Sindacati chiedono chiarimenti su lavoratori Coime «Il Comune ci convochi, ora basta con i giochetti»

Sono in servizio da trent’anni al Comune di Palermo, assunti secondo una precisa norma di legge. È netta la posizione di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil sui lavoratori del Coime dopo la seduta di ieri del Consiglio comunale: «Non si può giocare sulla pelle di questi dipendenti – affermano Ignazio Baudo (Feneal Uil), Paolo D’Anca (Filca Cisl) e Francesco Piastra (Fillea Cgil) – che lavorano per l’amministrazione cittadina da un trentennio. A loro viene applicato il contratto edile per la tipicità delle loro attività, non certo perché sono terzi rispetto al Comune di Palermo». 

Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil chiedono al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di convocarli per fare chiarezza sulla vicenda Coime. «Dopo i rilievi del Mef, il Comune ha assunto prima una posizione di concordia con quanto sostenuto dal ministero e poi una di opposizione, come abbiamo ascoltato ieri nel corso del consiglio comunale» precisano Baudo, D’Anca e Piastra, secondo cui «non ci possono essere idee mutevoli e variabili, ma un unico convincimento». 

«È ora che si sgombri il campo da equivoci e si metta nero su bianco qual è l’intendimento dell’amministrazione di Palermo su questi lavoratori – aggiungono Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil – Orlando e il suo staff dicano chiaramente cosa pensano e cosa vogliono fare». I sindacati degli edili di Cgil, Cisl e Uil di Palermo e Trapani esortano le istituzioni e la classe politica a essere equilibrati nel trattare l’argomento Coime. «Non sarà ammessa alcuna speculazione su questi lavoratori – continuano Baudo, D’Anca e Piastra – che non possono essere vittime delle schermaglie politiche». 


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