetto delle regole e della legalità».

Rimangono invece in capo a Conad i negozi gestiti da Gamac e appartenenti alla famiglia Lucchese. Nel 2018 la Uiltucs ha segnalato a Conad Italia la mancata applicazione del contratto collettivo nazionale di settore e l’azienda si era dichiarata disponibile a regolarizzare la propria posizione. «Apprendiamo dai lavoratori del supermercato Conad di Carini, acquisito da qualche giorno dalla Gamac – spiega Flauto – che nonostante l’impegno assunto dalla Gamac al riconoscimento dei diritti acquisiti attraverso il passaggio ai sensi dell’articolo 2112 c.c, l’azienda unilateralmente ha fatto firmare ai lavoratori senza l’assistenza del sindacato un contratto capestro che mette in discussione l’impegno assunto nei confronti dei lavoratori». Il segretario generale Marianna Flauto a riguardo annuncia che «denunceremo a Conad Italia ed alle autorità competenti l’ennesima violazione messa in atto dalla Gamac. Non è accettabile che un associato di Conad possa assumere atteggiamento di tale gravità».

La Uiltucs Sicilia rappresentata dal segretario generale Marianna Flauto esprime «grande preoccupazione per il futuro delle grandi catene nazioni sul territorio regionale, che nonostante la definizione di accordi sindacali finalizzati al mantenimento dell’occupazione, stanno dimostrando di non avere la capacità per stare al passo coi tempi attraverso l’introduzione di modelli innovativi, rinnovando e rimodulando l’offerta merceologica adeguandola alle nuove richieste del mercato. Si registra invece il decollo di gruppi siciliani che hanno dimostrato maggiore dinamismo e interesse alla continuità – prosegue Flauto – probabilmente perché la presenza della proprietà sul territorio riesce a garantire un intervento puntuale sulle inefficienze. Se ciò viene coniugato alla volontà di garantire i posti di lavoro mantenendo invariate le condizioni economico e normative dei lavoratori, il sindacato non può che essere soddisfatto. La buona e sana imprenditoria è ciò di cui ha bisogno la nostra Regione – continua Flauto – e soprattutto i tanti lavoratori che oggi operano nelle tante aziende in crisi presenti nel nostro territorio».

Prosegue intanto la vertenza Cambria. Oggi al ministero del Lavoro previsto un incontro, ma già l’azienda ha comunicato che è in trattativa per la cessione di 8 punti vendita tra Palermo, Catania e Messina. Non si esclude che anche in questo caso si possa trattare di grandi catene regionali.

(Comunicato stampa Uiltucs)


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