Circa 150 sostenitori del collettivo della Curva Nord 12 questo pomeriggio hanno voluto far sentire la propria voce in un momento delicato e hanno chiesto «rispetto». Per la maglia rosanero e la città. A Boccadifalco presente anche il ds Foschi, sfiduciato dal Cda
Caos Palermo, i tifosi spronano la squadra Cori degli ultras fuori dal Tenente Onorato
Vox populi. È un momento particolarmente delicato in casa Palermo, tra caos sul fronte societario e involuzione della squadra reduce da due sconfitte consecutive, e i tifosi hanno avvertito la necessità di farsi sentire. Gli ultras della Curva Nord 12 (la Nord Superiore) nei giorni scorsi si erano dati appuntamento per le ore 16 di oggi all’esterno del Tenente Onorato e l’impegno è stato rispettato. Erano circa 150. I supporter, molti dei quali muniti di sciarpe e maxi-bandiere, in un clima di civiltà (niente striscioni e solo un paio di fumogeni) e in concomitanza con l’allenamento degli uomini di Stellone hanno intonato diversi cori. Alcuni contro i giornalisti, altri generici in favore della squadra e con un leitmotiv: rispetto. Parola dominante nel vocabolario dei fedelissimi presenti questo pomeriggio a Boccadifalco e in evidenza anche nella scritta esibita da una bandiera («Palermo merita rispetto»).
Spronare i rosanero e invitarli a dare sempre il massimo per la maglia che indossano. A prescindere dalle difficoltà e da un contesto societario piuttosto complesso. Ecco il motivo per cui i fan (non c’erano solo ultras ma anche tifosi comuni e qualche famiglia) hanno voluto inviare dei segnali. Che i giocatori hanno ricevuto in modo più nitido al termine della seduta mentre, in macchina, stavano lasciando la struttura di via De Marco. Qualche ragazzo, non appartenente a gruppi organizzati, ne ha approfittato per un selfie e una foto-ricordo con alcuni rosa come Pomini e Trajkovski, spiazzato dalla frase «Passala la palla» con cui un tifoso ha sottolineato la tendenza del macedone a giocare senza alzare lo sguardo.
Poco prima che uscissero i giocatori alla spicciolata, aveva lasciato l’impianto militare anche Foschi, entrato ormai nel cuore della gente come dimostrano lo striscione «Rino non si tocca» esposto sulla recinzione esterna dello stadio e il recente hashtag «Don’t touch my Rino» («Non toccateci Rino») lanciato sul web qualche settimana fa nel momento in cui è esploso il caso provocato dalle invasioni di campo di Holdsworth e Lee, consulenti della cordata britannica. Particolare la posizione del dirigente romagnolo, rientrato in città ieri da Milano, presente questo pomeriggio al Tenente Onorato per parlare con la squadra ma sempre in bilico in quanto sfiduciato dal Cda. In attesa di possibili novità relative all’arrivo di un eventuale sostituto, in ogni caso, allo stato attuale Foschi rimane direttore dell’area tecnica del Palermo e, nonostante le divergenze con la proprietà, resta un punto di riferimento dello staff rosanero.