Bagheria, monito del sindaco a denunciare le estorsioni Cittadini: «Meno tasse e rifiuti». Cinque: «Nessun alibi»

«Pagare il pizzo, oltre che favoreggiare la mafia, è irragionevole. Se denunciate li estirperemo». È un messaggio chiaro e diretto quello che il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque ha lanciato ieri mattina sui social, rivolgendosi anche attraverso la rete ai suoi concittadini. «Si stanno facendo più frequenti nelle ultime settimane le richieste estorsive nei confronti di attività del territorio. Invito tutti, commercianti in primis, a denunciare – scrive -. Se pagate gli consegnerete il vostro futuro e quello della nostra comunità. Se vengono per conto dei boss locali Scaduto, Testa, Di Salvo, e altri, un calcio in culo e denunciateli». Difficile obiettare a un appello di questo tipo. Eppure non sono mancate reazioni contrarie e contrastanti. «A Bagheria le strade sono piene di buche e prive di manutenzione, i semafori non funzionano, in certi quartieri l’illuminazione non è mai esistita nonostante siano molto abitati , mentre ad Aspra il passamano del lungomare è tutto ossidato e cade a pezzi, ma lei giustamente si va a cancellare la scritta», replica per esempio Alessandro. Mentre altri naviganti esordiscono rinfacciando l’aumento della tassa sui rifiuti, a dispetto di una differenziata ormai entrata a regime, e le soste a pagamento, un «pizzo legalizzato» secondo alcuni. Per altri ancora «il pizzo lo levi non con le denunce ma offrendo l’opportunità di tanto onesto lavoro».

«Non esistono alibi – risponde il primo cittadino -, in questi casi li cerca soltanto chi potrebbe avere il carbone bagnato o ha interesse a giustificare questo fenomeno o chi non lo ritiene prioritario». Ma a sentire lui togliere un sacchetto di rifiuti è ben altra cosa, «non ci vuole niente»; rispetto a tentare di estirpare un fenomeno come la mafia, per cui «invece ci vogliono anni e anni, è un processo culturale». È convinto, quindi, che focalizzare l’attenzione su questo tema sia fondamentale «perché quando un tessuto economico decide di pagare la mafia, in realtà sta facendo anche una scelta sul futuro di quella comunità, si rende schiava nel tempo di questa organizzazione, che è quello che è successo in passato». Giusto, quindi, per il sindaco Cinque sfruttare ogni occasione e ogni strumento per rimarcare l’urgenza e la necessità di una riflessione sul tema mafia, a dispetto anche di un recente passato che a Bagheria lascia una ferita ancora aperta. «Io ho solo lanciato un monito, soprattutto agli imprenditori, per non farli sentire soli, qualora abbiano il dubbio che lo Stato non ci sia o che non ci siano alternative al pagamento».

Un appello che nasce soprattutto dai riscontri degli ultimi mesi: «Ho avuto purtroppo il sentore di episodi estorsivi, diciamo che mi sono arrivate delle voci – spiega -. Non so perché la gente non si faccia avanti, non so se è per timore o altre ragioni, io non ci sono mai passato e quindi non so cosa possa passare nella testa dell’imprenditore», ammette. Ci sono degli imprenditori e dei commercianti che si sono rivolte alle autorità, che la testa non l’hanno chinata, ma c’è anche, ancora oggi, chi non denuncia nessuna richiesta ricevuta. «So per certo che non tutti lo fanno. E questo non lo sto inventando io, a breve usciranno i risultati di svariate indagini condotte sul territorio – anticipa infatti -. Sicuramente la mafia non è forte come prima, però l’attività di estorsione e di racket resta quella principale e continua a essere svolta, anche adesso. Penso che se un sindaco ha sentore di questo fenomeno nel proprio territorio deve alzare la mano e lanciare un monito, perché chi decide di pagare non fa una scelta solo personale ma collettiva, che ha ricadute su tutta la nostra comunità».

«Su Facebook c’è troppa gente che semplifica», torna a dire, rispetto ai commenti raccolti dal suo post-appello. «Quando le interazioni avvengono di persona la gente non contrappone argomenti stupidi contro uno così importante. E poi siamo in campagna elettorale e quindi qualcuno pensa che io possa usare di proposito certi argomenti. Non è così, anzi, ben venga, che se ne parli, penso che un imprenditore nel nostro territorio debba sapere che oltre alla forze dell’ordine c’è un’amministrazione che non abbandona chi sceglie coraggiosamente di denunciare». Fondamentale è sforzarsi di mettersi nei panni di chi subisce intimidazioni e richieste dalla mafia. Atteggiamento che potrebbe scongiurare l’isolamento in cui spesso le vittime si ritrovano. Ma intanto il monito di Cinque sembra già aver seminato bene. «Da quando ho pubblicato quel post ho notato che qualcuno si è sentito davvero meno solo – rivela -. Ogni impresa è un’isola e ha un suo sistema, lo Stato può quindi essere percepito come distante ma invece deve essere percepito come compagno. Non ci saranno certo più le attività di estorsione del passato, ma cambia poco. C’è il figlio del boss Testa che gira e chiede il pizzo, la stessa cosa la fa il nipote del boss Di Salvo che dice che lo manda lo zio…Non si possono ascoltare queste cose e stare zitti, mi pare abbastanza semplice».


Dalla stessa categoria

I più letti

C'è chi ha replicato all’appello del primo cittadino sottolineando la scarsa presenza di servizi sul territorio, dall’illuminazione alla manutenzione stradale. Ma nel concreto gli effetti sembrano esserci già stati: «Qualcuno si è davvero sentito meno solo»

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]